Creato da: MajinGO il 07/06/2006
Lo studiolo di Michele

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Al concerto di... Orchestra del Mar (Portello, Padova 09/06/06)

Post n°14 pubblicato il 14 Giugno 2006 da MajinGO
 
Foto di MajinGO

A dire la verità...avevo anche un impegno culinario al quale comunque ho partecipato sino all'ora di dover prendere moglie e figlio e tradurre la famiglia al Portello, quartiere famosissimo di Padova dove all'interno della rassegna "River Festival" c'era una data di questo gruppo al quale mi sento particolarmente legato dal fatto che c'ho suonato per circa 2 anni.
Direte voi... "AHHHH, ma allora vai lì per sentire come se la cava il tuo sostituto ehhhh!???"...beh...chi non sarebbe curioso di verificare l'operato di colui che ti ha rimpiazzato?? Oh...sono sincero...volevo effettivamente verificare...
E' chiaro comunque che la seconda uscita "ufficiale" dell'Orchestra del Mar è anche un modo per apprezzare i miglioramenti che solo la pratica assidua "live" può contribuire a far crescere.
E così è stato...è stata un'ora circa di buona musica.
Si è partiti con una milestone di Piazzolla, Escualo, per poi divagare su altri pezzi del repertorio del maestro argentino come Calambre, Oblivion, Buenos Aires Hora Cero. Poi, capata d'obbligo in Brasile dove la Loro di Gismonti ha strappato lunghi applausi e Palacho, sempre del medesimo, ha spanto una vibra particolarmente intima tra il gruppo, posizionato su una zattera in mezzo al canale Piovego, ed il pubblico in rigoroso silenzio sulle gradinate dell'argine.
Si termina quindi con l'inno di tutti i tangueri del mondo, Libertango ed un bis di Piazzolla, La Muerte del Angel.

"Si ma....voemo el sangue...ea cattiveria!!"...ammazza quanto siete gossip...
Assolutamente no, niente sangue ne battute al vetriolo, solo qualche considerazione che premo dare di un gruppo che secondo me sta crescendo e bene anche...

Nereo Fiori
è il nuovo fisarmonicista del gruppo, ha un curriculum di tutto rispetto e proviene da esperienze di altro tipo che ne hanno caratterizzato la performance. Manca ad esempio, un po' di quel "sale" necessario a ricreare il linguaggio tanguero della cultura argentina come gli accenti, la 'strofinada' e altri aspetti che una volta migliorati daranno un tocco in più. Si insomma...l'ho visto un po' "sullo spartito", ma ripeto...è solo questione di tempo.

Daniele Piovesan è il contrabbassista e leader del gruppo. Suoi sono la maggior parte degli arrangiamenti. Si fa un mazzo così per questo progetto (lo conosco da un po') e sinceramente, da quello che ho sentito stasera, siamo sulla strada buona.

Catalina Spataru ed Enrica Frasca sono rispettivamente, violino e violoncello, danno un validissimo contributo in termini di tecnica ed espressività per un comparto così critico come gli archi nel repertorio Piazzolliano. Sono puntualissime e rigorose, ma personalmente confido nella speranza di vederle più sciolte e libere dalla partitura in maniera da concentrare gli sforzi nell'espressività del pezzo, specie nei momenti più struggenti.

Daniele Scambia alle percussioni riveste la funzione che fu anche di Tullio De Piscopo in album di Piazzola come Chador, è uno che di "palle" ne ha parecchie e l'ho trovato in serata di grazia. Intesse le sue trame ritmiche senza prevaricare sugli altri e marcando puntualmente e senza sbavature la metrica dei pezzi. L'appunto che dal basso della mia veduta mi permetto di segnalare all'amico Daniele, è di osare di più, di donare qualche tocco personale nei cambi, nelle modulazioni, di elargire qualche sua perla personale.

Claudio Conforto al piano contribuisce in modo determinante alla selva di applausi che si è prolungata al termine del concerto. Tesse trame piene e solide nei tappeti sonori che "tengono su" il pezzo, mentre trotta veloce e sicuro nei suoi puntuali assoli fondendo l'energia di Pablo Ziegler con l'intimità del tocco di Evans.
L'apice, Claudio, lo tocca nel suo personale momento nel quale ha elargito al pubblico, in chiave personale e godibilissima, un'intima interpretazione di Los Pajaros Perdidos di Piazzolla. Semplicemente grandioso.

