Metavisione

Metavisione e Metafonia - immagini e voci da una dimensione sconosciuta

 

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INTRODUZIONE AL BLOG

Virgilio alias Luigi Cama. Oggi ho deciso di uscire dall'anonimato. Dopo aver visto il blog di progetto10, a mio parere una grande bufala, graziosa, ma con tanti piccoli "bug", ho deciso, un pò per gioco e un pò per amore della conoscenza, di abbattere quel velo di mistero che ruota attorno alla mia figura da circa un anno, da quando ho inaugurato metavisione.it, usando lo pseudonimo "Virgilio". Nel 1997 navigavo per la prima volta su internet grazie a Libero e sempre in quell'anno è accaduto qualcos'altro ... e allora, perchè no ? Rendiamo nota la mia identità attraverso Libero e con essa estendiamo la pubblicazione delle mie sperimentazioni dal sito ufficiale metavisione.it. Doverosa precisazione: ho usato un alias per evitare di essere riconosciuto da qualche concittadino ed essere scambiato per il medium di turno. E' risaputo che più piccola è la città, più grandi sono i "pettegolezzi". Oggi qualcosa è cambiato. C'è bisogno di raccontare qualcosa di vero che possa giungere da una persona normale, un padre di famiglia di 33 anni, con 3 figli ed 1 motivo preciso che lo spinge ad indagare nel paranormale, in quei fenomeni inspiegabili o apparentemente tali che il più delle volte, a causa della disinformazione, creano nuovi miti, deviazioni nei più giovani e completo delirio anche negli adulti. Niente sedute spiritiche "fai da te". Nessun inganno da mago cialtrone. Ho solo voglia di raccontarmi un pò per poter dare a qualcun altro la possibilità di avere un'idea più corretta di questo mondo affascinante e dell'apparente realtà che ci circonda. Alla fine, però, devi decidere tu. Perchè ogni essere umano ha diritto a pensare con la propria testa ... e allo stesso tempo deve assumersi la responsabilità delle proprie decisioni. Io ho deciso di essere un "non credente” e di non lasciarmi condizionare da alcuna regola religiosa e di provare a comunicare con altre dimensioni attraverso la tecnologia. Nessuna preghiera. Nessun rito. Solo una profonda serenità interiore e l'intenzione di voler scoprire la verità da solo. Nessun intervento divino e i fenomeni anomali si verificano lo stesso. Quindi ? Ciò significa che tutto rientra con buona probabilità in un evento naturale le cui condizioni dipendono esclusivamente dallo stato interiore dello sperimentatore. Nessuna verità assoluta, solo esperienze e dati per poter dare a tutti la possibilità di provare con una sola raccomandazione: che sia il sincero desiderio di conoscenza a spingervi e non un diversivo alla noia di una quotidianità ormai satura di trappole mentali e processi che ci obbligano inconsapevolemente a prendere decisioni sbagliate. Alla fine scoprirete che non avete scoperto niente di nuovo, solo altri dubbi. Ma un solo grande risultato avrete ottenuto: avrete conosciuto meglio voi stessi, le vostre limitazioni, i vostri talenti e come gestirli. Concludo con una bellissima citazione che mi accompagna dal 1994, anno in cui ho iniziato il mio viaggio nell’ignoto: "A costituire il vero valore dell'uomo, non è la verità che lui pretende di possedere, bensì l'impegno sincero che ha profuso per scoprirla. É attraverso la ricerca della verità, e non col possesso di essa, che le sue forze si fanno più grandi e solo in questo consiste la perfezione verso cui è proteso. "
G.E. LESSING, filosofo tedesco (1729-1781)

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Luigi Cama
Casella Postale 37
98057 Milazzo (Me)
Sicily - Italy

Mob. 340 1676023
virgilio@metavisione.it
www.metavisione.it
www.ilcastellodimilazzo.it

 

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Metafonia

 

1° Esperimento in cieco

“ANIMALE DI PLASTICA”Chiediamo ad una entità di vedere un oggetto tenuto da un collaboratore distante diversi chilometri dal luogo dello sperimentatore.
 

Introduzione
Il 26 Giugno 2007 chiedo per via metafonica l’intervento dell’amico Massimo per “saggiare” le capacità percettive di un’entità disincarnata; a qualche chilometro di distanza Marco tiene fra le mani un oggetto a me sconosciuto e che Massimo dovrà “vedere” e riferire per via metafonica. L’esperimento riesce dopo tre registrazioni.

In data odierna, 9 dicembre 2007 termina una lunga analisi di tutte le registrazioni che hanno fornito una serie di messaggi significativi. In coda alla presente troverete tutti i file originali e quelli estratti e migliorati per l'ascolto.

26 giugno 2007 - Poco prima della pausa pranzo in ufficio Marco mi contatta sul portatile in ufficio via Skype (programma di messaggistica) e mi intrattiene con alcuni argomenti di confine ed una loro possibile interpretazione. La metafonia e le voci sono l’argomento principale e Marco predilige soluzioni relative ad un possibile intervento dell’inconscio e a meccanismi legati alla fisica quantistica. Il dibattito ci vede entrambi fermi su due isole distanti, ma bagnate dalla medesima acqua. Propongo, quindi, un esperimento in cieco: chiedo a Marco di tenere fra le mani un oggetto a sua scelta, di non dirmi di quale oggetto si tratti e di attendere. Tenterò di ricevere per via metafonica la risposta e chiamo in aiuto Massimo M. chiedendogli di “recarsi” presso il mio amico e di “vedere” l’oggetto che tiene in mano. Chiedo a Marco di non scrivere altro e di attendere mentre effettuo una registrazione.
 

