Creato da mikacine il 15/01/2008
un blog dedicato ai cinefili

Tag

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Febbraio 2016 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29            
 
 

Area personale

 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Ultime visite al Blog

 
mikacinesogno.magiahanya_evyArianna1921ilbisognodiparlareacer.250disperadosalcubokaren_71m12ps12Desert.69cassetta2lisa.dagli_occhi_blurobi70dsgcuorevagabondo_1962anna545
 

Ultimi commenti

 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

Messaggi di Febbraio 2016

 

Deadpool

Post n°599 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Se c'è da trovare un neo nella "macchina sforna soldi" della Marvel lo si può individuare in una certa monotonia nelle sue storie. Stiamo parlando,comunque,di dover cercare i famosi aghi nel pagliaio visto che si parla dei migliori prodotti commerciali in circolazione. In ogni caso le storie sui supereroi hanno sempre avuto questa "aura" di semplicità e,salvo qualche vincente caso (la saga degli X-Men e il non Marvel Batman di Nolan),hanno sempre trovato successi più o meno importanti. Deadpool sarebbe potuto tranquillamente rientrare in questa categoria,non fosse però per il suo personaggio piuttosto sopra le righe. Parolacce,gestacci,volgarità ed una spiccata vena violenta fanno di "Pool..Dead" (come ama presentarsi..) un progetto non adatto a quegli spettatori più sensibili.


Wade Wilson è un ex-combattente che si barcamena lavorando per dei brutti ceffi. Recupera crediti,spaventa le persone e vive di violenza quotidiana ma,in fondo,ha un cuore d'oro. L'occasione per cambiare vita gli si presenta sottoforma di Vanessa,una ex-prostituta di cui si innamora follemente. A rovinare tutto arriva un grave problema di salute che lo spinge a rivolgersi ad una organizzazione poco raccomandabile che promette di farlo guarire con una cura sperimentale. In realtà lo trasformerà in una specie di mostro butterato con poteri di rigenerazione e guarigione fuori dal comune. La vendetta,ora,diventa il suo chiodo fisso e lo trasforma in un mercenario chiacchierone e spudorato in cui la recitazione "infantile" di Ryan Reynolds sguazza a perfezione. Il suo è un personaggio a metà strada fra l'adolescente di Maial College e il Nightstalker di Blade:Trinity,un mix irresistibile di ironia,appeal,menefreghismo e volgarità che difficilmente trova eguali in un cine-comic. D'altronde da grandi poteri derivano grandi (ir)responsabilità!

 
 
 

Pride+Prejudice+Zombies

Post n°598 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Esperimento curioso quello di mischiare uno dei romanzi più famosi e conosciuti della letteratura moderna con uno dei generi più (ab)usati dalla settima arte. Curioso e rischioso allo stesso tempo eppure questo viaggio horror della Austen raggiunge perfettamente il centro della sua stessa natura,diventare un cult. Già nel 2012 la pellicola La leggenda del cacciatore di vampiri percorse questa strada trash mostrando un Abramo Lincoln in versione Van Helsing che lottava non solo contro le creature,con tabto di ascia. 


Qui la strada del mix fra storia ed horror non c'entra,siamo nel campo della storia romanzata classica,quella che tutti conoscono: le sorelle Bennett,fra cui l'emancipata Jane,affrontano la vita di tutti i giorni,fra debutti in società,balli di corte e..una tremenda epidemia di zombie che sta devastando Londra. Le sorelle non sono avvezze solo a merletti e pettegolezzi ma praticano diverse arti di combattimento grazie al loro addestramento in Cina,cosa non vista di buon occhio dalla comunità ma che sarà di fondamentale importanza per la loro sopravvivenza. Un'orda famelica di non-morti,difatti,sta per invadere definitivamente le zone limitrofe della città e le stesse sorelle,con l'aiuto del colonnello Darcy,dovranno fronteggiare l'invasione.
Amore e horror,atmosfere eleganti e morti viventi si tengono a braccetto in questo film dal tono surreale che,sicuramente,farà storcere il naso ai puristi amanti della Austen ma che soddisferà i palati "fini" degli amanti dei b-movies.

