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chi sono l'MGI

Post n°26 pubblicato il 19 Aprile 2007 da thedamascene

l'altro giorno , un amico mi ha chiesto chi sono sti mgi che parli sempre di loro, ed io non ho trovato meglio del poesie del dott. lombardo per descrivere Ognuno di voi , chiedo scusa dal gran poeta di pubblicare le sue opere d'arte , ma penso che non ho violato il diritto del autore visto il carattere internazionale del opera che è diventata una eredità umana , e un obbligo metterla sui capi. Vi lascio con le  onde delle memorie sperando di incontrarvi presto .

LETTERA MGI


“Carissimi colleghi”, amici fraterni,
voglio lasciarvi qualche verso, un rigo appena
per i vostri cuori maschili e/o materni
affinché la nostalgia scorra come un fiume in piena

Le parole che avete detto
in questo anno vissuto e intenso
hanno riassunto in un sol dialetto
le varie lingue dell’universo.

Quando riascolto le vostre voci
sussurrare tra vento e foglie
mi sembra di avervi qui vicino
con le speranze e le vostre voglie.

Lungo quest’anno ho imparato a conoscervi
Dal primo all’ultimo tutti d’un fiato
E voglio lasciarvi la riconoscenza
Della fortuna di avervi incontrato.

Da Anas ho imparato quanto
anche i siriani amino tanto
in primo luogo le donne ed il vino
E che dietro la scorza dell’uomo di ghiaccio
C’è il cuore tenero di un bambino
Che si commuove di fronte a un abbraccio.

Per non parlare dell’Albania,
terra di Scanderbeg e eroi da leggenda
Messa alla gogna da un pesante presente
Ma risollevata dalla splendida luce
di donna Mersini (sei una…) coriacea e vincente
e di un piccolo fiore dai petali rosa
di esplosiva energia che di nome fa rezi.

Dell’Argentina ho assaporato sole e aroma,
ho visto i colori del vento volteggiare tra mille capelli
e racchiudersi nell’eterno sorriso di due fratelli
Dentro gli occhi lucidi di una piccola pittrice
Di nome ibel e di professione sognatrice.

Del Sudamerica mi porterò ancora dentro
L’allegria tracotante delle sue donne dilette
Come Mavi, dolce mamma di tanti pulcini
Che al calice ci ha nutrito ed innaffiato di vini.
O come Carol nostra capoclasse
che tra il mordi e fuggi del suo girovagare
ci ha regalato la spensieratezza dell’umano agire.

Del Veneto rubicondo,
Tengo il ricordo di un galantuomo
di un altro mondo antico
che ci ha guidati fino all’Europa
con precisione e far certosino
da crazy battezzato il nostro Volpino.

Fortunata Puglia puoi andarne orgogliosa
dei tuoi gigli sparsi in Emilia
Che ti narrano odi e poesie d’amore
in ogni notte, ad ogni vigilia.
Difesa e custodita nel suo sermone
Dal fiero guerriero di maglie di nome Tatone,
da michela ingentilita mentre tenera gioca
a farti donna d’altri tempi,
finché serena non ti denuda per rendere merito
alla trasparente gioia vitale delle tue forme.

Povera Calabria da me tanto amata,
sappi che i tuoi figli non ti hanno abbandonata
se fashion ti copre ti stile e di grazia,
io nel mio piccolo provo a renderti giustizia.

Caro Pier, nella tua pier-logica visionaria
oltre al sorriso per il tuo marchigiano accento
Si scopre sordo il feroce lamento
Con cui ci hai dato le chiavi
per leggere il tuo libro del mondo
Dove canteranno i muti e taceranno i noiosi.

E a te fratello, parole non ne ho abbastanza
Per chi fa sfoggio di coraggio
Squarciando veli d’ignoranza
Continui a far risplendere come un miraggio
La libertà degli Umiliati
affidando ad un “gioco”
la voce degli Offesi.
Ascoltaci tutti con l’animo gentile
la freschezza dei tuoi 8 anni e il tuo essere geniale.
Se mai dovessi crescere, non invecchiare mai..

Tutti insieme lasciammo il paradiso ai sognatori ignavi,
a chi vive l’inverno agognando la primavera
Noi rispondemmo salpando su sogni lascivi
Facendoci strada nella verde brughiera.

Brindammo alla buca e al calice inni di gioia
salutandoci ogni sera come se fosse l’ultima,
fino alla noia…
intrecciando i nostri abbracci prima di ogni dipartita
per tenerci uniti
lungo i sentieri della nostra vita.


Cari signori benpensanti,
A quanti di voi profetizzanti
che il futuro sia per i giovani di domani
noi dimostrammo che è il presente
il tempo in cui declineremo i nostri verbi
perchè l’appartenenza ad un mondo migliore
è la missione che a noi tutti ci attende.

Se qualcuno un giorno volesse cercarci
Gli lascio il consiglio di calarsi in fondo
per carpire dentro di sé,
il nostro segreto sincero e profondo…

Un intenso saluto e un bacio immenso
Anche questa stazione dovrà passare su
O forse no, questa stazione, non passerà mai più.
Vi affido il ricordo di questo epitaffio:
“cittadini del mondo, amici per sempre…”


mi mancate...
Marco

 
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