L'Orchestra del Mar, è stata per il sottoscritto un trascorso importante al quale ho dovuto abdicare per motivi legati alla sfera lavorativa, ma che porto dentro come la prima esperienza in un gruppo "serio" di musica jazz.
Il tempo sta dando ragione al progetto di Daniele Piovesan ed i frutti, almeno per questa serata, sono stati colti tutti, belli, grossi e succosi. In una cornice così suggestiva come il River Festival del Portello direi che è il massimo che si può chiedere.

Quindi...se volevate una cattiveria eccola...

"Orchestra del Mar, vi condanno ad anni e anni di interminabili successi, ma talmente tanti, che possiate implorare pietà affinchè qualcuno, un giorno, vi dica che avete suonato...così così!!"

...con affetto...Michele.

Link Utili:

- Sito Ufficiale Orchestra del Mar

- River Festival nel sito del comune di Padova

- il Claudio Conforto Trio

 
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Al concerto di... Insirada (Loreo - Rovigo, 15/06/06)

Post n°15 pubblicato il 16 Giugno 2006 da MajinGO
 
Foto di MajinGO

Ci avranno stra-maledetti nei modi e nei termini più crudi e feroci quei poveri disgraziati di abitanti del paese di Loreo nei dintorni di Rovigo, che hanno sopportato l'inizio del concerto Insirada featuring Michele alle ore 23 suonate da qualche minuto, ma soprattutto la fine dello stesso alle ore 01:30 circa.
Il concerto è stato inserito nella rassegna "L'Ora d'aria '06" al termine della proiezione di un film che è stato girato proprio nella cittadina di Loreo intitolato "Road to L". Realizzato da una troupe tutta italiana, il film, che è un thriller stile "Blair Witch Project" prende spunto da un presunto manoscritto del celeberrimo scrittore di racconti gotici H.P. Lovecraft a Montecatini. Il manoscritto porterà i protagonisti proprio a Loreo dove fatti misteriosi ed inspiegabili turberanno le loro indagini.
Praticamente quando tutti si sono cagati per bene addosso dal film ed hanno evacuato la zona, abbiamo potuto iniziare la nostra esibizione.
Curiosa la cornice della serata che ci ha visti suonare su di una pedana messa di fronte allo schermo di proiezione ricavato da un muro di cinta del cortile delle Ex-Carceri (ora biblioteca) di Loreo, sul quale è stato appeso un banalissimo lenzuolo.
Bellissima l'atmosfera di forte sentore "culturale" nonostante gli scarni mezzi utilizzati che hanno reso la serata un vero gioiellino.
Ma passiamo ad altro...
Saliamo sul palco alle 23 (ma potevano essere anche le 23:30 non ricordo...gli spritz a Loreo li fanno belli carichi!!) e cominciamo a suonare. La vena è quella giusta, Silvia incanta con la sua voce pulita e dolciZZima, Omar, imperioso, alterna strutture ritmiche sognanti a furiosi assoli pieni di blues (e birra), Alessandro introduce i pezzi, li condisce come solo lui sa fare, li canta e li conclude pure....un mostro! Decentrato sulla sinistra, all'occhio dello spettatore, c'ero io che in alcuni pezzi devo dire, ho avvertito le vibre giuste per qualche citazione gallianesca.
All'una e qualche minuto i responsabili della serata ci dicono "Ragazzi...dobbiamo chiudere perchè è tardi. Ci fate 'You could be mine'
  e poi finiamo?"...Abbiamo capito bene...i Guns 'n Roses...a Loreo...all'una di notte...con chitarre acustiche, voce..e fisa?...incredibile ma vero...si è fatto! Tosti e repentini partiamo e reinventiamo il pezzo che diventa una ballata blues godibilissima per puristi dei Guns e per gli orecchi più delicati.

Beh...che dire...serata particolarissima...gradimento del pubblico alto nonostante l'ora. Ci siamo divertiti...


 
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Al concerto di...Richard Galliano - Tangaria 4et (Marostica 16/06/06)

Post n°16 pubblicato il 19 Giugno 2006 da MajinGO
 
Foto di MajinGO

L'altra sera a Loreo, Alessandro Tessarin frontman degli Insirada mi fa "Oh...ara (guarda in dialetto) che ho sentito che Galliano suona a Marostica!"...ed io "Ehhh impossibile! Lo saprei...ma controllerò!". La mattina seguente arrivo in ufficio e subito sguinzaglio Google a cercarmi Galliano a Marostica e con mia somma sorpresa la data c'è ed è proprio lo stesso giorno!!
Rapida consultazione sulla disponbilità di biglietti ed alle 8 e 30 sono seduto in Piazza degli Scacchi a Marostica con mio suocero che ha pensato bene di accompagnarmi, anche lui (ex fisarmonicista) scalpitante in attesa delle magie del maestro francese.
Tra un panino ed una birra arriva l'ora del concerto ed io armato di videofonino e macchina digitale sono pronto ad immortalare tutto...ma tutto tutto!! Siamo in sesta fila a dire il vero ma la visuale è buona nonostante ci siano 3 file riservate (per chi poi...). Ore 22 e qualcosa, l'oscurità regna sovrana ed il palco viene illuminato con un sapiente gioco di luci, mentre sulle mura del torrione d'entrata alla piazza vengono sparate soffuse luci che rendono l'insieme una gradevolissima ed intima cornice. Si palesano sul palco uno alla volta i musicisti che compongono il progetto Tangaria Quartet:

Richard Galliano - accordion

Sebastien Surel - violino

Ares Tavolazzi - contrabbasso

Rafael Mejas - percussioni

I 4 partono di botto con il pezzo che apre quasi tutte le esibizioni del maestro Richard. Ecco quindi un indiavolatissimo Tango pour Claude condito di trame e salse ritmiche così particolari e così curate da mandare subito in visibilio la platea che al termine del pezzo si lascia in un fragoroso applauso e ad urla di giubilo...si passa quindi attraverso il repertorio consolidato del maestro tra composizioni proprie e dell'amico Piazzolla: Laurita, Libertango, Spleen, New York Tango, Sertao, Waltz for Nicky, Oblivion, Vuelvo al Sur, Escualo.
Appare subito il talento dei 3 sparring partners di Galliano.


Sebastien Surel, è uno dei violinisti solisti del progetto Piazzolla Forever che qui si ritaglia uno spazio degnissimo con assoli fluidi ricchi di espressione nonostante emerga l'estrazione "classica" che mantiene gli stessi in un ambito tonale.


Ares Tavolazzi...beh che dire...la carriera di questo grandissimo interprete del contrabbasso parla da se, Guccini e Conte, e poi Rava, Roberto Gatto e Stefano Bollani. Galliano gli regala dei momenti di improvvisazione personali nei quali il buon Ares mischia voce e suono in un mix tutto cuore ed anima. Un grandissimo!!!


Rafael Mejas, se mi si passa il termine...minchia quant'è forte questo!!!
Il maestro Richard non si fa mancare niente in termini di musicisti coi contro-carri!! Mejas si prende carico della "tenuta ritmica" in maniera sapiente e spettacolare contribuendo ad accrescere la partecipazione dello spettatore. Regala perle di "sabor latino" nei jazz waltz gallianeschi, sapienti tocchi di trangoli, maracas, bonghi e campanelle guarnendo quanto meglio non si potrebbe.


E poi c'è lui...il MOSTRO! L'INARRIVABILE!! Colui che ogni volta che lo sento e dopo anni che spendo a cercare di riprodurne la sonorità, le svisate vertiginose (e chiaramente non riuscendovi), vengo preso dalla pulsa inarrestabile di prendere la mia fisa e gettarla nella canaletta di scolo che sta dietro a casa mia!!
Ormai di Richard si è detto tutto e fors'anche di più...è colui che ha contribuito a ridare una dignità allo strumento principe delle sagre paesane, foriero di improbabili e goffe imitazioni di coloro che lo dileggiano scimmiottando l'apri e chiudi del mantice. Galliano come Van Damme, Azzola, Ruggeri e tanti altri, sono la prova vivente di quanto si possa ricavare in termini di espressività, fraseggio e comunicatività da uno strumento completo qual è la fisarmonica.
Ma spendiamo due parole per l'esibizione del maestro Richard: ha suonato da dio come sempre, ha tessuto buonissime trame servendo in ogni pezzo un piatto succulento nel quale mi ci sono ficcato di sommo gusto. Tuttavia...ho l'impressione che si sia risparmiato un pochetto. Oddio...è vero che non si sta lì col misurino a pesare gli assoli...ma in altri concerti il maestro ha sfogato il suo accordion in elaborazioni molto più sostanziose di quelle di questa sera. Comunque...ha fatto un gran bel concerto.


