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WOUNDS

Post n°53 pubblicato il 02 Settembre 2012 da splendore07

La crudeltà,la pochezza,la bassa statura morale,sono i tratti salienti dei mediocri. Assoluto il bisogno di esercitarle. Sono le sole "virtu'"nelle quali eccellono:non è richiesta intelligenza alcuna.

 *****************************

Quando qualcuno ci ferisce, chiediamoci se la "parte" di noi, quella che risiede nell'inconscio- e che quindi sfugge al nostro controllo razionale-ha dato tacito consenso.

Ripercorriamo con la mente le strade che costituiscono il nostro modo di porci e di interagire con gli altri. Sono strade tracciate da lungo tempo,strade che vengono seguite automaticamente perchè frutto di un agire consolidato dagli anni di "percorrenza". Percorsi magari già tracciati da altri che noi abbiamo scelto di percorrere, senza chiederci se fossero adatti anche a noi.

Quando il dolore delle ferite che ci sono state inferte ,ci fa ripiegare su noi stessi,la nostra visuale sembra ridursi. Ci sentiamo in trappola,in un vicolo cieco.Difficile allora,soltanto pensare che potremmo imboccare un nuovo percorso,rinunciando una volta per tutte a quello usuale.Così facendo,cesseremmo di permettere a quel "qualcuno"di essere crudele con noi.

(Splendore)

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Commenti al Post:
omnamahshivaya0
omnamahshivaya0 il 02/09/12 alle 23:21 via WEB
Il tuo post non meriterebbe commenti, semplicemente perchè hai detto tutto. L'hai detto in maniera chiara e semplice. Ed è un argomento davvero importante. Io sono profondamente convinto di questo e lo sperimento ogni giorno, per cui non posso che concordare in pieno...splendida serata. Michele
 
 
splendore07
splendore07 il 07/09/12 alle 13:35 via WEB
sai, mi chiedo da sempre perchè le persone,quando le conosci,non sono mai come si rivelano, mano a mano che la "conocenza" diventa piu' profonda. Non so se sia dovuto al fatto che il "lato buono", ti venga esibito,per una sorta di voler "impressionare" positivamente. I medocri, non si rivelano, mai all'inizio,e quando poi la "maschera" cade,la delusione e l'amarezza sono profonde. E allora ti accorgi con dolore che, non ti manca la persona che si è rivelata essere, ma quella che credevi fosse. E devo ammettere di essere "recidiva",nonostante il ripetersi dei "casi", continuo sempre a fidarmi,fino alla prossima consapevolezza,alla prossima delusione. Grazie Michele per il sempre tuo prezioso contributo al mio scrivere.
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 04/09/12 alle 22:45 via WEB
Spesso è così, come dici. Se ci si ritrova maltrattati, umiliati, feriti è perchè abbiamo permesso che qualcuno potesse maltrattare, umiliare e ferire.
Dico "spesso" perchè non sempre è così, secondo me, perchè a volte è proprio il non voler permettere che questo avvenga, ad essere fonte di dolore.
Insomma.. che sia perchè la persona con cui hai rapporto è meschina e ti vuole ferire, o che sia perchè si fanno delle scelte che si sa non essere comprese, ma si fanno comunque, perchè le si ritiene giuste e si assume la responsabilità di quelle scelte, ferita ti ritrovi comunque, anche se la persona non è un meschino.
E' il rischio di quando si tengono le porte aperte... (le porte del tuo precedente post) e capita che non si venga compresi.
poche idee ma confuse eh? ;)))
ciao Laura
 