Prima registrazione
Martedì 26 giugno 2007, 12.17.52


Tecnica: FM da radio online e registrazione per mezzo del microfono del notebook (computer portatile)
Emittente: Radio 102.5 (o Radio Italy)
Frammento Canzone: Perdono (Tiziano Ferro – Durata: 35 secondi)
Tecnica metafonica: riascolto al reverse (si registra un brano su FM e si riascolta al contrario)
Domanda: “Massimo, vuoi partecipare a questo esperimento ? Vedi l’oggetto che Marco regge nella sua mano ?”
Risposta 1: “Ascoltavo”
Risposta 2: “Chiedi qualsiasi cosa” ( e sembra terminare con “aspettavo”)
Fine ascolto prima registrazione

Le risposte sono state individuate oggi (9 dicembre). Quel 26 giugno sentivo “mazzo di chiavi” e non essendo sicuro di ciò che sentivo decisi di effettuare una seconda registrazione.
Chiedo a Marco di pazientare.
 

 

Seconda registrazione
Martedì 26 giugno 2007, 12.37.01


Tecnica: FM da radio online e registrazione per mezzo del microfono del notebook (computer portatile)
Emittente: Radio 102.5 (o Radio Italy)
Frammento Canzone: Verde Rosso e Blu (Irene Grandi – Durata: 38 secondi)
Tecnica metafonica: riascolto al reverse
Domanda: “Massimo, vuoi partecipare a questo esperimento ? Vedi l’oggetto che Marco regge nella sua mano ?”
Risposta 3: “Massimo è là” ( e poco chiaro sembra dire) “siedo a Marco”.
Risposta 4: “Mi vedrai nei sogni”
Fine ascolto seconda registrazione

Comunico il messaggio a Marco (Massimo è là) che fra mille perplessità mi riferisce che deve andar via. Lo prego di aspettare ancora per un’ultima registrazione.
 


Terza registrazione
Martedì 26 giugno 2007, 12.56.30


Tecnica: FM da radio online e registrazione per mezzo del microfono del notebook (computer portatile)
Emittente: Radio 102.5 (o Radio Italy)
Frammento Canzone: Paradiso Beach (Alan Sorrenti – Durata: 1 minuto e 5 secondi)
Tecnica metafonica: riascolto al reverse
Domanda: “Massimo, vuoi partecipare a questo esperimento ? Vedi l’oggetto che Marco regge nella sua mano ?”

Al termine della registrazione tento di riascoltare con tutta l’ansia provocata dal mio amico che comunica che non può più aspettare e che sta per andare via; verso la fine ascolto una voce che dice tre parole che sento perfettamente.

Chiamo subito Marco digitando sul display di Skype ma purtroppo è già andato via.

Riascolto più volte la registrazione. La rallento, la equalizzo un pò e non ho dubbi.
Ho l’assoluta certezza che quelle parole sono di Massimo e che la risposta è vera.
(avvertivo un forte calore al petto)

Sono le 15.00, arrivano i miei colleghi di lavoro: devo mettere in pausa il mio entusiasmo e concentrarmi nuovamente sul lavoro di tutti i giorni.

Verso le 16.30 si accende sul portatile il display del messaggio in arrivo: è Marco che mi chiede
E allora ?”.

Senza aggiungere altro, digito la risposta: “ANIMALE DI PLASTICA”
Seguono piccoli ed eloquenti attimi di silenzio. Poi appare il messaggio di Marco: “Possiamo affermare che l’esperimento ha dato un buon esito”.
Non potevo esultare, troppi volti attorno a me, troppa gente che non poteva capire, sapere, cosa stessi provando in quel momento; ho solo chiuso gli occhi serenamente, ripetendo a me stesso che sono riuscito ad aggiungere un altro tassello al mio mosaico, grazie a Massimo.

Marco mi descrive l’oggetto dell’esperimento:

E’ il mio segno zodiacale, il leone, che porta in groppa uno gnomo. Credo sia stato realizzato in ceramica”.
 

 

 

IL PARERE DI MARCO
Cominciamo l’analisi dell’esperimento dal momento in cui Luigi, mi comunica che la voce registrata sembra significare “ANIMALE DI PLASTICA”.

In premessa è tuttavia necessario chiarire che già l’impostazione sperimentale, quindi l’ipotesi che porta a eseguire l’esperimento, è, per i due operatori, diametralmente opposta.
Infatti Marco è convinto di condurre una prova sperimentale tesa a dimostrare o comunque a verificare certe teorie di “IPERCOMUNICAZIONE” legata alla teoria del DNA antenna; pertanto ben lungi dal concepire l’intervento di “entità disincarnate”.
Dall’altro lato, l’amico Luigi, ipotizza e mette in pratica tutta una procedura che vede per contro, “l’evocazione di entità”, nella fattispecie Massimo, come intermediario alla riuscita dell’esperimento.
L’oggetto in questione, tenuto tra le mani da Marco, durante la registrazione, è una riproduzione artigianale e fantasiosa del segno zodiacale del leone, raffigurato dall’animale leone che porta in groppa uno gnomo, così come è possibile osservare nella foto. L’oggetto in questione è commercializzato dalla Zambiasi Commerciale S.R.L., e il materiale utilizzato per la costruzione del manufatto è RESINA. Possiamo quindi genericamente affermare nella descrizione dell’oggetto in esame che si tratta di un oggetto di plastica.