Ma veniamo al "dopo concerto" che è la parte più drammatica/comica della serata.
Inbeccato da mio suocero che non è dotato della mia (eccessiva) discrezione mi fa "e 'desso 'ndemo drio el palco e vedemo se eo becchemo!" (trad. Adesso andiamo dietro al palco e vediamo se riusciamo ad avvicinarlo (il Galliano)!".
Ed io..."Ma xeo mato(ma è pazzo?)!!?? Come mettiamo il naso al di là delle transenne ci fanno un culo come un pitaro (trad. vaso da fiori)!"
Vedendo comunque pochissima gente alle transenne ai lati del palco, ci avviciniamo. Una signora mi chiede se secondo me usciranno...ed io le dico con tutto il mio charme "BOH!!"...
Surel fa capolino e va a riporre il proprio strumento e poco dopo lo seguono Tavolazzi e Mejas.
Mio suocero rintuzza "Chiedi se ci fanno vedere Galliano!"...la signora al mio fianco sembrava implorarmi cogli occhi...e va bene...qualcuno la figura dell'accattone la deve pur fare noh!??
Ed eccomi pronto a sacrificare la faccia nell'urlare dietro a Surel "SIR!!! JUST ONE PHOTO PLEASE!!!"...volevo morire, lì..in quel momento disintegrato da un raggio fotonico alieno!!
Surel mi fa segno di aspettare un attimo che c'ha gli attrezzi da riporre e dopo la fatica scende dal palco. Ci mettiamo in posa, e la signora si propone per immortalare il momento. Surel ed io abbracciati manco fossimo al gay pride(intanto Tavolazzi ci sgusciava da dietro...ehhh ma ti becco la prossima mio caro Tavolazzi!!). 1...2...3...batteria macchinetta scariche!!! Ma porc!! Infam!! Stronz!!! Boj!!! E mo come faccio??? Per fortuna "la signora" che aveva la sua di macchina ha scattato la foto (e tosto il sottoscritto le ha piazzato il bigliettino da visita).
Chiediamo a Surel se Galliano ha intenzione di farsi vedere o è già sortito con la limousine...e lui ci ha detto di aspettare qualche minuto.
Ed infatti...dopo pochi istanti ECCCCCCCCOLOOOOOHHHH!!!!! latte alle ginocchia generale...proviamo ad avvicinarci ma siamo talmente bloccati da trascinarci letteralmente come degli zombie famelici di carne fresca. Il manager del maestro di fa segno di avvicinarci.
Parto io ("la signora" era impietrita...io forse di più!!)...il maestro mi porge la mano (Riccardino...mano molliccia eh!? ed anche un po' sudata!) che io stringo con energia. Non faccio manco a tempo a dirgli "Congratulati..." che mio suocero parte con la ridotta in maniera da avere più coppia: "Questo è mio genero sa?? Suona anche lui fisarmonica e bandoneon sa!??"...
Ero atterrito come il più vergognoso dei paraculo...ma sua maestà non si scompone e mi chiede che marca di bandoneon. "Alfred Arnol maestro!" e lui..."Diatonique ou Cromatique?"..."(e che cazz...)..ma diatonique naturalment maestro!".."AH! voilà...io suono tutt'e due, ma in orchestra suono il cromatique!"...non afferrai quest'ultima frase perchè ormai ero svenuto ed in stato catatonico! Raccolsi le ultime risorse psichiche per fare una foto (SIIIIIIIIIIIIII!!!!!) con il mio idolo (sempre scattata con estrema generosità dalla "signora") ed un autografo che entrerà di diritto nel mio reliquiario personale.
Offro da bere alla "signora" ed al suo accompagnatore che tanto gentilmente ci hanno concesso due scatti scambiando qualche chiacchiera sul Jazz (la signora sovrasta la mia collezione con 3000 cd contro i miei miseri 50).
Per il sottoscritto una serata indimenticabile in una cornice da mille ed una notte, ed il viaggio di ritorno con mio suocero che si auto-tesseva le lodi per essere riuscito a farmi fare foto e firma dal campione dell'accordion (e mi tocca dargli pure ragione).

Link Utili:

- photogallery dell'evento

 
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Al concerto di...Insirada (Papozze - Rovigo - 18/06/06)

