(ASCA) - Roma, 8 ago - Sulla vicenda di padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita italiano possibile vittima di un sequestro in Siria, non ci sono ancora ''rivendicazioni ufficiali'' e questo rende ''molto difficile'' la sua ricerca. Lo ha reso noto stamattina il vice ministro degli Esteri, Marta Dassu', in una trasmissione radiofonica. ''Non abbiamo ancora rivendicazioni ufficiali, il che rende molto difficile la ricerca di padre Dall'Oglio in Siria su cui siamo molto impegnati come Unita' di Crisi della Farnesina'', ha spiegato la Dassu'. ''Sappiamo che era passato attraverso un territorio a nord, dove intendeva svolgere una missione di mediazione tra gruppi islamisti e curdi''. La Dassu' ha aggiunto ''e' possibile che sia stato rapito da un gruppo jihadista, ma fino a quando non abbiamo rivendicazioni ufficiali certe non possiamo giungere a conclusioni altrettanto certe''. Al momento del presunto rapimento, padre Dall'Oglio si trovava nella localita' di Raqqa, nel nord della Siria, dove era molto impegnato sul terreno del dialogo interreligioso, in particolare con il mondo islamico. Dall'Oglio era stato espulso dal Paese nel giugno del 2012. Secondo le autorita' siriane, il gesuita avrebbe dovuto ''tenere un profilo basso, astenendosi dall'esprimersi pubblicamente sulla situazione politica del Paese''. Il gesuita aveva poi fatto ritorno in Siria nel gennaio di quest'anno.
Inviato da: aeoncobra
il 03/09/2013 alle 00:26