Perché considero l’ipotesi spiritica poco attendibile e favorisco l’ipotesi inconscia.
Sono diverse le motivazioni che mi portano a credere che quanto registrato, sia una rielaborazione inconscia dell’operatore durante il riascolto. Andiamo per ordine:

1. Luigi conosce bene la mia casa, in particolare la mia stanza. Qui, c’è una scrivania dove spesso ci sediamo per i nostri discorsi e sulla quale si trovano tutta una serie di oggetti, tra cui l’oggetto in esame, che per colori e originalità, facilmente richiama l’attenzione. Si può dedurre quindi un primo “condizionamento inconscio” di Luigi nell’immaginare, volutamente o no, la possibile situazione che ritraeva me durante l’esecuzione dell’esperimento.
2. Vista la nostra fraterna amicizia, capita spesso, che in maniera del tutto ironica usiamo chiamarci, soprattutto quando non si è d’accordo su alcune circostanze, con diversi termini, tra i quali, anche Animale, Animalazzo. Secondo possibile condizionamento inconscio dell’operatore Luigi.
3. Registrazioni metafoniche precedenti all’esperimento in oggetto e riguardanti l’entità Massimo, avevano già prodotto come risultato il riascolto della parola “Animale”, termine utilizzato affettivamente in alcune circostanze dal ragazzo quando era ancora in vita. Terzo ed importantissimo, per me fondamentale, condizionamento inconscio dell’operatore.
4. L’oggetto in esame, come è possibile notare in fotografia, è, si interpretabile come un animale, ma anche come un omino (gnomo) a cavallo (in questo caso “a cavallo di un leone”) o anche solamente come gnomo, considerando che nel suo insieme, la parte predominante, per i colori più appariscenti e per la posizione sopraelevata rispetto al leone, sembra appartenere allo gnomo e non all’animale. Questa ultima considerazione, porterebbe ad avvalorare una possibile trasmissione inconscia dell’operatore Marco che per contro, intendeva l’oggetto in esame come segno zodiacale ovvero Leone (animale).
 

 

Desidero ripetere l’esperimento non tanto per avere la conferma dell’esistenza di Massimo oltre quella soglia che chiamiamo “morte”, ma per capire il suo livello di percezione in questa sua nuova condizione a distanza di otto mesi dal suo “passaggio” (dal 14 Ottobre 2007). La storia non finisce qui.


Chiedo a Marco di mostrarmi al prossimo incontro l’oggetto dell’esperimento e dopo qualche giorno ciò avviene e con mia grande sorpresa ho potuto constatare un altro dato che ritengo di fondamentale importanza.

La terza registrazione conteneva altri messaggi che sembrano interferenze di qualcun altro e non inerenti la sperimentazione. Gli unici che sembrano coerenti sono:
Risposta 5: Orso
Risposta 6: Animale di Plastica (più che “animale” sembra dire “animali”)

Andiamo per gradi: analizziamo nuovamente le fasi principali dell’esperimento tentando di rilevare i meccanismi mentali che ne hanno caratterizzato la comunicazione ed eventuali “inneschi” per la riuscita dell’esperimento stesso:

1. Nasce l’esigenza, da parte mia, di dimostrare a Marco che l’ipotesi “spiritica” prevale su quella dell’inconscio: propongo un esperimento (sfida)
2. Chiedo l’intervento di Massimo con il quale si è instaurato un bellissimo rapporto di collaborazione “tecnica” (fiducia)
3. La prima registrazione mi lascia perplesso, ma continuo a sentire in me “il desiderio e la certezza” che l’esperimento possa riuscire.
4. Chiedo a Massimo di “recarsi” da Marco e nella seconda registrazione mi fa intendere di essere “là”, in quel luogo, seduto vicino a Marco.
5. Nel momento in cui Marco produce ansia e tensione, soprattutto per le perplessità che mi esterna mentre sono impegnato ad ascoltare il file metafonico, aumenta in me la voglia di “produrre una prova” (fede)
6. Durante il riascolto Marco se ne va ed io riesco a sentire la risposta.

Perchè ritengo che sia intervenuta realmente un’entità disincarnata ?


A. Collaborazione attiva
Massimo ha iniziato la comunicazione affermando di essere già presente e si dimostra subito disponibile (chiedi qualsiasi cosa – ma potrebbe anche aver voluto dire “posso provare a vedere qualsiasi cosa” ) e riferendomi di aver raggiunto Marco. Ciò dimostra che ha “voluto” mettermi al corrente di ciò che stava facendo rassicurandomi di conseguenza e confermandomi la sua partecipazione attiva all’esperimento.

B. Capacità di valutazione “soggettiva” dell’oggetto esaminato
Quando Marco mi porta l’oggetto dell’esperimento: è un Leone (ANIMALE) che tiene in groppa uno gnomo e mi rendo conto che non è affatto di ceramica, sembra per lo più una sorta di resina (PLASTICA).
Quindi l’essere umano Marco, al tatto ha definito il materiale dell’oggetto come ceramica e ha sbagliato rispetto a Massimo, entità disincarnata che invece ha fatto “UNA SUA VALUTAZIONE” definendo il materiale come “PLASTICA”. Quindi, ANIMALE DI PLASTICA.
La proposizione semplice “DI” che collega la prima parola alla seconda, conferma la proprietà di linguaggio utilizzato da Massimo per definire il tipo di materiale di cui ha ritenuto composto l’oggetto esaminato. La frase è di senso compiuto e risponde con precisione alla mia domanda posta in cieco, cioè, senza che fossi a conoscenza della risposta.

