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Post N° 673

Post n°673 pubblicato il 29 Agosto 2007 da mimbulus

In Loving Memory

Oggi è stata una triste, triste giornata, a casa mia.
Nel primo pomeriggio, rispondo al telefono, e trovo dall'altra parte la segretaria del Prof. Pancheri, lo psichiatra di Roma che da quasi due anni ha in cura mio fratello.
Sento una voce strana, una profonda tristezza, ma, mentre mi dice che l'appuntamento preso sei mesi fa per il prossimo 11 settembre, è annullato, non riesco a pensare a niente di più grave che un'improvvisa, seppur sgradita, malattia del Professore.
"Purtroppo, il Professore è venuto a mancare..."
Silenzio.
Dieci, lunghissimi secondi di silenzio.
Gli occhi che si riempiono di lacrime, la voce che viene a mancare perchè tutta l'aria del mondo sembra essere uscita da me per fuggire lontano.
L'Uomo che ha Salvato mio fratello...
L'Uomo a cui dobbiamo tutta la nostra Felicità...
L'Uomo che, in pochi minuti, è riuscito in quello in cui grandi dottoroni di mezz'Italia avevano fallito...
La segretaria - quella più giovane, alla quale, lo scorso natale, Ciccio aveva stampato un bel bacio sulla guancia, facendo ridere il Prof come un matto - era turbata, sentivo benissimo che voleva che la telefonata fosse il più rapida e concisa possibile.
Chiedo quando, chiedo come...
Mi spiega che, in ogni caso, nello studio rimangono i due collaboratori, al fianco di Pancheri da vent'anni, stessa scuola di studi, stessa specializzazione e che, se mai ne dovessimo aver bisogno, possiamo rivolgerci a loro per qualsiasi cosa.
Chiudo il telefono.
E mi sento Male, Davvero Male.
Mi torna in mente quel giorno di un inverno già lontanissimo, nei miei ricordi, in cui fuori pioveva a dirotto - quando io, papà e Ciccio siamo entrati nel suo studio dopo quasi due ore di attesa, circondati dal comfort di un ambiente raffinato e dalle mille gentilezze delle sue segretarie.
Eravamo stanchi, stanchissimi, io e papà - come da due anni a quella parte, come da quel maledetto 27 dicembre in cui il cervello di mio fratello aveva deciso di andarsene per i fatti suoi, in mondi sconosciuti e lontanissimi. Come mamma, rimasta in sala di attesa, come Paolo, come chiunque altro fosse intorno alla mia famiglia.
Entriamo, ed io mi sento improvvisamente piccolissima e bambina, mentre mi guardo intorno con gli occhi spalancati, cercando di assaporare ogni più piccolo particolare di quel caos...: la stanza è piuttosto piccolina ed un'enorme quantità di oggetti di ogni tipo annullano la possibilità di trovare un solo spazio libero. Due pareti completamente occupate da  librerie stracolme di libri in italiano, francese e inglese - libri di psichiatria, ma anche ricerche, tesi di laurea, e romanzi. Tante macchine fotografiche vecchissime, di quelle che trovi nei mercatini dell'antiquariato; gioccattoli altrettanto antichi, un elmetto da soldato, un telefono risalente più o meno alla Seconda Guerra Mondiale. Una statuetta di Wonder Woman. Una statua probabilmente a grandezza naturale di Anita Ekberg vestita come ne "La dolce vita". Un poster con Dizzy Gillespie. Uno di "Arancia Meccanica".
Sul suo tavolo, una lampada, milioni di fogli, una tazza da thé ed un posacenere. Credo di non poter avere un'immagine verosimile di lui, se non con la sigaretta sottile fra le dita.
Ero assolutamente incantata e rapita, da quell'uomo imponente che parlava dolcemente, piano piano.
Gli ci volle pochissimo - giusto una manciata di minuti, per Capire.
E Guarire. E mettere tutto a posto.
E ridarci Gioia, Serenità e Speranza.
Dopo due anni di cura, fra due settimane ci saremmo visti di nuovo per eliminare definitavamente quel farmaco dalla vita di mio fratello.
Aspettavamo tutti con ansia, quel giorno.
E non ci sarà.
E fa Male.
Come ha detto mia nonna, quando l'ho chiamata per darle la tristissima notizia, "Le persone che, come lui, sanno fare tanto Bene agli altri, dovrebbero poter vivere duecento anni...".
Purtroppo, questo non è possibile.
Ma si può mantenere vivo il Ricordo e la Gratitudine, nei confronti dell'Uomo a cui dobbiamo tanto...

Grazie, Paolo...

Paolo Pancheri è nato a Milano il 16/06/1938.
Dal 1983 è Professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
Direttore della I Scuola di Specializzazione in Psichiatria Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche su argomenti di Psicometria, Psicologia Clinica, Psicopatologia, Psicofarmacologia, Psiconeuroendocrinologia.
Autore e curatore di numerosi volumi su argomenti di Psicopatologia, Psichiatria Clinica, Psicometria e Psiconeuroendocrinologia.
Coordinatore (con G.B. Cassano) delle due edizioni del "Trattato Italiano di Psichiatria".
Coordinatore della 3 edizione del 1° Volume del "Trattato Italiano di Psichiatria".
Curatore e Autore del Trattato di Medicina Psicosomatica.
Presidente della Fondazione Italiana per lo studio della Schizofrenia (FIS).
Presidente della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI).
Direttore delle seguenti Riviste scientifiche:
Rivista di Psichiatria;
Giornale Italiano di Psicopatologia.

 
 
 
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