THE VOICE OF SOUL

Il tempo, ci ruba gli occhi dell'Altro, specchio dove ci si riflette L'assenza, sembra rimpicciolire il "rapporto aureo"sul quale si fonda la sintonia di due anime gemelle, ma ritorna moltiplicato al pensiero. Nulla può per le emozioni che restano custodite nello scrigno interiore Per ognuno di noi, le sole persone che contano, sono quelle in grado di far vibrare corde interiori Grazie Catia per il tuo commento Spesso, non serve la mia prolissità,;) per esprimere emozioni

....esistono i sentimenti ... privi di tempo ed aspettative ...hanno vita autonoma istintiva ...Sono il nostro aspetto primitivo ...il più nobile . Ciò accomuna gli eletti ! Priva di parole ma colma di emozioni leggo e ti rileggo! Catia sempre ...anch'io non me lo so spiegare...

Resta ciò che è scritto e a me piace ritornare sui percorsi fatti anche seguendone altri.
Un saluto particolare a te e C. M@.

Si splendere.. scrivi ancora

Chi cambia , chi muta , chi affronta le proprie stesse abitudini e scelte , è colui che si trasforma , si rinnova , qualche volta chiede anche perdono . Io sono fra questi . E aspetto che tu scriva nuovamente . Ciao

Grazie Carolina!

sorry, leggo solo ora il tuo messaggio. Da parecchio ormai, manco da qui, salvo per qualche sporadico passaggio, dettato piu' che altro dalla curiosità di vedere, quale "viandante" si sia avventurato qui, per una sosta, ma nulla piu'.

A te, un grande abbraccio, in ritorno

Gio' un abbraccio...............!!!!

Permettimi di dissentire, non credo sia la pazienza uno dei requisiti necessari per cogliere l’intensità della parola scritta.
Alla base della lettura c’è l’amore per quei segni neri sul bianco della carta, la curiosità, se vuoi, di capire se le righe che hai di fronte, hanno da offrirti sensazioni, se magari riesci a scoprire qualcosa che ti accomuna con la narrazione .
Difficile andare oltre le prime righe, se la lettura non ti “prende”: non esiste pazienza che tenga e anche la voglia, scema in un attimo.

Basta solo avere un po' di pazienza.....e aver voglia di leggere. Grazie a te.

E' molto che manco da questo spazio.
E ancora non so se e quando tornerò a riempire questo foglio virtuale con "la lunga fila di "segni neri" che aspetti :-)
Forse, è un pausa "fisiologica", un bisogno piu' inconscio che razionale di svuotare un contenitore troppo pieno, per ricominciare poi a riempirlo, nuovamente.
Non ho smesso di scrivere. Continuo a farlo con la matita e un blocco bianco, sul quale traccio i miei segni "grigi", potrei definirli "schegge di emozioni", raccolte qua e là da un sentire che, comunque, non smette di comunicare.
E mi accorgo di quanto sia piu' emozionante vedere quei segni che prendono forma sotto le mie dita che ritmicamente si muovono sul foglio.
E ti viene da dire: Io sono la mia scrittura. Quei segni personalissimi che ci contraddistinguono e che danno un ritmo diverso ai pensieri, mano a mano che si manifestano.
La tastiera è arida, spersonalizza.
Chissà, non è detto che un giorno io decida di riportare, qui, il miei "pensieri sparsi, le mie schegge di sentire"
Grazie Mario