C. Ha commesso un errore di valutazione ?
L’ultimo esame della terza registrazione ha evidenziato un particolare interessante, la parola “orso” prima di “animale(i) di plastica”.

D. Una sincronicità interessante – un elemento che si ripete
Marco ha fatto notare che l’elemento “animale” ha caratterizzato le prime comunicazioni metafoniche di Massimo fin dal nostro primo incontro con la sua famiglia. Massimo era solito chiamare scherzosamente così il fratello. Quella sera che ricevemmo per la prima volta in un lungo messaggio la parola “animale”, la madre, Rosy, non seppe dare un’immediata interpretazione se non dopo qualche riflessione. Se condizionamento c’è stato, si è verificato su Marco che ha scelto quell’oggetto per l’esperimento; bisogna solo capire se si sia trattato di un inconscio meccanismo di associazione Massimo-Animale, o di un condizionamento mentale imposto da un’entità esterna, forse lo stesso Massimo o chi per lui.

Perchè è improbabile che si sia trattato solo di un caso di “telepatia” fra gli operatori ?
Per i motivi sopradescritti e cioè, l’entità ha dimostrato di avere un sistema di valutazione proprio: se Marco avesse trasmesso realmente il pensiero “animale di ceramica”, il messaggio metafonico non avrebbe dovuto discostarsi. Se la voce avesse detto solo “ANIMALE”, potremmo ancora dubitare, ma lo ha definito diversamente da quanto Marco aveva in mente. Pertanto, ribadisco, Massimo ha visto l’oggetto e ha riferito anche la composizione dell’oggetto pronunciando la parola “PLASTICA” che nessun altro in quel momento stava pensando.
Quindi, secondo il classico protocollo sperimentale utilizzato nello studio della telepatia, non c’era nessun soggetto atto a trasmettere in quel momento quel termine.
Quindi, da dove è saltato fuori ?


 

CONCLUSIONI di Marco
Sebbene l’esperimento abbia portato ad un risultato CERTAMENTE SIGNIFICATIVO sotto l’aspetto emozionale, non è possibile per i fatti sopradescritti, poter affermare con certezza che si tratti di un fenomeno legato all’interpretazione spiritica. Quanto elencato ai punti 1, 2, e 3, portano a prendere in seria considerazione un possibile “condizionamento psicologico” e alla conseguente interpretazione forzata dell’operatore Luigi. Il punto 4, per contro potrebbe avvalorare, anche se con una certa forzatura, l’ipotesi della trasmissione inconscia. Si ritiene pertanto indispensabile, ripetere l’esperimento in un numero di repliche idoneo per una corretta analisi statistica e interpretativa.




CONCLUSIONI di L. Cama. L’entità Massimo M. ha partecipato all’esperimento dimostrando di poter osservare gli elementi della nostra dimensione e stabilirne la natura con un’approssimazione del 70%. Se la sperimentazione fosse stata condotta con determinati criteri di protocollo e serena collaborazione, forse un’ulteriore registrazione avrebbe fornito anche l’elemento “gnomo”.
Ulteriori sperimentazioni con soggetti diversi e fra loro totalmente sconosciuti, potrebbero condurci a risultati interessanti e porre le basi per poter utilizzare la metafonia (e forse anche la metavisione) quale strumento di ricerca e di individuazione di oggetti e persone scomparse con l’aiuto di intelligenze libere dalle catene del corpo fisico e libere di muoversi nella nostra dimensione.
 

File disponibili per la verifica:


Master 1 – Registrazione Completa (ascolta)
Master 2 – Registrazione Completa (ascolta)
Master 3 – Registrazione Completa (ascolta) 

 

Risposta 1: “Ascoltavo”


Risposta 2: “Chiedi qualsiasi cosa” ( e sembra terminare con “aspettavo”)

La versione "dritta" del brano di Tiziano Ferro recita "balla da sola, senza di te".

Mi sono permesso di estrarre dal file originale questo frammento e il risultato al reverse non è lo stesso:

Frammento metafonico dritto: "Balla da sola, senza di te"

Frammento originale dritto: "Balla da sola, senza di te"

Frammento originale al contrario: (incomprensibile) (ascolta)

Quindi il brano originale al reverse non dà lo stesso risultato.

 

Si ricorda che la registrazione metafonica del brano è stata effettuata attraverso il microfono del computer e non per via diretta, per cui, lo si capisce dal fischio che ogni tanto si sente, probabilmente sono entrate in gioco una serie di variabili che hanno fornito all'entità la possibilità di inserirsi nel brano e di lasciare il messaggio. La tecnica metafonica del reverse si utilizza soprattutto sui brani italiani ascoltati al contrario per evitare di confondere parole normali per messaggi metafonici. Essendo questa frase di senso compiuto rilevata in un segnale "senza senso", assume un certo valore ai fini della sperimentazione. In poche parole, è un'anomalìa che non dovrebbe esistere e che risponde ad una richiesta dell'operatore.

 

Risposta 3: “Massimo è là” ( e poco chiaro sembra dire) “siedo a Marco”.
Risposta 4: “Mi vedrai nei sogni”

Risposta 5: "Orso"
Risposta 6: "Animale di Plastica" (più che “animale” sembra dire “animali”)

Risposta 6 Mod.: "Animale di Plastica" (rallentato)


 

Chi è Massimo M. ?

