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Post N° 860

Post n°860 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da mimbulus
 

Senigallia dal 26 al 28 settembre 2008 

Progetto dedicato ai non vedenti, agli ipovedenti, ai non udenti ed ai disabili in genere, di grande valore sociale e culturale presentato da Confindustria Ancona - Turismo, in collaborazione con Regione Marche, Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, Università Politecnica delle Marche, Lega del filo d'oro, Progetto FIABA, Comune di Senigallia, Istituto Panzini di Senigallia, Provincia di Ancona, Camera di commercio di Ancona.

Il nostro obiettivo è educare il territorio alla cultura di un'accoglienza attenta ai diversamente abili.

Sono le 6 e 30 di un freddissimo sabato mattina quando, tutti ben stretti in giacche non abbastanza pesanti, ci stipiamo nel nostro pullman UmbriaCoach, in attesa che arrivi il gruppo dell’Unione Cechi che si è aggregato a noi per una tanto divertente quanto interessante giornata fuori regione.
Destinazione: Senigallia.
Non voglio, incredibilmente!, star qui a fare un resoconto dettagliato della giornata, che è stata bellissima e meravigliosa come ogni momento trascorso insieme alle mie due bimbine, Irene e Bea, e a tutto il resto dell’allegra brigata ENS…
Il mio intento, questa volta, è quello di raccontarvi quello che è stato detto, in un pomeriggio in cui varie personalità si sono confrontate sul rapporto tra disabilità e turismo.

Dal sito della manifestazione (www.sensoriabilis.it), le persone che hanno preso parte alla tavolta rotonda: Presidente mediatore Silvia Vaccarezza TG2
Dott. Vittoriano SOLAZZI, Assessore al Turismo Regione Marche
Dott.ssa Luana ANGELONI, sindaco di Senigallia
Avv. Carlo PESARESI, Assessore Turismo Provincia di Ancona
Dott. Stefano LANDI Coordinatore del Progetto Nazionale “Qualità nell’accoglienza turistica dei clienti con bisogni speciali”
Dott. Ludovico SCORTICHINI Giunta Nazionale CONFINDUSTRIA/FEDERTURISMO
Dott. Davide CERVELLIN Resp. Naz. di CONFINDUSTRIA sulle disabilità
Dott. Giuseppe TRIESTE Presidente  FIABA
Pres. Luca SAVOIARDI, Comitato Paralimpico Regionale Marche
Vice Pres. Antonio IANNICE, S.Stefano Sport, Allenatore
Vice Pres. Armando GIAMPIERI , UIC Ascoli Piceno
Dott. Diego PIERONI Presidente  Provinciale ENS
Dott. Roberto GRELLONI, presidente ANPIS

Sono state dette molte cose, alcune ricche solo di retorica ridondante, altre entusiasmanti (mi sono follemente innamorata del Dott. Ludovico Scortichini, al punto che, ad un certo punto, sarei voluta andare lì ed abbracciarlo), altre – per fortuna una piccola parte – decisamente scoraggianti.

Ora, qual è il centro di tutto il discorso?
Il NON riconoscimento ufficiale della LIS come lingua.
Ed il fatto che, liberi nel mondo, ci siano personaggi bizzarri ed anche un po’ grotteschi come il Dottor Giuseppe Trieste, Presidente della Federazione Italiana per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche (F.I.A.B.A.).

Il primo sobbalzo generale c’è stato quando, l’assolutamente impreparato signor Iannice, si è espresso nei confronti della L.I.S. con un lapidario: “Che imparino l’italiano!”.
E lì volevo alzarmi in piedi e prenderlo a nocchini sulla testa, perché il silenzio è un’eccellente alternativa al parlare fine a se stesso, l’ignoranza non è tollerabile in certe situazioni…
Il gelo, comunque, quello vero e proprio, è arrivato quando il sopraccitato “Dottor” Trieste, ha definito la Lingua dei Segni una sorta di ibrido, una via di mezzo tra un italiano abbreviato e la sua pantomima.
Ora, come era prevedibile, si è scatenato il finimondo…Silenzioso, discreto, ma decisamente incazzato, il nostro gruppo ha “fatto cerchio” intorno a Piero – il nostro caro Piero, Presidente del Consiglio Regionale ENS Umbria, qualche minuto di confronto intenso – io, Irene e Bea osservavamo attente senza capire un bel niente, sedute qualche fila dietro di loro.
Qualche minuto ancora, la tavola rotonda si conclude ed aprono i microfoni agli interventi del pubblico.
…e Piero ci rapisce. Così, all’improvviso, inaspettatamente, per la prima volta in tanti mesi non lo vediamo più come il caro “orsacchiotto” timido e dolce, che arrossisce quando ride e abbassa sempre lo sguardo, ma è un rappresentante ufficiale, uno che sa il fatto suo, uno che sa farsi prendere sul serio, eccome!
Lui parla, ed anche piuttosto bene, e con noi si è sempre espresso così, magari qualche segno di accompagnamento, sì, ma, prevalentemente, La Parola.
Stavolta è Il Segno.
E’ lui, lì, in piedi, e le sue mani che si muovono sicure, un’espressione seria che non siamo abituate a vedere su quel viso sempre sorridente e sornione, è una lotta da combattere ogni giorno e che, per la prima volta, ci viene messa davanti agli occhi in tutta la sua durezza, la sua difficoltà.
Si, ce l’hanno sempre detto, ce l’hanno spiegato, ci hanno parlato tante volte di questo loro dover rincorrere l’affermazione di un diritto per loro basilare e che, al resto del mondo, non toglierebbe nulla, ma vederli tutti così…così presi, così arrabbiati e risoluti, vedere che Piero, così come il Dottor Diego Pieroni – Presidente Provinciale dell’ENS di Ancona  - pur potendo scegliere tra il difendere la posizione dei sordi parlando, hanno preferito comunicare in quella che per loro è la lingua naturale, la più istintiva via di comunicazione.