 
splendore07
splendore07 il 10/09/12 alle 12:52 via WEB
In effetti hai espresso concetti piuttosto contorti :-) Dico "spesso" perchè non sempre è così, secondo me, perchè a volte è proprio il non voler permettere che questo avvenga, ad essere fonte di dolore. Sorry,ma non ho capito cosa hai inteso con questa frase che in apparenza,contrasta con quanto hai espresso nella 1°. Sai, non solo diamo "assenso" agli altri di ferirci, ma perseguiamo in tale comportamento, molto spesso, perchè, mettere in atto un cambiamento di "fronte",ci porta al timore,neanche troppo inconscio, di poter perdere quella persona.Si tende a perdonare,forse a volte troppo,adducedo giustificazioni,che non trovano motivo di essere. I mediocri esercitano crudeltà e pochezza per abitudine, non avendo altre risorse proprie, alle quali attingere. E' un modo per sentirsi forti con i "deboli", un modo per emergere, e in qualche modo per farsi temere, per sentirsi potenti,dotati di autorità. Deboli,inteso come persone sensibili e non docili ed arrendevoli. I rapporti umani,sono una giungla,intricata e per certi versi pericolosa.Nonostante tutto, l'uomo ha carrattere "camaleontico" nel senso che si adatta al carattere di chi sta interagendo con lui. Credo che fare scelte che non saranno condivise,esuli dal mero fatto del venire feriti.E' una questione di coraggio, portare avanti le proprie idee,e fare scelte che non coincidono con il "pensare" comune. Dalle porte entrano anche emozioni contrastanti, che hanno potere di spiazzarci,farci sentire smarriti."Forze" che lottano dentro di noi,per avere la "supremazia" una sull'altra. Siamo in "tanti là dentro". Spesso, "qualche noi" non lo vorremmo, perchè troppo "diverso", tanto da sembrare quasi un "alieno" che ha occupato, il nostro "sentire" Grazie per la tua "sosta". Gio
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/09/12 alle 22:33 via WEB
Se ci lasciamo incastrare in un "vicolo cieco" abbiamo, di fatto, già rinunciato a poter scegliere nuovi percorsi. Occorre, secondo me, evitare di lasciarsi incastrare magari aprendo e/o chiudendo porte secondo necessità. Penso, tuttavia, che anch'io ho sempre avuto qualche porta in più chiusa o almeno socchiusa subendone tutte le conseguenze. un saluto, M@.
 
 
splendore07
splendore07 il 10/09/12 alle 13:14 via WEB
Le ferite che ci vengono inferte, non hanno tutte lo stesso grado di gravità. Con il sentirsi in un vicolo cieco,annientati,incapaci di reazione intendo ferite che ci vengono inferte da parole e comportamenti, di persone dalle quali,non le aspetteremmo. Le parole hanno potere distruttivo a seconda di come vengono usate. IL LINGUAGGIO E' UNA PELLE. IO STROFINO IL MIO LINGUAGGIO CONTRO L'ALTRO.E' COME SE AVESSI LE PAROLE AL POSTO DELLE DITA(R. Barthes). E' una frase che mi ha fatto molto riflettere,perchè è fondamentalmente vera.Un'immagine "inconsueta" di definire le parole, ma immediata e quanto mai efficace. Hai ragione, le porte andrebbero gestite con razionalità, molto meno con l'istinto. Solo così siamo in grado di metterci al riparo dai venti di tempesta che entrano anche lasciando aperta una piccola fessura.Reale è il pericolo di trovare quella porta,che avremmo voluto chiudere,spalancata. Chiudere la porta che fa entrare il dolore, dovuto a ferite gratuite, puo' avere solo conseguenze positive. Il problema è riuscire a controllare l'istinto,accantonarlo,anche solo momentaneamente, per dare priorità a scelte fatte con la ragione.Difficile,maledettamente difficile
 
   
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 15/09/12 alle 23:59 via WEB
Trovo di grande "spessore" la tua ricerca che indica, secondo me, la persistenza di un elevato grado di consapevolezza che cerca di conformarsi alle nuove esigenze che la realtà impone. Questo pensiero, però, può essere solo un'intuizione che nasce sulla base delle mie esperienze. un saluto, M@.
 