Massimo era un giovane ingegnere che amava il mare. Tanto ! Così tanto da ricevere il suo ultimo abbraccio addormentandosi durante l’ultima immersione in apnea il 14 ottobre 2006. La sua mamma, Rosy, ha iniziato a cercare la sua intelligenza, la sua forza, la sua personalità. Dopo aver cercato di capire da sola come poter entrare in contatto con il figlio, attraverso la metafonia riceve i primi messaggi e le prime prove "in cieco" attraverso altri metafonisti.

Il 2 Giugno Massimo imprime l'immagine del suo volto (insieme a quella di tanti altri ancora non identificati) attraverso una registrazione video con l'ausilio del computer. L'operatore, Luigi, che stava sperimentando una nuova tecnica "intuita" in quel sabato pomeriggio e che non aveva mai visto una foto di Massimo, estrae cinque volti a caso e li pubblica sul sito di un noto metafonista. Rosy riconosce Massimo.

(Leggi la relazione sul presunto meta-volto di Massimo)

 

 

Segui la discussione sul FORUM

ed esprimi il tuo parere in merito alla presente relazione.

 

 

 
 
 

Esempio di metavisione con la tecnica del Colore Noise

Introduzione

In questa relazione troverete un tentativo di identificazione del volto di Massimo M. attraverso il confronto fotografico, alcuni accorgimenti biometrici (sistema per la misurazione delle caratteristiche fisiche di un individuo per determinarne l’identità; nel nostro caso si esegue il riconoscimento della geometria del volto) ed un'analisi grafica eseguita attraverso fotomontaggi per evidenziare i particolari che la metaimmagine può avere in comune con la foto reale di Massimo.

 

Chi è Massimo M. ?

Massimo era un giovane ingegnere che amava il mare. Tanto ! Così tanto da ricevere il suo ultimo abbraccio addormentandosi durante l’ultima immersione in apnea il 14 ottobre 2006. La sua mamma, Rosy, ha iniziato a cercare la sua intelligenza, la sua forza, la sua personalità. Dopo aver cercato di capire da sola come poter entrare in contatto con il figlio, attraverso la metafonia riceve i primi messaggi e le prime prove "in cieco" attraverso altri metafonisti.

Il 2 Giugno Massimo imprime l'immagine del suo volto (insieme a quella di tanti altri ancora non identificati) attraverso una registrazione video con l'ausilio del computer. L'operatore, Virgilio, che stava sperimentando una nuova tecnica "intuita" in quel sabato pomeriggio e che non aveva mai visto una foto di Massimo, estrae cinque volti a caso e li pubblica sul sito di un noto metafonista. Rosy riconosce Massimo.

 

 

Una nuova tecnica ?

La metaimmagine originale è stata prelevata da un frame estratto da un video di due minuti circa, che è stato messo in pausa "casualmente"; il ricercatore (Luigi Cama) ha iniziato a notare dei piccolissimi volti tridimensionali, fra cui un volto a lui molto familiare (quello di un noto cantante di fama internazionale). Su uno schermo da 19" (36 x 27 cm c.a.) l'immagine, molto piccola (circa 8 x 8 mm) è stata esportata insieme a tutta la schermata che inizialmente aveva una risoluzione di 10 dpi. Una volta aumentata la risoluzione a 300 dpi, l'occhio allenato dell'operatore, computer grafico di mestiere, ha iniziato a rilevare una quantità impressionante di volti.

 


Prima descrizione: volto di un giovane dai capelli folti, le sopracciglia a punta e che accenna ad un sorriso (le guance sono un po’ sollevate).

 

 

Tecnica della risoluzione (10 dpi)

La foto reale di Massimo è stata ridotta alle dimensioni della metaimmagine, portata a 10 dpi di risoluzione e colorata in verde. Lo scopo di questo primo confronto è di far comprendere quanto possa essere difficile distinguere i particolari ad una risoluzione di partenza così bassa anche per la foto reale. Più ci si allontana dall’immagine, meno difficoltà avrà l’occhio di riuscire a distinguere i lineamenti.

 

Tecnica della risoluzione (300 dpi)

Entrambe le immagini dalla dimensione originale vengono aumentate di risoluzione fino a 300 dpi, per far notare la differenza di qualità rispetto al primo caso. I lineamenti diventano più nitidi. La foto reale appare più nitida rispetto alla metaimmagine che appare più sfocata; colpisce il particolare delle sopraciglia a punta. La punta del naso decide la tridimensionalità del volto seguito dalle varie zone che consentono al nostro cervello di ricavare il volto nonostante le difficoltà visive; come da una recente ricerca del MIT che le definisce "dei rapporti tra zone in luce e zone in ombra, come il fatto che la bocca si trovi nel terzo inferiore del viso, ed è sempre più scura delle guance che le sono accanto, mentre gli occhi sono nel terzo più in alto, e sono più scuri della fronte che sta sopra."

 

Inizia il confronto

Fatta la premessa sulla risoluzione che condiziona da sempre tutte le immagini "paranormali", passiamo ora al processo di identificazione aiutandoci con sistemi di fotomontaggio per rilevare i particolari che possano confermare, almeno in buona parte, l'identità del volto.

Mostriamo il volto reale di Massimo in una foto che si è scattato da solo (senza autoscatto). L'immagine del presunto volto è stata leggermente schiarita per migliorarne la visibilità.
 

 

 

 

Confronto di proporzioni ed elementi non sufficientemente visibili sulla metaimmagine

  • Immagine 3: rilievo posizione capelli, occhi e sopracciglia.

