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Post n°65 pubblicato il 02 Aprile 2013 da splendore07
Siamo porte che si schiudono su quell’ orizzonte infinito che è il mondo delle emozioni. Quando l’anima smette di essere percepita, la porta si è chiusa e anche quella del cuore, avendo porta comunicante, segue la stessa sorte. Qualcosa è intervenuto che ha causato l’evento. Spesso è un processo lento,che si instaura dentro la nostra essenza piu’ profonda,impercettibilmente,tanto da passare inosservato, non “rilevato” dal nostro razionale. Forse è la nostra parte piu’ vera, che ci segnala che qualcosa dentro è morto, ma nel quale continuaimo a muovere passi. Sono schemi di comportamento che non ci appartengono piu’,ma essendo frutto di abitudini consolidate,“riti”, automatismi,ci mettono al riparo, ci fanno sentire protetti,al sicuro. Finiamo per ritrovarci svuotati: automi,incapci di riconoscerci, accartocciati su noi stessi. Ed è solo abbracciando l’incerto, predisponendo cuore ed anima ad un sentire nuovo, che quelle porte torneranno ad aprirsi. E’ il sentimento al quale abbiamo trovato il coraggio di abbandonarci, accogliendolo totalmente, che le spalanca. Come raffica di vento improvvisa,ci investe con violenza,ci ridesta dal torpore, ci porta in alto; non puo’ essere solo refolo. Lasciamo che il cuore si nutra di “follia:”è la sede delle emozioni,dell’istinto, solo così potremo evitare che tutto ci sfugga,anche noi stessi (Splendore) |
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Difficile per me,maledettamente difficile sganciarmi dal passato,nel quale indugio,con nostalgia,e qualche rimpianto per quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Per fortuna,non molti, ma riguardano gli aspetti della vita, quelli piu' importanti.
Non sono ancora riuscita a spalancare quella "nuova porta".Per il momento è solo socchiusa. Ogni tanto getto uno sguardo all'interno, per ora rimanendo sulla soglia,aspettando il momento di sentirmi pronta,senza piu' timori,esitazioni di sorta.
Ci sto lavorando,consapevole che la forza di proseguire posso trovarla solo dentro me, e, soprattutto, che il coraggio, non è saper "ruggire",ma un piu' tranquuillo dire a me stessa :ok, posso riprovarci domani
Anima e cuore,diventano "contenitori" di queste vibrazioni. L'anima è come un diapason:deve essere accordata, per essere percepita dal nostro sentire, sulla nota che ci fa aprire al suo ascolto, che è diversa per ognuno, proprio perchè diverso è il sentire. Ognuno,è unico anche in questo.E un "sentire" profondo, è da considerarsi talento.
L'istinto -che spesso soffochiamo- è la parte autentica di noi, il nostro "marchio di fabbarica".Ma l'istinto non è controllabile: abbandonarcisi,crea timori,non sappiamo dove ci porterà. Siamo ingabbiati nella razionalità, di un vivere che-nella nostra società-ben poco spazio lascia all'essere "folli". Follia, che poi è un concetto soggettivo: tutto dipende quanto siano lontani i nostri confini nei quali racchiudiamo la nostra concezione del vivere razionale.Piu' sono vicini, meno spazio diamo e concepiamo l'irrazionalità. Ma chi costruisce la propria esistenza sulla razionalità,negandosi all'sitinto, non è saggio come crede.
A volte puo' essere "spiacevole" scoprire il nostro vero volto,non solo per gli altri,ma per noi stessi.
Ma la vita è capace di sferrarci "fendenti" profondi,capaci non solo di farci barcollare, ma di mandarci KO.E rialzarsi, a volte è tuttaltro che semplice.
Sarebbe una "benefica follia",sorridere delle ferite inferte. Con il sorriso, si rimarginano in fretta, e, difficilmente lasciano cicatrici.
You found the key to your life :-), I still searching for mine,instead :-)
p.s. vado a recuperare dal cassetto,dove ancora li conservo, uno dei tuoi sorrisi, oggi poi, con questo infame tempo,e con la primavera che non si decide ad arrivare, ne ho davvero bisogno
Allora,mi raccomando, me ne serve un "nutrito" rifornimento.
Non farti scrupolo alcuno Kid Danny,-"ribattezzato" per l'occasione "little mr.Postman"-, per la "consegna" dei sorrisi a domicilio, non ci sono limiti di orario :-)
li aggiungerò alla mia "scorta":Ne sto "consumando" diversi,ultimamente.
Rimani in equilibrio su quella corda tesa sull'abisso tra la ragione e, la follia dell'istinto. Poi, buttati a capofitto come in groppa al drago di Avatar: si scende in picchiata,trattenendo il respiro, e, si risale verso il blu.
Non durerà molto,finirà.
Ma non negarti, non rinunciare a quella inebriante vertigine che stordisce, ottunda la ragione,ci fa precipitare in una voragine di follia, che ci attira,ci affascina,facendoci assaporare il piacere che si intreccia al dolore,la maledizione con la benedizione,la luce del giorno con il buio della notte. Come onda improvvisa ,ci porta al largo,strappandoci alla spiaggia.
Ma ne sarà valsa la pena, sempre.
E' sbagliato credere che i sogni come la felcità,siano gli altri a doverceli portare,ma è altrettanto vero che sogni e felicità, trovano la "SOLA" realizzazione con gli altri.
Concordo, non è semplice trovare chi "accetti" di nutrirsi di "follia":le "spire" della razionalità sono sempre in agguato,pronte a ricondurci nella realtà.E il sogno mal si accorda con la ragione.Ma ci vuole un "pizzico" di follia,per rimanere "sani"