     
splendore07
splendore07 il 16/09/12 alle 21:13 via WEB
Grazie,per lo "spessore"che riscontri nella mia "ricerca". Sono sempre stata,fin da ragazzina,molto tormentata,mai soddisfatta,di me soprattutto,del mio modo di pormi agli altri sempre ad un livello inferiore. E'stata dura,parecchio,e ci sono voluti moltissimi anni e moltissimo "lavoro" su di me, per arrivare ad acquisire quella consapevolezza che mi ha portata a realizzare che le persone,non erano affatto superiori a me. Consapevolezza, dici?sono, come ho già scritto, una "recidiva" nel senso che tendo a persistere nei comportamenti acquisiti;nella fattispecie,tendo a giustificare il "ferimento",cercando di capire quali possano essere state le ragioni che lo hanno motivato. Mi resta dentro sempre una profonda amarezza,tanto piu' grande, quanto il ferimento risulta gratuito, solo allo scopo di umiliare.E piu' avanzi con l'età piu' è difficile cambiare. Non credo che impedire agli altri di ferirci sia un'adeguamento ai tempi che corrono. I mediocri con i quali "fare i conti" sono sempre esistiti.
 
oldspark
oldspark il 07/09/12 alle 11:58 via WEB
Io quando qualcuno mi ferisce mi chiedo sempre per prima cosa se il coltello gliel'ho fornito io magari pensando volesse tagliarmi tre fette di Felino... ah!ah!ah! scusa dai, volevo sdrammatizzare, troppo nero con questa stagione che rinfresca, scusa i puntini...il vecchio scrapped è tornato alla vita (per poco)
 
 
splendore07
splendore07 il 07/09/12 alle 13:16 via WEB
Wow! what's up? welcome back dear "vecchia scintilla"/"scartato" o "rottame" a seconda delle intrpretazioni nel "barbaro" idioma :-) Mi fa piacere che tu non abbia perso la tua "verve" che ti porta ad essere sarcastico,ironico,velenoso. So di essere,forse,troppo seria nelle mie "esternazioni" in questo piccolo angolo che mi appartiene, solo virtualmente,of course, e di tanto in tanto "sdrammatizzare" puo' essere "pratica" salutare da perseguire con piu' frequenza, soprattutto dalla sottoscritta. Con il fornire il coltello al tuo potenziale "feritore"e alludendo alle "ruote" di felino,intendi "l'affettamento" di parte della tua "rotondità addominale"? :-DDDD sarebbe pratica efficace, anche se cruenta, per risolvere una volte per tutte,riducendola, la antiestetica "sporgenza" ah!ah!ah!. You're right man! troppo nero, in questa stagione che volge all'autunno,sinonimo di estese malinconie,e apportatore di downs che di ups. Tornato alla vita? really? are u sure? solo per poco? il tuo "back" è da intendersi solo "part time", my dear old scrapped? Sono sicura che non sia così:-) L'"araba fenice" che in te alberga, alla fine riesce sempre a farti "risorgere"e a farti "ritrovare" :-)
 
VROBERT
VROBERT il 12/09/12 alle 17:52 via WEB
L'essere umano è fatto per interagire e vivere in branco ed alla giungla dei primordi abbiamo sostituito quella delle regole e dei codici di comportamento . Delusioni ? Anch'io e molte . Nessun problema , o quasi ... ricomincio sempre ; giusto anche il tuo discorso quando dici che a volte si ha mancanza di cio' che noi si pensava potesse essere una persona e non di quello che in realta' essa è . Abbandonare i percorsi conosciuti che in qualche modo ci rinfrancano o almeno ci fanno " star piu' al calduccio " è una delle cose piu' difficili si possa fare . Ma nella nostra vita chiunque di noi , anche se temporaneamente , sara' pur stato costretto a farlo , almeno una volta . L'importante pero' è riuscire a non chiudersi in se' stessi , come dici tu . Altro aspetto difficile , io sono portato a farlo e devo combattere questa mia indole . Anche questo schermo aiuta , ma puo' farlo in entrambe le direzioni , di apertura o di chiusura , dipende da cosa uno vuol fare . Cioè " inventarsi " un personaggio oppure cercare di dire la verita' su se' stesso e sulle proprie emozioni , associate a delle idee . Ciao da Roberto
 