  • Immagine 4: La sovrapposizione fa combaciare gli elementi fondamentali del volto reale (occhi, naso e sopracciglia) sulla "traccia" sfocata della metaimmagine.

  • Immagine 1 e 2: l'altezza delle sopracciglia sembra corrispondere così come l'area dell'occhio sx (rispetto a Massimo).

  • Elemento fuori registro: punta del naso. La fronte reale sembra più alta (forse dovuta al taglio dei capelli).

  • Immagine 6: E' stato applicato un effetto trasparente in parte per evidenziare meglio le corrispondenze dell'occhio sx (rispetto a Massimo), del sopracciglio sx e la struttura del naso.

  • Con un effetto trasparenza/sottrai, si è voluta simulare la metaimmagine (al centro l'originale);

Di seguito una serie di montaggi per verificare la coerenza del volto con il viso originale.

 

 

 

E' stata spostata leggermente a destra la metaimmagine per far coincidere il volto di Massimo. Il risultato ha evidenziato una perfetta sovrapposizione della linea del setto nasale e risaltato le sopracciglia. Di seguito altre due verifiche grafiche.

 

 

 

 

ULTIMO MONTAGGIO

 

  • Al centro Massimo quando per un periodo ha portato i capelli lunghi

  • Le altre sono prove che gli esperti di biometria conoscono benissimo.

Alleghiamo alcuni messaggi metafonici attribuiti a Massimo M. (sezione in continuo aggiornamento)

Si sconsiglia l'ascolto con windows media player che tronca quasi sempre la parte iniziale del file alterandone l'ascolto.
Vi consigliamo di scaricare il programma gratuito Audacity.
 

1. IO SONO MASSIMO

Prima comunicazione di Massimo M.

 

2. INGEGNERE MASSIMO (ascolta il file)

Laureato con 110 in Ingegneria civile - Calcolo delle strutture con tesi sulla "MODIFICA DEL CLIMA ACUSTICO DELL'AREA URBANA DI MESSINA". Il primo argomento trattato è stato: Il Rumore (La sensazione uditiva - Le grandezze fisiche - Classificazione dei diversi tipi di rumore - Parametri di valutazione - Effetti del rumore sulla salute). Era diplomato perito elettronico nonchè esperto del Computer da quando aveva 13 anni. A 16 anni la rivista PC PROFESSIONAL nell'aprile 1990 pubblicò un suo programma di disegno. Da quel momento collaborò in uno studio di ingegneri per la realizzazione di programmi di computo metrico.

 

3. CON IL CELLULARE, ROSY RICEVE LA BUONANOTTE DA MASSIMO

 

 

Guarda il video montaggio (2 Mb)

 

4. Esperimento 1

Il 26 Giugno 2007 chiedo per via metafonica l’intervento dell’amico Massimo per “saggiare” le capacità percettive di un’entità disincarnata; a qualche chilometro di distanza Marco tiene fra le mani un oggetto a me sconosciuto e che Massimo dovrà “vedere” e riferire per via metafonica. L’esperimento riesce dopo tre registrazioni.

 

 

Conclusioni

Allo stato attuale le prime verifiche dello sperimentatore confermano in buona parte l'identità del volto.

Attendiamo l'intervento di esperti di biometria, tra cui Daniele Gullà che sarà presto contattato per esprimere il suo parere professionale in merito. In ogni caso, se il verdetto fosse negativo, la metaimmagine contiene delle informazioni che il nostro cervello interpreta come dati appartenenti ad una "faccia" che esiste "a colori" in un segnale "vuoto", cioè, privo di qualsiasi modulazione: il white noise.

 

 

Commenti ricevuti dagli esperti:

 

Il parere di DANIELE GULLA' esperto in biometria e tecniche audio-visive

  • Egregio sig. Virgilio,

    ho guardato con molto interesse il suo lavoro e devo farle i complimenti per la chiarezza e semplicità e padronanza della tecnica utilizzata.

    Per quanto riguarda l'esame di identificazione da Lei eseguito, posso solo dire che l'informazione dei caratteri antropomorfici sull'immagine "extra" sono a mio avviso insufficienti per scarsità del microdettaglio anche se, a livello macroscopico (lineamenti generali e ovale del volto) si riscontrano effettivamente delle somiglianze con il candidato.

    Il punto dolente è l'analisi differenziale con un campione di controllo che possa determinare a livello statistico (P-Value) quanto sia significativa la somiglianza tra le due immagini.

    Comunque la sua ricerca è interessante e guardando anche le altre immagini sul sito, pur ammettendo che alcune potrebbero essere effetti pareidolici, altre, due in particolare, sembrano proprio volti.

    Se otterrà immagini maggiormente dettagliate potrà inviarmele per una prova statistica di identificazione.

    Salutandola cordialmente le auguro buon lavoro e ancora complimenti per il suo operato!

     

    Daniele Gullà

     

     

    Ringraziamenti

    Ringrazio il sig. Gullà per la considerazione, la celerità e i complimenti che ricambio. L'esito era prevedibile da un punto di vista biometrico come giustamente ha confermato lui "per scarsità del microdettaglio".

    Non si vedono gli occhi e alcuni dettagli importanti che spero presto di poter risolvere passando alla tecnologia HDV come suggeritomi da Antonio con il quale ho instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e collaborazione.

     

    E' incoraggiante il parere successivo "anche se, a livello macroscopico (lineamenti generali e ovale del volto) si riscontrano effettivamente delle somiglianze con il candidato."

