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Post N° 788

Post n°788 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da mimbulus

Larga la foglia, stretta la via...

= sabato =

Cena. Amici. Fuoco che non vuole bruciare ed allegria che scalda quanto basta. Nove persone che cercano ognuna l'angolino dove appoggiarsi.
Tanta stanchezza - la mia - che mi porta a godermi molto poco l'atmosfera, una presenza poco gradita per questioni ancora irrisolte ma di fronte alla quale ho finto normalità alla meno peggio.
Mal di testa, tanto per cambiare.
Gioia per un ospite che mi ha profondamente stupita quando ha accettato il mio invito.
La gestione di tutto prepotentemente presa in mano dalla Poco-Gradita-Presenza di cui sopra, altra cosa che mi ha infastidita - quando organizzo una cena, è perchè devo essere IO ad avere tutto sotto controllo, non sono affatto abituata a vedere il mio "potere" usurpato in quel modo...Ma vabbè, la prendo con filosofia, ché sono stanca e per una volta non devo fare una cippalippa. Non riesco proprio a godermela, ma almeno ci provo.

= domenica =

Domenica è stata una giornata IMPORTANTISSIMA.
Di quelle poche che meritano veramente tutte le maiuscole.
Mia cugina che continua a creare problemi uno dopo l'altro, mio cugino che si deve sottoporre ad una lunga e difficile terapia medica tanto importante quanto "ad alto impatto" sia fisico che emotivo, e guardarci negli occhi, con Paolo, e decidere, è stato un unico attimo.
Tutti da lui. Ciccio, i due bimbi (che non importano, non contano i 17 anni di lei ed i 15 di lui, sono e saranno sempre "i piccoletti", "i ragazzini"), il mio Charlie ed io.
Come mai prima.
A fare tutti insieme il cruciverbone di Focus in attesa dell'ora di pranzo.
A guardare la mia praticamente anoressica cugina mangiare con gusto qualsiasi cosa le si mettesse di fronte.
A contenderci come sempre le coccole di Ciccio fra me e mio cugino.
A prenderci il caffè e mangiare dolcetti di carnevale.
A stare un'ora a fare i pazzi tutti ammucchiati sul divano, con Paolo che ci guarda preoccupati da davanti al camino.
A tenere quello scricciolo di mia cugina fra le braccia, rannicchiata sulle mie gambe, lei che rifugge sempre da qualsiasi contatto fisico.
A pensarla addormentata, darle un bacio leggero sulla testa in preda ad uno slancio di tenerezza, e sorprendermi del sentirla sorridere felice.
A spedire i tre ometti fuori casa per mezz'ora e parlare un po' con lei. Da Grandi. E' finito il tempo di fare la cugina grande, di fare l'adulta, ed è cominciato quello del farle capire che, su di me, può sempre contare come una volta, come fino ad un anno, un anno e mezzo fa, quando cercava in me il rifugio sicuro per le sue insicurezze.
Mi sono dovuta imporre con grande forza, quasi violenza, il non comportarmi come la "moralizzatrice" di sempre (ricordo ancora come una coltellata al cuore, quando mi chiese con voce quasi disperata "Perchè sei sempre così rigida?"
Sono dovuta scendere dai miei 26 anni e riaccomodarmi alla meno peggio su suoi 17.
Ed è stato magnifico. Vedere i suoi occhi spalancati per la sorpresa di scoprirmi poi non così diversa, non così lontana.
Poi i bimbi sono tornati, hanno fatto merenda, abbiamo ricaricato armi & bagagli in macchina e siamo riscesi tutti verso Terni.
Paolo e Ciccio direttamente a casa mia, mentre i piccoletti con me.

Poi, all'improvviso, inaspettate, le lacrime.
Quando M., mio cugino, mentre stavamo parlando del pandino-rottame di nonna, all'improvviso salta fuori con:
"Questa è la prima macchina su cui sono salito quando sono arrivato qui".
Tuffo al cuore.
Brivido.
Sorriso commosso.
Avete presente, penso, quel momento in cui, prima o poi, ci ritroviamo un po' tutti, in cui chiediamo alla nostra mamma, o alla nonna, "Mi racconti del giorno in cui sono nato?".
Ecco. La stessa, identita cosa.
Avevo in macchina due cuccioli Emozionati e Felici che, incitandomi a suon di "Ancora! Ancora!" mi hanno tenuta lì a raccontare del Primo Ricordo che avevo di entrambi...

...e le lacrime sono scese, così, silenziose e dolcissime...
...con mia cugina che entra nel portone della loro palazzina, sale i primi gradini, si ferma, torna indietro, rimette la testa fuori e, con un sorriso che mi ero persino dimenticata che potesse avere, mi illumina con uno Splendido

"Grazie per la bella giornata...!"

= foto: domenica pomeriggio, Paolo, da qualche parte in Valnerina =

Buonanotte, mondo...io andrò a dormire con questo Ricordo Prezioso ancora caldo nel cuore...

 
 
 
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