 
splendore07
splendore07 il 16/09/12 alle 21:36 via WEB
Sicuramente gli "umani" sono esseri sociali,creati per vivere insieme, anche se la convivenza, risulta essere non sempre facile,nonostante come tu hai ricordato, ci siamo dotati di regole comportamentali, per creare e cercare di rispettare regole per il "vivere" comune.Ma il "ferimento" investe soprattutto la nostra sfera emozionale,quella che sta dietro la nostra "facciata".Ti invidio, che sai mettere in pratica quello che gli americani indicano con: "let go and move on", proprio il saper dare un "colpo di spugna",dimenticare in fretta e ricominciare.Per me è piu' difficile.Rimugino sempre troppo,mi chiedo all'infinito il perchè, o dove posso aver sbagliato, e soprattutto rimango sempre colpita dalla crudeltà che gli altri sonon capaci di "mettere in campo". Il fatto di rimpiangere quella persona non per chi ha dimostrato essere,ma per quello che abbiamo creduto fosse,deriva dall'idelizzare l'altro,metterlo su un piedistallo sicuramente non meritato.E quando finalmente "l'idolo" vacilla e cade, è sempre troppo tardi,le ferite ci sono già state inferte. Come ti capisco! ho anch'io la tendenza ad arroccarmi,(ora un po' meno per fortuna)alzando fortezze,pressocchè inespugnabili,dove mi rannicchio,prostrata dal dolore.Ma ogni delusione,credo che in assoluto quelle delle persone,siano le piu'dolorose,è un mattone aggiunto al muro delle nostre difese. La tastiera facilita l'interagire con le persone nel bene e nel male. Facile approcciare ed instaurare un dialogo, uno scambio anche solo epistolare, forse ancora piu' facile ferire.Le parole possono esaltare,e possono distruggere.Sono un'arma potente, soprattutto nelle mani di chi avendo molta "dimestichezza" ha padronana assoluta nell'usarle.
 
trollen
trollen il 13/09/12 alle 15:54 via WEB
Scrivevo in un altro blog che spesso la colpa del "dolore" è nostra. La maturità di cui siamo spesso orgogliosi è spesso solo una serie consolidata di abitudini ed al tempo stesso una casa comoda costruita a nostra misura. Vorremmo che qualcun altro fosse li con noi, ma inconsciamente alle nostre condizioni. Vorremmo che "lui" o "lei" fosse com' è, certo, ma anche come noi lo abbiamo immaginato... abbiamo nella nostra mente una idea ben precisa in cui quell' altro/a ci sta bene in "quasi" tutto e per quello che NON VA BENE vorremmo si adattasse ai nostri sogni! Siamo "incartapecoriti", "incrostati" di noi stessi e dei nostri sogni/desideri... Se "lui/lei" si adatta al nostro disegno va bene altrimenti è "lui/lei" a sbagliare... Come fare a risolvere il problema? Ci vuole ancora più maturità. Una cosa che sto sperimentando, duramente, con mio figlio di 16 anni... Vorrei tante cose per lui e che mi capisse al volo che accettasse i miei "no o ni" ma non è possibile! Sono io che debbo abbassarmi al suo livello di c omprensione e capire che le sue esperienze sono limitate rispetto alle mie e... devo tornare un sedicenne e ricordare cosa e come volevo fosse alla sua età... piano piano ci sto riuscendo! Con un adulto? In fin dei conti è lo stesso.... io ho fatto certe esperienze, lei altre... devo essere libero dei miei preconcetti e cercare di far capire a lei che deve fare lo stesso! DIFFICILE, eh...?!?!
 