     

    "Comunque la sua ricerca è interessante e guardando anche le altre immagini sul sito, pur ammettendo che alcune potrebbero essere effetti pareidolici, altre, due in particolare, sembrano proprio volti."

     

    Commento finale:

    Sarà mia premura portare a termine l'analisi delle 4000 schermate che contengono decine e decine di volti (cadauna) per poter avere un quadro più completo di tutta la sperimentazione.

     

Dal Dott. Mario Zampardi (medico - psichiatra) www.mariozampardi.it

  • Caro Virgilio,
    Ti rispondo in merito alla Tua relazione su Massimo, ringraziandoTi per la tempestività del Tuo avviso. Scusami se non Ti ho scritto prima, ma sono stato impegnato.
    Allora, intanto complimenti. Lo studio è molto dettagliato e particolareggiato. Per quanto attiene agli aspetti “tecnici”, ovviamente non posso dir nulla, non essendo un campo di mia competenza.
    Ho, però, pensato (da profano!) per quanto attiene al processo di identificazione degli elementi del volto, attuato con sistemi di fotomontaggio, se non si sarebbe potuto confrontare la posizione dei capelli, occhi e sopracciglia e quant’altro della meta-immagine non soltanto con l’immagine reale di Massimo (così come Tu hai operato) ma anche con un gruppo, similare, di volti simili all’originale, ma non identici. In tal caso quanto più, dal suddetto confronto si evidenziassero elementi visivi delle foto non combacianti con la meta-immagine tanto più, indirettamente, si rafforzerebbe il Tuo confronto con l’immagine originale, nel caso opposto, invece, la tesi iniziale si indebolirebbe.
    In sostanza si tratterebbe di operare, per la verifica, con una metodologia usata in medicina: cioè dell’analisi, in doppio cieco, sia con un gruppo di Pazienti a cui viene somministrato il farmaco oggetto di studio e sia con un altro gruppo a cui si somministra,invece, un placebo.
    Questo per gli aspetti tecnici su cui mi posso pronunciare.

    Per quanto riguarda invece il materiale percettivo visivo, ovviamente è poco strutturato, come Tu stesso fai notare. Potrebbe pertanto svilupparsi, in tali situazioni, all’insaputa dello stesso soggetto che osserva, un fenomeno detto di “attesa percettiva” condizionata da un fenomeno emozionale di base, in base al quale una normale percezione visiva, ma poco strutturata, cioè confusa, viene automaticamente completata soggettivamente, anche se in modo non corrispondente alla realtà.

    La percezione sensoriale, visiva o acustica che sia, non è mai un fenomeno affettivamente neutro ma è sempre accompagnata da un “colore” affettivo.

    Tutto questo non certamente per interpretare la Tua ricerca da “scettico”, anzi, ma proprio per cercare, attenzionando questi parametri interpretativi, di rafforzarla e renderla quanto più obiettiva possibile.

    Ma ovviamente….aspettiamo altre “immagini!! “

    Un caro saluto (18 Settembre 2007)

Da una mail di Rosy, la madre di Massimo, di ritorno da Cattolica dopo aver incontrato Daniele Gullà

  • "Ho dato la relazione a Gullà, che sono riuscita a contattare sabato pomeriggio prima del suo intervento al convegno; si è mostrato molto interessato al primo sguardo e ti ha fatto i complimenti per il lavoro fatto bene.
    Mi ha dato il suo biglietto da visita con il telefono ed l'indirizzo del sito a cui ricontattarlo.
    Comunque mi ha anticipato di essere parecchio impegnato ma lo farà lo stesso."
     


 

AGGIORNAMENTO DEL 25 MARZO 2008

RILEVATO OCCHIO SINISTRO

Da un pò di tempo ho trasferito la metaimmagine sul cellulare impostandola come sfondo ed ho inviato una copia a Rosy, la mamma di Massimo. Non so perchè l'ho fatto: forse per ricordarmi che oltre una quotidianità densa di affanni e strategie di sopravvivenza, esiste qualcosa di più. Ogni tanto mi è capitato di osservarla sul display del cellulare e di "avere l'impressione" che fossero presenti anche gli occhi, che invece sul computer non ho rilevato. Questa sera, dovendo provare un nuovo programma di grafica avevo caricato una foto qualunque dopo aver scartato la metaimmagine di Massimo; poi, invece, ho deciso di utilizzarla spinto da "non so cosa". Lavorando sui tre livelli che compongono l'immagine (RGB), eliminando il livello del BLU che è la parte più scura, si è alleggerita la zona dove dovrebbero esserci gli occhi. Lavorando sulla luminosità dei due livelli rimanenti, ROSSO E VERDE, quasi guidato da una frase che Rosy mi disse di aver ricevuto tempo fa da Massimo "TOGLIERE COLORE", e "MI TROVI NEL ROSSO", ho ottenuto il seguente risultato:

 

 

 

Si nota la pupilla e il bulbo oculare. L'occhio guarda direttamente l'osservatore. Ritengo di aver ottenuto almeno un microdettaglio significativo che al momento non mi conferma che la metaimmagine sia il volto di Massimo, ma che contenga con un buon margine di certezza, UN VOLTO UMANO.

 

Ho richiesto un secondo parere a Daniele Gullà dopo avergli inviato le immagini dell'occhio SX.

 

"Effettivamente è interessante. Ho elaborato anche io l'immagine e oltre all'occhio sinistro si delinea meglio anche la piramide nasale."

