Creato da alessandrini_mario il 05/12/2008

MILK

il film sulla storia di Harvey Milk

 

Nuovi premi per MILK

Post n°45 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

 

Foto di alessandrini_mario: Sean Penn

 

Screen Actors Guild Awards

Gli attori di Hollywood premiano Sean Penn come miglior attore protagonista

 
 
 

Un perfetto contesto d'epoca

Post n°43 pubblicato il 25 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Nei casi di biopic basati su vicende vere, è uso compiacersi se il regista non fa il santino del protagonista. In Milk, però, c'è parechio di più. Van Sant immerge lo spettatore in un perfetto contesto d'epoca, mischiando la pellicola nuova (trattata con colori anni '70, alla Woodstock) a riprese di repertorio, con l'aggiunta di idee originali: come lo split-screen, il mosaico visivo che suddivide lo schermo in tanti piccoli schermi, a restituire il corrispondente visivo del passaparola. Altro merito, quello di non enfatizzare o additare troppo gli elementi già forti del film: come la trasformazione della politica in spettacolo, per la quale gli anni 70 furono decisivi, o una sorta di fatalismo drammatico implicito negli eventi (alcuni degli amanti di Milk si tolsero la vita). Saggiamente, il regista sceglie la via del dramma a freddo, mentre delega l'implicita essenza melodrammatica alle note di Tosca, opera molto amata dall'attivista. Quanto a Penn, si cala nel personaggio con l'intensità dolente degli studenti del metodo Actor's Studio, tirando fuori la parte femminile che è in lui, come in ciascun uomo.
Roberto Nepoti

 
 
 

Milk il profeta

Post n°42 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

"Se un proiettile dovesse attraversarmi il cervello, spero che almeno spacchi anche le porte dei ripostigli dove siamo rinchiusi", ripeteva spesso, un po' spaccone, un po' tenero, come era lui, Harvey Milk, il primo uomo nella storia americana che avesse vinto un'elezione politica ostentando il suo essere omosessuale. Fu profeta due volte, il figlio di un ricco commerciante di tessuti a New York, autoesiliatosi nella città che l'America perbenista e bigotta chiamava "Sodoma sull'Oceano", San Francisco: un proiettile di revolver - anzi, due - gli trapassarono la testa alla mattina del 27 novembre 1978 nel palazzo del Comune dove era assessore e proseguirono la loro traiettoria ideale schiudendo la porta dell'ipocrisia e della superstizione che aveva rinchiuso nell'amore "che non osa pronunciare il proprio nome", secondo la famosa definizione di Oscar Wilde, milioni di cittadini e cittadine americane.
ora che la vita e l'omicidio di Harvey Milk sono diventati un film premiato e splendidamente interpretato da Sean Penn, pubblico e critica americani rimpiangono e applaudono il coraggio di quest'uomo che sfidò le paure paralizzanti della comunità gay di San Francisco e l'odio della città che armò la mano dell'ex poliziotto suo assassino e poi lo condannò a una risibile pena di cinque anni in carcere.
Vittorio Zucconi

 
 
 

Sean Penn da Oscar

Post n°41 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Milk è un film bello, importante, appassionante: e non soltanto perché è uno dei pochi in cui i gay non vengano rappresentati come vittime tragico-sentimentali o come personaggi comico-grotteschi.
Il regista Gus Van Sant sa stabilire un equilibrio tra vita pubblica e privata, tra militanti e amanti; sa evocare il movimento gay americano dei Settanta non soltanto con esattezza storica, ma con assoluta mancanza di manierismi; sa presentare le battaglie gay contro il pregiudizio come lotte sindacali e insieme come avventure umane, non ancora concluse. E Sean Penn, spiritoso, leggero, amoroso, senza alcuna retorica, ricco di ardire, recita un personaggio bellissimo. Davvero dovrebbero premiare con l’Oscar una sua interpretazione eccellente.
Lietta Tornabuoni

 
 
 

MILK: da oggi al cinema

Post n°40 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Milk è un film raro per intensità, profondità, bravura degli interpreti. Un'opera che offre una fotografia perfetta degli Anni '70, mescolando fiction e documenti veri (nel 1984 Robert Epstein ha vinto un Oscar per il documentario The Times of Harvey Milk) e che concilia alla perfezione il cinema mainstream con un tema che ancora oggi divide la società, viste le reazioni di fronte alle richieste del riconoscimento dei matrimoni tra gay e della possibilità di adottare figli da parte delle coppie omosessuali. Milk è anche una grande performance di Sean Penn che non solo diventa il protagonista e, lui mito macho, assume tutte le sfumature di un gay dalla personalità così sfaccettata, ma dà al personaggio quella forza poetica e di verità che fa di Harvey Milk un simbolo di civiltà.
Paolo Biamonte

 
 
 

IL PRIMO MINUTO DEL FILM

 

INTERPRETAZIONE DA OSCAR

 

IL GIURAMENTO DI MILK

 

CLIP IN ESCLUSIVA

 

IL TRAILER

 

SPOT RADIO

 

LE INTERVISTE

 

LE FOTO

Foto di alessandrini_mario: Milk

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Foto di alessandrini_mario: Milk 





 

I COMMENTI DELLA STAMPA

“Uno dei Migliori 10 film dell’anno”  National Board of Review

 

“Magistralmente interpretato da Sean Penn"  La Repubblica

 

"Saggio di bravura del grande Sean"  L'Espresso

 

LA BIOGRAFIA

Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930 – San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco. 

Emerse ben presto come un leader della comunità gay, fondando la "Castro Valley Association". Fu eletto supervisor (cioè consigliere comunale) nel 1977, risultando così il primo rappresentante eletto di una delle maggiori città degli Stati Uniti ad essere apertamente gay. In undici mesi da supervisor, si batté in difesa dei diritti dei gay. Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre 1978 all'interno del Municipio, assieme al sindaco George Moscone, dall'ex consigliere comunale Dan White.

Un corteo spontaneo a lume di candela per la memoria di Milk e Moscone attirò migliaia di persone, decorato con bandiere arcobaleno. Milk, consapevole del rischio che correva, aveva registrato numerose audiocassette da ascoltare in tale evenienza. In una di queste registrazioni sono immortalate le sue famose parole:

"Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese"

 

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