Quante nostre amiche sono andate in vacanza in qualche meta turistica africana o esotica in genere, si sono prese una tranvata pazzesca e pianificano il modo di portare avanti la loro storia d'amore a distanza? |
Sono stata cieca e rinchiusa per troppo tempo e ora mi ritrovo a dover vedere tutto a grandissima velocità. Alcuni nodi sono sciolti, ma sono pochi rispetto alla portata delle scelte che mi vengono poste. Oppure sono pronta e non so di esserlo, perché mi mancano pochi passi essenziali e fondamentali. Ci sono situazioni attuali che faccio molta fatica a leggere, perché mi portano a dover filtrare tutto il retaggio del passato. A volte mi sento come se fossi stata scelta per pilotare uno shuttle, mentre molta parte del mondo se ne va in giro in utilitaria, e alcuni sfrecciano su un'astronave. Però mi hanno dato il libretto delle istruzioni della Punto e mi hanno messo sullo shuttle. Ho passato la vita a capire come funziona lo shuttle con le informazioni a mia disposizione e con quelle che ho faticosamente e disperatamente raccolto con i mezzi che ho cercato e trovato. Ho anche passato molto tempo ad arrabbiarmi o a dormire in cuccetta. Le pochissime volte in cui ho fatto qualche volo di prova, senza uscire dall'atmosfera terrestre, sono successe cose incredibili, meravigliose, quasi magiche. Queste esperienze e questi incontri mi hanno convinto che devo decollare. Ora che le ho vissute mi risulta sempre più intollerabile restare a terra. Ho il manuale della Punto e quell'altro che mi sono costruita da sola. Ho le informazioni per accendere, per decollare e volare come un jet. Per sfrecciare oltre l'atmosfera terrestre, condurre il mezzo dove non c'è gravità, orbitare, visitare altri pianeti...non ho nulla...o quello che ho è sufficiente? Non so neppure COSA non so. Cerco di leggere ciò che mi manca dallo stato attuale delle cose e dalla misura in cui le situazioni che sto vivendo ora mi trasmettono messaggi riguardo a ciò che devo capire. Ho imparato ad affidarmi e ad arrendermi ad una volontà superiore, ma non sempre ho la certezza che i miei occhi siano bene aperti, la mia mente sgombra e il mio cuore puro. Non ho la certezza di saper vedere le storie che mi raccontano i miei demoni e gli alibi che mi portano a crearmi, mascherati da sogni o da buon senso. So che l'agire può essere limpido solo se arriva chiaro come un cristallo alla luce del sole di mezzogiorno all'equatore o se una voce, una forza potente, solida e calda mi spinge dalle profondità di me stessa. Allora chiedo a Dio, all'universo, alla vita, di essere crudele e di mostrarmi la verità nel modo più spietato. La verità sul presente è ciò che voglio vedere e sono pronta a pagarne il prezzo. |
Come ogni mattina esclusi week-end, i miei trenta chilometri in mezzo alla campagna sono attimi preziosi per accogliere i regali delle prime ore del giorno. Oggi all'incrocio con quella strada che va verso le colline ho pensato a quel cane che una volta ho raccolto davanti al supermercato. Il cane si contorceva e pensavo stesse male. L'ho portato a casa con notevole dispiego di forze organizzative e logistiche per tenerlo al sicuro e nello stesso tempo fuori dal possibile contatto con i miei allora 5 gatti. Il giorno dopo ho recuperato un guinzaglio e al ritorno dal lavoro ho iniziato la mia ricerca che mi ha portato a quella casa subito dopo l'incrocio. I proprietari del cane mi hanno spiegato che lui fa sempre così, scappa, poi fa finta di stare male così gli capita qualcosa di nuovo e rompe la noia. Insomma il cane mi aveva preso per il culo. Pensiero trasversale immediato. Una cosa così, capitasse in Senegal, sarebbe motivo di instaurare un legame umano di qualche tipo con i proprietari del cane. Sarebbe stato ovvio e naturale. Ci sarebbe stato il tempo perchè essi mi invitassero in casa cinque minuti per ridere un po' dell'accaduto, per offrirmi un caffè. Io mi sarei ricordata delle loro facce e magari pure dei loro nomi e li avrei salutati incontrandoli per il paese e loro avrebbero salutato me. Forse una volta era normale anche qui da noi. Ora, da tanto tempo, non più. Siamo diversi. Abbiamo bisogno di "avvertire prima", anche quando abbiamo voglia di andare a trovare qualcuno solo perchè passiamo di lì. Abbiamo bisogno di un tempo "x" per mascherare un poco la nostra umanità, anche se si tratta di amici che sanno tutto di noi. Così nessuno suona alla porta all'improvviso, nessuno "disturba", nessuno ti coglie con l'accappatoio e i bigodini in testa, nessuno ti coglie con la casa in disordine, nessuno ti coglie in un momento buio o in mezzo a tante cose da fare. Così nessuno è autorizzato a vederci per quello che siamo nella nostra palese e semplice umanità. Così nessuno ci conosce davvero. Così non siamo realmente "intimi" con nessuno. Il miglior motivo possibile per cui vogliamo vedere qualcuno si perde in mille surrogati. "Mi interessi tu, perchè tu sei tu con i tuoi bigodini in testa e con il tuo nervosismo, vorrei suonare alla tua porta senza avvertire, perchè mi importa solo di passare del tempo insieme, in qualunque stato tu sia, qualunque pensiero tu abbia, qualunque cosa tu stia facendo. Mi interessa che tu sia libero in mia presenza perchè io sono umano tanto