 

Di seguito l' immagine elaborate dal Gullà:

 

 

 
 
 

Un pò per gioco, un pò per amore ...

Post n°1 pubblicato il 21 Settembre 2008 da metavisione
 

Virgilio alias Luigi Cama. Oggi ho deciso di uscire dall'anonimato. Dopo aver visto il blog di progetto10, a mio parere una grande bufala, graziosa, ma con tanti piccoli "bug", ho deciso, un pò per gioco e un pò per amore della conoscenza, di abbattere quel velo di mistero che ruota attorno alla mia figura da circa un anno, da quando ho inaugurato metavisione.it, usando lo pseudonimo "Virgilio". Nel 1997 navigavo per la prima volta su internet grazie a Libero e sempre in quell'anno è accaduto qualcos'altro ... e allora, perchè no ? Rendiamo nota la mia identità attraverso Libero e con essa estendiamo la pubblicazione delle mie sperimentazioni dal sito ufficiale metavisione.it. Doverosa precisazione: ho usato un alias per evitare di essere riconosciuto da qualche concittadino ed essere scambiato per il medium di turno. E' risaputo che più piccola è la città, più grandi sono i "pettegolezzi". Oggi qualcosa è cambiato. C'è bisogno di raccontare qualcosa di vero che possa giungere da una persona normale, un padre di famiglia di 33 anni, con 3 figli ed 1 motivo preciso che lo spinge ad indagare nel paranormale, in quei fenomeni inspiegabili o apparentemente tali che il più delle volte, a causa della disinformazione, creano nuovi miti, deviazioni nei più giovani e completo delirio anche negli adulti.

Niente sedute spiritiche "fai da te". Nessun inganno da mago cialtrone.

Ho solo voglia di raccontarmi un pò per poter dare a qualcun altro la possibilità di avere un'idea più corretta di questo mondo affascinante e dell'apparente realtà che ci circonda.

Alla fine, però, devi decidere tu. Perchè ogni essere umano ha diritto a pensare con la propria testa ... e allo stesso tempo deve assumersi la responsabilità delle proprie decisioni.

Io ho deciso di essere un "non credente” e di non lasciarmi condizionare da alcuna regola religiosa e di provare a comunicare con altre dimensioni attraverso la tecnologia. Nessuna preghiera. Nessun rito. Solo una profonda serenità interiore e l'intenzione di voler scoprire la verità da solo.

Nessun intervento divino e i fenomeni anomali si verificano lo stesso. Quindi ?

Ciò significa che tutto rientra con buona probabilità in un evento naturale le cui condizioni dipendono esclusivamente dallo stato interiore dello sperimentatore. Nessuna verità assoluta, solo esperienze e dati per poter dare a tutti la possibilità di provare con una sola raccomandazione: che sia il sincero desiderio di conoscenza a spingervi e non un diversivo alla noia di una quotidianità ormai satura di trappole mentali e processi che ci obbligano inconsapevolemente a prendere decisioni sbagliate.

Alla fine scoprirete che non avete scoperto niente di nuovo, solo altri dubbi. Ma un solo grande risultato avrete ottenuto: avrete conosciuto meglio voi stessi, le vostre limitazioni, i vostri talenti e come gestirli.

Concludo con una bellissima citazione che mi accompagna dal 1994, anno in cui ho iniziato il mio viaggio nell’ignoto: "A costituire il vero valore dell'uomo, non è la verità che lui pretende di possedere, bensì l'impegno sincero che ha profuso per scoprirla. É attraverso la ricerca della verità, e non col possesso di essa, che le sue forze si fanno più grandi e solo in questo consiste la perfezione verso cui è proteso. "

G.E. LESSING, filosofo tedesco (1729-1781)

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: metavisione
Data di creazione: 21/09/2008
 

COSÈ METAVISIONE.IT ?

Su metavisione.it troverete informazioni e documenti riguardanti studi e ricerche su possibili contatti con una dimensione sconosciuta attraverso la metafonia e la metavisione. Non è facile poter dimostrare al 100% che la nostra dimensione può comunicare con coloro che hanno lasciato questo mondo e che vivono nell'altra dimensione più comunemente conosciuta come "aldilà". E sappiamo ancora poco degli arcani meccanismi dell'esistenza e della psiche. L'autore del sito è un convinto assertore dell'ipotesi spiritica; tuttavia, alcuni risultati ottenuti sia in campo metafonico che metavisivo, fanno ipotizzare ad un possibile intervento inconscio dell'essere umano, primo mistero assoluto della dimensione terrena. L'obiettivo principale del sito non è quello di creare una nuova religione o di dimostrare o negare scientificamente l'esistenza dell'aldilà, ma di proporre dei risultati documentati da un protocollo dettagliato dei sistemi e dei metodi utilizzati, al fine di poter dare a tutti l'opportunità di sperimentare direttamente, perchè nulla può sostituire il processo di apprendimento e di evoluzione della coscienza attraverso l'esperienza diretta. Il messaggio finale è un invito alla prudenza a chiunque si interessi di argomenti così delicati e soprattutto a coloro che credono "per fede": ci vuole poco per perdersi nei labirinti ancora poco conosciuti della mente.

 

SARÀ VERO ?

"I lidi lontani parlano
un linguaggio fervido.
Mente eccelsa la tua.
Miete, miete,
verso orme verdi.
Meravigliosi, tanti, tanti
fogli grandi da riempire,
nel vuoto dello spazio
e del pentagramma."

il mio Spirito Guida, 1994

 

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