 
splendore07
splendore07 il 16/09/12 alle 21:55 via WEB
Sono d'accordo con la tua affermazione siamo noi gli artefici del nostro dolore,anche di quello sebbene in misura nettamente inferiore,infertoci dagli altri. Vero,vorremmo "palsmare" a nostro piacimento il "lui" o la "lei" a seconda dei nostri desideri, o di "canoni" entro i quali così dovrebbe essere.Dimenticando che ognuno è unico,con i propri pregi e difetti e che quindi,non potremmo neanche volendo cambiarlo,non sarebbe fattibile,ma nemmeno corretto.La convivenza, i rapporti interpersonali, sono un continuo "adattamento",all'altro, una serie di compromessi,che ci portano a rendere duratura una relazione di qualsiasi natura essa sia.E' un "lavoro" lungo,faticoso che richiede notevoli doti di pazienza e adattabilità, da mettere in pratica nella quotidianità,sempre,senza smettrere mai.Difficile,molto difficile. Mi viene alla mente una frase di C.Chaplin a proposito dell'"unicità" delle persone: TI CRITICHERANNO SEMPRE,PARLERANNO MALE DI TE,SARA' DIFFICILE CHE INCONTRI QUALCUNO AL QUALE TU POSSA PIACERE COSI' COME SEI.QUINDI VIVI E FAI QUELLO CHE TI DICE IL CUORE....
 
   
splendore07
splendore07 il 16/09/12 alle 23:18 via WEB
sempre molto belli i tuoi post, e pieni di riflessione e di tormento interiore... un gran bel blog. Complimenti... Un piacere leggerti e a volte commentarti è un dovere di gratitudine! FORGOT: Thanks from the bottom of my heart! per il tuo apprezzamento al mio scrivere,che pur imbarazzandomi un po' perchè non ritengo di meritare tanta attenzione e lodi,mi lusinga. Sarei bugiarda se dicessi che parole come le tue non fanno piacere.Sono sicuramente uno "sprone" a continuare a mettere sul foglio virtuale le mie emozioni.Sto scoprendo quanto sia appagante averne riscontro,mediante "confronto" con gli altri. Thanks again
 
ladymarianna0
ladymarianna0 il 14/09/12 alle 02:41 via WEB
Cara, quanta amarezza gronda dalle tue parole... ma sarà la consapevolezza ad asciugarla: quella di potere imboccare un percorso nuovo!
Il dolore può essere una lama che ferisce ripetutamente,
che entra ed esce... e lentamente dissangua, indebolisce, svuota...
ma si diventa insensibili, quasi anestetizzati... perfino ciechi...
disposti a a qualunque cosa, purché le illusioni alimentate
non si frantumino come vetro soffiato...
Mi viene alla mente una massima orientale, riportata in un diario di scuola, che diceva all'incirca cosi:
LA PRIMA VOLTA CHE TI COLPISCONO LA COLPA E' DEGLI ALTRI
LA SECONDA VOLTA CHE TI COLPISCONO, LA COLPA E' TUA.
Mi è rimasta impressa da allora e l'ho fatta mia... Ti abbraccio forte Giò cara, un bacio... Monica
 
 
splendore07
splendore07 il 16/09/12 alle 22:43 via WEB
Sì'Monica, amarezza. Forse ancora piu' del dolore,puo' quella sensazione fisica,difficile da mettere sul foglio,qualcosa che ti prende allo stomaco al petto.Il dolore passa,l'amarezza per qualcosa di cui non riesci a capacitarti,rimane a lungo.Lascia "strascichi"che "guariscono" lentamente, perchè è l'anina ad essere stata ferita. La consapevolezza,non sempre è sufficiente a darmi la spinta per abbandonare un "cammino" vecchio,frutto di anni di percorrenza,anche se a livello conscio percepisco il dolore che esso porta con sè.E' un lavoro che richiede tempo,pazienza,perseveranza,il non scoraggiarsi,per gli "ostacoli" che si incontreranno, le "cadute" che interverrano. Devo trovare la capacità di rialzarmi,perchè la vera forza, non sta nel non cadere mai,ma nel cadere e rialzarsi,sempre. Sono sempre stata rinunciataria,il nuovo è sempre fonte di "imprevisiti" non di opportunità,per me.Non ho mai avuto grandi doti di autostima. Si diventa insensibili,ciechi, dici? non so. trovo difficile un simile atteggiamento.Illusioni così come le aspettative,avvelenano la vita,bisognerebbe non averne. ma significherebbe "abbracciare" altra filosofia di vita, qualla orientale,appunto. Sarebbe una grande conquista, la "chiave" per la serenità,per evitare il dolore,che non vuol dire la felicità. Grandi insegnamenti ci vengono dalle filosofie orientali.Credo ci sia del vero in quella frase. Chissà se come te, riuscirò a farla mia. Grazie. il tuo "apporto"è sempre prezioso.sempre fonte di riflessione e occasione per "imparare".Il confronto, è quanto di piu' prezioso ci si possa "scambiare"
 