 
 
 

The hateful eight

Post n°597 pubblicato il 21 Febbraio 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Quentin Tarantino ha una fissa con i numeri e,partendo proprio da questo presupposto,puntualizziamo che non sono solamente otto i protagonisti della pellicola,bensì dieci. Esattamente come dieci sono i suoi film,considerando uno degli episodi di Four Rooms ed il doppio Kill Bill. Ma proprio in questa mania (o paranoia,se vogliamo) sta la bellezza di un regista eccezionale in grado di "narrare e spiegare cinema" in un modo del tutto diverso dal normale.


Durante una bufera di neve un piccolo gruppo di persone si ritrova bloccato in un emporio aspettando che l'intemperia passi. Fra loro c'è un cacciatore di taglie molto sospettoso che sta portando una pericolosa prigioniera alla cittadina di Red Rock per farla impiccare. Non vuole dividere il bottino con gli altri personaggi bloccati dalla bufera e,soprattutto,non vuole farselo portar via da sotto gli occhi ma non sa esattamente chi,fra loro,possa essere chi dice di non essere.

Una storia che sembra fatta esattamente per essere raccontata dal geniale regista e che,difatti,rispecchia fedelmente il suo cinema. Dialoghi fitti e per nulla banali,un'unica location come sfondo e quella schizofrenia improvvisa che fa virare il film da un semplice western ad una carrellata di spari,sangue ed arti mozzati. Genio e sregolatezza,si potrebbe dire,quando invece basta semplicemente dire Quentin Tarantino.

 
 
 

Zoolander 2

Post n°596 pubblicato il 16 Febbraio 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

La nostra generazione è cresciuta con il culto per il personaggio di Derek Zoolander e per il suo essere bello,bello,bello in modo assurdo associando Ben Stiller più al fotomodello idiota che ai vari Tutti pazzi per Mary o Ti presento i miei. Le sue assurde espressioni e la comicità demenziale lo hanno reso un esempio di irriverenza e stupidità preso come spunto per tantissime future commedie di genere.

Anni dopo lo stesso Stiller - ora anche regista del progetto - riporta al cinema l'icona della moda sfruttando l'onda lunga dei social ed il nuovo modo di "fare moda".

Appena dopo le tragicomiche avventure del primo film Derek Zoolander si trova a dover vivere da eremita. La morte della moglie dopo il crollo della scuola da loro creata e il successivo allontanamento dal figlio ad opera dei servizi sociali hanno gettato il divo nella più totale depressione. Lo stesso amico Hansel,rimasto sfregiato dal crollo,lo ha abbandonato e proprio quando sembra non esserci via d'uscita arriva la possibilità per rientrare in attività e per potersi riprendere il figlio. Tutto questo mentre il mondo della moda e dell'entertainment viene sconvolto dalle morti di molti superdivi...

Affrontare i vari drammi della sua vita in maniera immatura e stupida era il suo forte già nel primo film,quindi Derek non ha grossi problemi a cavalcare quest'onda emozionale. Il problema sta nel fatto che ci si diverte molto meno del primo film ed anche del previsto: poche risate a crepapelle e pochi momenti estremamente demenziali in un contesto che sa fin troppo di già visto. Di un secondo Zoolander non ce ne era proprio bisogno.

 
 
 

La quinta onda

Post n°595 pubblicato il 15 Febbraio 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

L'umanità sta vivendo quelle che sembrano essere le sue ultime ore di vita a causa di un'invasione aliena che sta devastando l'intero pianeta Terra. Quattro tremende ondate di attacchi simultanei hanno messo in ginocchio gli esseri umani,riducendoli a poche migliaia di disperati in continua fuga. Fra questi troviamo l'adolescente Cassie che,dopo aver perso i genitori nelle prime invasioni,si mette alla ricerca del fratellino Sammy. Troverà un insperato aiuto in un ragazzo misterioso che nasconde un segreto probabilmente fondamentale per la sopravvivenza - o la rinascita - dell'umanità.


Fantascienza senza la fantascienza si potrebbe dire,perchè degli alieni si vede ben poco oltre all'astronave e qualche immagine olografica,e proprio per questo lo si apprezza di più. La prima parte difatti mostra più di quello che vuole far vedere risultando una storia più drammatica e adatta ad un "survivor movie" piuttosto che un semplice film d'intrattenimento. Epidemie,morti e disperazione creano un'atmosfera cupa e deprimente che poi,improvvisamente,svolta - anche se forse sarebbe meglio dire sbanda leggermente.. - verso una più convenzionale storia classica farcita di cliché sci-fi (l'esercito,la forsennata ricerca del familiare di turno) con protagonisti adolescenti turbati ma estremamente combattivi.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963