Non so perché mi abbia colpito così tanto vedere Piero segnare, se, come detto, la serietà di cui all’improvviso si era avvolto, la rabbia che trapelava dal suo discorso, la capacità di mantenere comunque la calma e non perdere di vista le cose davvero importanti, o, più semplicemente, vedere una persona di solito facente parte di un ambiente “familiare”, posta in un contesto ufficiale.
Ma l’Emozione è stata incredibilmente intensa…tanto che, pur essendo passata più di una settimana, a me sembra di essere ancora lì, su di una sedia blu, a farmi incantare da quell’armonia…

C’è anche un altro motivo, però, per cui è ancora fortissimo il ricordo di questo giorno così lontano dalla quotidianità: il senso di disgusto nei confronti di alcune cose che sono state dette o, per dirla tutta, verso la persona che, queste cose, le ha “proclamate” quasi come fossero un dogma.

Io cammino, ci vedo e ci sento. Ma non per questo mi passerebbe mai per la testa di combattere contro l’affermazione di un diritto di chi non cammina, non ci vede o non ci sente.
Mai.
Il fatto che non siano problemi che mi riguardano, non solo non mi autorizza a contrastarne la risoluzione, ma nemmeno ad ingnorarli.
Evidentemente, però, ci sono personaggi alquanto strambi che pensano, invece, che se un problema non li riguarda in prima persona, posso anche concedersi lo sfizio di mettere i bastoni fra le ruote a chi, invece, questo problema lo vive e ne soffre.
Per essere più chiari: il dottor Trieste, che per non so quale motivo è su di una sedia a rotelle, come ho accennato sopra ha espresso un suo pensiero a dir poco denigratorio nei confronti non solo della L.I.S., ma della cultura e delle persone sorde in generale, atteggiamento che, a quanto parte, porta avanti da tempo.
Ora, paradossalmente, questo signore ha ben due nipoti sorde, cosa che, almeno in teoria, lo dovrebbe portare ad essere quantomeno sensibile, verso le difficoltà dei sordi…e non a remare contro!

E’ una questione di libertà.
E di autonomia.
Libertà di poter avere dei diritti fondamentali, cose piccolissime a cui noi non facciamo nemmeno caso, nella quotidianità, ma a cui loro non hanno accesso.
Autonomia di poter veder rispettata la propria privacy, di poter avere accesso a tutti i gradi di istruzione, di non dover sempre chiedere aiuto ad un udente per tutte le cose più importanti…

Ma, dato che la cosa non riguarda il signor Trieste, per lui questo diritto non va riconosciuto.
Secondo lui non ha senso.

Bene, allora io, da libera cittadina quanto lui, ho deciso che inizierò una battaglia contro l’abbattimento delle barriere architettoniche. No, non avete letto male e non mi sono sbagliata, è esattamente quello che volevo scrivere: CONTRO.
Per quale assurdo motivo, io che cammino, devo sopportare lo scempio estetico delle pedane di collegamento che servono a chi si muove su di una sedia a rotelle per potersi spostare nella maniera più facile ed autonoma possibile?
Non mi riguardano, non le voglio!
E non voglio nemmeno gli avvisatori acustici ai semafori, quelli che servono per avvertire i non vedenti del sopraggiungere del verde. Mi danno fastidio. Non mi servono, io ci vedo!

NON E’ UN PROBLEMA MIO.

Non si può ragionare così, questa non è logica, è solo una forma preoccupante di “guerra fra disperati”…
Sono rimasta veramente allibita di fronte a determinate affermazioni, soprattutto perché portate avanti da una persona che dovrebbe sapere benissimo cosa significa avere di fronte un muro di difficoltà…

Io lo so che comincio ad essere monotona perché tiro fuori spesso questo argomento, ma ci tengo, davvero, quindi invito tutti voi ad aderire:

 http://www.ens.it/3convegnols/mozione/firme.asp

foto: sono due foto scattate da me...la fortezza ed il mare.

P.S.: Ormai la mia tempistica è quella che è...scrivo con una settimana di ritardo...Per chi mi ha cercato un po' preoccupato ( :)) ...tutto ok, malanni di stagione a parte, questa settimana sto lavorando (vi dirò!) e faccio degli orari assurdi, per questo sono "sparita"! :)

 

 

 

 
 
 
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