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 16/09/12 alle 00:38 via WEB
Questo tuo post mi ha fatto pensare ad un detto che spesso mi viene da citare "il lupo nella dispensa quel che fa degli altri pensa " , e quindi come logica conclusione una persona non mediocre si attiene alla sua conoscenza, rimanendo spesso delusa e disorientata. Un mediocre conosce solo la mediocrita' ed interagisce con questa modalita'. Sarebbe interessante avere fin dall'inizio la capacita' di intuire con chi abbiamo a che fare e con questo dono riusciremmo a non perdere tempo. Buona domenica carolina
 
 
splendore07
splendore07 il 17/09/12 alle 22:31 via WEB
L'età mi ha portato alla consapevolezza-perchè frutto di esperienze vissute sulla pelle- che le persone medocri,sono tante, che crudeltà,pochezza bassa statura sono comportamenti quanto mai comuni e "praticati". Esiste in questi individui-senza distinguo tra i sessi-anche se la "pratica"è di gran lunga appannaggio dei rappresentanti del sesso "forte" (?!)una sorta di sadica soddisfazione,nell'umiliare,nell'annientare con un' arma che,sapendola usare,ha potere distruttivo. Delusioni?amarezza,senso di impotenza? tante,troppe volte.E ogni volta, diventa piu' difficile dimenticare,premere il tasto "reset", e successivamente "re-start",perchè le ferite e lo scoprire la mediocrità, vengono da persone dalle quali non lo avremmo aspettato.Non solo sarebbe interessante per evitare una perdita di tempo,ma sarebbe "pratica" quanto mai salutare,riuscire a capire e a prevenire che ci venga fatto del male. Putroppo come detto, le persone sono "camaleontiche"sanno adattarsi alla persona con la quale si trovano ad interagire.E' solo la conoscenza che porta i medocri, ad uscire allo "scoperto".ma il "danno" è stato ormai fatto. Non è questione di tempo che,scoprendo tale "malsana attitudine",avremmo potuto impiegare in modo piu' consono e "fruttifero", la conoscenza,lo scambio,con i nostri simili non è mai perdita di tempo,ma occasione di arricchimento e conoscenza di noi stessi.Ma il mediocre sa fingere,è maestro nel sapere creare un "falso sè".Forse,solo in questo risiede la sua intelligenza.
 
ottamoccacs
ottamoccacs il 17/09/12 alle 12:14 via WEB
Io di solito prolisso..
leggendo queste tue parole..
mi inabisso..
lasciando al silenzio..
un tacito consenso per dirti che..
anche io il passaggio finale penso..
 
 
splendore07
splendore07 il 17/09/12 alle 22:47 via WEB
Ho già avuto modo di farti notare che ci sarebbe bisogno di ricorrere al "photo finish", per riuscire a stabilire a chi debba essere assegnata la "palma" dell'essere piu' prolisso :-),Nel precedente post,scrivesti che ti eri perso,nelle "doors", ora ti inabissi,silenzioso,tra righe che esprimono dolore,amarezza,senso di impotenza? tacito consenso riferito alla nostra incapacità di "vedere" vie alternative,perchè il dolore restringe la visuale,annebbia i sensi,blocca la nostra attività di pensiero,creando il vuoto dentro di noi?
 
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