quanto te e vorrei che anche tu venissi a casa mia e suonassi alla mia porta senza prima avvertire" Pensiero trasversale. C'è una differenza sostanziale tra avere capito una cosa e averla interiorizzata. Ora, grazie al Senegal e a Dio, io ho sperimentato questo modo di vivere le relazioni umane nella loro essenza, nella loro disarmante bellezza. Avrei potuto non vedere nulla, perchè questo "senso" non mi è stato spiegato, ma mi è stato fatto respirare. Si materializza in intuizioni e pensieri nel tempo, per esempio passando davanti ad un incrocio in una mattina di aprile. E le semplici parole: "sii naturale, andrà tutto bene" si rivestono di un valore altissimo che scalda il cuore, lo solleva...come una mano gentile che ti tocca la testa e ti toglie un mal di testa che non sapevi neppure di avere. Qualunque "modo nuovo", qualunque rivelazione sorga ai nostri occhi e ci faccia sentire più vicini a noi stessi di quanto siamo mai stati, ha comunque bisogno di passare attraverso ciò che siamo sempre stati, attraverso ciò a cui, nostro malgrado, siamo stati addestrati. E più il tempo in cui siamo in contatto col "modo nuovo" sarà breve - benché intenso -, più il processo di trasformazione sarà lento e difficoltoso benché irrimediabilmente destinato a compiersi. La trasformazione non viene dalla ragione, neppure dal cuore, opera esclusivamente attraverso lo spirito. La materia dello spirito è quasi impalpabile, come una pezza di seta sottilissima che passi tra i polpastrelli per intuirne la trama, La materia dello spirito viaggia su pochissime parole, tra le quali "vorrei sapere come ti senti". Si può paragonare anche a una luce molto molto piccola al centro del cuore, che si accende ogni volta queste piccole piccole parole la raggiungono.
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You are my poison And my medicine
You are my illness And my health
You are my ruin And my savior
The farest And the nearest
The sweetest And the harshest
Sometimes the night breaks the walls of my fear and I dream songs, but they are thrown away and eaten by the oblivion of sleep
You are the shadows of the past and the lights of the future
Let me look into the eyes of the cruel and tender, of the shy and bold of the silent and shouting one
You make me feel like a two years old girl left alone outside in the cold rain to whom you say, before you close the door, “find a way to dry yourself, find a way to warm yourself”
I was made of steel and fire I was made by the pain of my never born child I was made by snow tempest and chilling wind
I am bleeding flesh I am a wild animal full of old wounds, of which I bear the signs, of which I bear the story
Not long time ago I was walking alone in the market of my village, bearing a big stone in my heart, feeling that there should have been another place, maybe far, far away: Another kiss Another man Another life Another Home;
So I started to travel alone and to save money just for that purpose; with my eyes wide open, facing my fears one by one
The fears of a child born and grown with the feeling of being inadequate anytime and anywhere, with the convinction of having to ask for permission to exist, who has been fighting with these demons through a whole life.
I was caught by a flung of jewels accross the ocean, sea of emerald, beaches of gold and loneliness
Two times I walked alone for hours through the desert and along the ocean shore and after one day I found you.
In a few minutes the dam was broken and a huge waterfall of tenderness towards you overwhelmed me; I knew, that day, I would have never ever left that place for any reason in any way.
I was lost, finally
Thanks God I found you, my pain and my relief
Every time you look at me Every time you talk to me Every time you touch me I feel you are giving me Gold
A part of me needs the time to take this Gold to the altar, leave it at the feet of God, open the heart and pray a Thanksgiving for you being in my life
When you don’t find me sometimes I’m fighting with myself but most of the times I’m there at the feet of God and I can’t avoid it
You don’t know how much I love you
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Si passano anni Evocando Nel profondo di noi stessi. Con più o meno forza. Consapevolmente o inconsapevolmente. Cosa? Persone, domande, situazioni. A volte è più forte di noi e continuiamo a farlo ance se quasi non lo sappiamo. Poi arriva un click uno start Ci liberiamo di qualcosa, cambiamo uno schema di pensiero. Di solito capita da sè. E le visioni iniziano a concretizzarsi. Se le hai spinte con l'acceleratore al limite per anni poi il giorno che ti liberi iniziano ad arrivare incessanti sempre più grandiose All'inizio non ci credi Poi inizi a riconoscere ogni sguardo ogni colore ogni potente energia e sensazione. A volte hai pure paura della forza di ciò che hai evocato. Sono regali, scherzi e messaggi dell' universo se così si può dire.
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Inviato da: DestrieroDelVento
il 10/09/2010 alle 17:38
Inviato da: zolfino
il 08/04/2009 alle 19:06
Inviato da: mister_right.1
il 02/06/2007 alle 16:45
Inviato da: messalina2007
il 30/05/2007 alle 10:07
Inviato da: mister_right.1
il 24/05/2007 alle 14:00