Post n°17 pubblicato il 19 Giugno 2006 da MajinGO
 
Foto di MajinGO

Ore 17:30...sole a picco sulla piazza principale di Papozze in provincia di Rovigo. Siamo vicini ad Adria ma io che la strada la conosco poco e male...faccio il classico Giro del Globo per giungere in questa ridente cittadina. Ridente non molto perchè a quell'ora e con quel caldo, in piazza, si vedevano solo Alessandro e Silvia che stavano montando le attrezzature per l'esibizione che di li a poco, se non facevamo un collasso prima, avremmo dovuto sostenere.
Dopo qualche minuto, arriva pure il quarto componente degli Insirada, il grande chitarrista "always happy" Omar (mai visto incacchiato una volta da quando lo conosco...incredibile). A dire il vero il quarto componente degli Insirada sono io: quarto in ordine di tempo. La cornice è quella delle grandi occasioni mondane di Papozze, l'aperitivo in piazza. Mica vero che lo spritz è una pratica solo di Padova o dei centri che contano. Papozze in questo non è seconda a nessuno e puntuali alle 18.30 si sono palesati gli aficionados della birretta. A dire il vero c'erano quasi tutti i familiari dei rispettivi componenti della band. Difatti l'organizzazione dell'evento è stata iniziativa dello zio di Alessandro, il quale ha chiamato tutta la claq a dare manforte. Tutt'attorno la piazza, dalle persiane ancora semiabbassate, gli sguardi di coloro che si erano or ora destati dalla pennica pomeridiana, sbirciavano le operazioni di soundcheck. Molto "bulgara" come situazione ma il profumo di salsiccia e cipolla che proveniva dai due chioschetti gastronomici era di quanto più corroborante per riportare il pensiero a lidi casalinghi!
Pronti!? Via...sono le 19 circa.
Il concerto fila agevole e brioso sino alle 20:30. Il caldo atroce (ero l'unico al sole dei 4 elementi su di un palco con due ombrelloni grandi così...ma l'angolazione dei raggi solari era perfetta per incendiare il mio capocollo) lascia spazio al tramonto (mai arrivato con così alta soddisfazione) e ad una brezza corroborante.
Lo zio di Ale sotto la minaccia di birra e piadine ci convince a fare qualche bis...come dire di no? Ero incendiato di fame e sete. Andiamo avanti sino alle 21 a colpi di classici (Princesa di De Andrè) e meno classici (sta You Could Be Mine dei Guns sta mietendo complimenti entusiastici). Intanto Omar dà forfait perchè deve andare a suonare al saggio dei suoi allievi: ammutinamento!
Ore 21:30 ma il pubblico non sembra dare cenni di cedimento nonostante un attacco in massa delle proverbiali zanzare del polesine che sono implacabili e soprattutto infallibili. Ho suonato con l'orribile consapevolezza che un essere ti sta succhiando il sangue! Orrore.
Terminiamo il nostro concerto e subito lo zio di Ale si fionda a reclamare altri bis ma il capo Ale è inamovibile (grande Ale! Ero cotto e croccante al punto giusto!) e ha sentenziato la fine delle ostilità nonostante dalla direzione dei chioscho avessero mandato una delegazione femminile a cercare di convincerlo. Ma il capo è perentorio e sorvegliato (come me del resto) a dovere dalla morosa in prima fila (ma non ce n'era bisogno!!) e ha declinato.
Salutiamo il pubblico, sbaracchiamo il tutto e ci fiondiamo al ristorante vicino la piazza nel quale abbiamo fatto il conto dei bozzi delle zanzare e ritemprate le membra con una bella bisteccona.

 
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Banana Republic

Post n°18 pubblicato il 19 Giugno 2006 da MajinGO
 
Foto di MajinGO

Direi che è solo questa la conclusione alla quale tutti dovremmo arrivare prima o poi, dalla costatazione, trista e desolante di tutto quello che ci viene quotidianamente mostrato e predicato come veritiero ed immarcescibile.
Al di là del colore e della fede ideologica...è ancora possibile definire civile un paese dove la bieca propaganda, il soterfugio, il taroccamento delle informazioni, la strumentalizzazione sembrano divenuti i normali viatici del vivere comune?
Si è ancora vogliosi di sentirsi parte di un movimento quando i dirigenti di questo si macchiano della terribile colpa che è l'incoerenza verso i principi fondamentali di democrazia e libertà? E' ancora così indispensabile rinfacciarsi l'un l'altro le colpe dei mali del paese? Non siamo talmente incasinati che occorre finalmente fare piazza pulita del marcio dilagante da una parte e dall'altra?
Le tanto di moda intercettazioni alle quali i giornali sembrano avere l'abbonamento in esclusiva rivelano sempre di più quanto la cultura del tarocco e dell'artificio siano pratiche radicate ed apparentemente inestirpabili, fautrici di un mondo "parallelo" dove i marionettari curano questo ignobile teatrino. C'è chi lo fa per vincere uno scudetto...chi lo fa per mantenere i suoi traffici loschi ed ignobili, uomini di sport, d'informazione, politici e nobili decaduti.
E' per questo che mi chiedo, rossi o neri, juventini o milanisti, guelfi o ghibellini, padroni o dipendenti, se non sia il caso di fermare sto paese e rifondare..."bravo mona ma xe tutto marso qua!!"...forse è vero...ce l'abbiamo nel sangue il tarocco...ammesso che lo si facesse, saremmo di nuovo qui tra 50 anni magari a dirci le stesse cose.

 
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