Creato da splendore07 il 06/12/2011

THE VOICE OF SOUL

MIND SOUL HEART- EMOTIONS FEELINGS THOUGHTS

 

 

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AT THE BREAK OF DAWN

Post n°76 pubblicato il 27 Agosto 2013 da splendore07

L’eterno ed immutabile alternarsi della luce e del buio, fin dall’alba del mondo.

Eppure ogni volta è come se fosse la prima, lo stupore è sempre diverso, apportatore di emozioni, vibrazioni nuove ed antiche nello stesso tempo, antiche, perché qualcun altro le ha vissute prima di noi.

Non siamo mai uguali a noi stessi, un eterno work in progress, “contenitori” di un caleidoscopio di emozioni, sensazioni ,pensieri, dubbi, desideri  in continuo divenire.

E’ in quel magico attimo in cui la notte cede al giorno, che possiamo vivere quella sensazione strana e meravigliosa allo stesso tempo, sorta di estraniamento da noi stessi, nel quale l’anima si libera di quell’ingombrante involucro di materia organica: ammasso di cellule, carne, sangue, liquidi e si libra in alto, per “assaggiare” brevi istanti di infinito, che hanno l’inebriante sapore dell’eternità.

Il corpo, oggetto inanimato, giace accantonato in un angolo, triste marionetta disarticolata ,mentre l’anima si inebria di quell’istante così intenso, al confine tra sogno e realtà.

E’ l’anima che trasmette le piu’ profonde vibrazioni.

 L’anima “dialoga” con il cuore, dove risiedono le nostre emozioni.

 Le emozioni prendono corpo nei pensieri, lì si “colorano”,” danzano” prima di farsi parola.

 La mente, invia i “colori” e la “sensuale” danza al corpo che, attraverso questo, si manifestano.

Ed allora è un’esplosione di note, alte, avvolgenti ,magiche, quelle che “sconquassano” con la forza di un mare in tempesta, quelle che fanno volare in alto, quelle che tolgono il respiro.

Pura bellezza, pura forza, pura energia, capace di pompare linfa fin nei piu’  profondi recessi del nostro sentire: quello che dona la vita

 (Splendore)

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Commenti al Post:
meionoi
meionoi il 28/08/13 alle 12:08 via WEB
"In quel magico attimo in cui la notte cede al giorno", I moti dell'anima , si riversano e comunicano, l'inafferrabile e l'immateriale. Buona giornata Ciao Isa
 
 
splendore07
splendore07 il 02/09/13 alle 14:06 via WEB
Troppo spesso soffochiamo quei moti perché li riteniamo “inadeguati”.
Quella “spinta” interiore che a volte si fa fisicità, che preme per uscire, ci vede timorosi, abbiamo paura “dell’esplosione” che l’irrazionale che ci abita, possa destabilizzarci.
Spesso, assuefatti come siamo al “tiepido” e rassicurante quotidiano, non sappiamo gestire la “violenza” dell’istinto.
Facciano di tutto affinchè quella “piccola isola che è la ragione, non si smarrisca in quel mare sconfinato e burrascoso che è l’irrazionalità”.
Così facendo “moriamo a noi stessi”, senza dolore, senza averne cognizione.
Una morte lenta, ma inesorabile. La ragione ci porta a porre i confini con l’inafferrabile, l’immateriale, ”maledettamente” vicini.
Quello che perdiamo, senza poter essere recuperato, ha un valore inestimabile. Ma preferiamo rimanere ciechi e sordi ai richiami.
Alla fine, non siamo piu’ in grado di percepire il richiamo del nostro inconscio: solo una delle tante “voci” indistinte tra le tante che avvertiamo.
E il sussurro diventa impercettibile, fino a scomparire.
Grazie Isa della tua "sosta"
 
bizzina61
bizzina61 il 02/09/13 alle 15:22 via WEB
....e' quell'attimo in cui tutto si ferma ...tace ..La sensazione e' fortissima ...tale da non provare e sentire nulla ...come l'istante prima che si apra il palcoscenico ove un'opera tanto attesa sta per avere inizio ,ma pur avendo letto e riletto la trama ...si ha come la percezione dell'ignoto..O come sull'orlo del precipizio,prima del lancio col paracadute ,pur vedendo tutto intorno ..si avverte solo il nudo vuoto ...E' quel frammento di eternita' dove perdi la cognizione di te stesso ...e ritorni con l'inconscio al momento della tua nascita ..alla domanda piu' pregnante di chi ti ha dato origine ...includendo in Te l'eterno mistero del primo bagliore dell'Universo e della Genesi...E' il rito ancestrale del continuo divenire ...che si ripete,ma mai eguale ..E' il dramma mai superato dell'antico dualismo luce-tenebra...coscienza-incoscienza...vita-morte..che rimette sempre tutto in discussione nel loro continuo interagire ,in un rapporto di conflittualita' apparente in perenne movimento..E' l'origine del flusso della vita ..E' la vita stessa che prende forma ..L'Energia propulsiva o Anima si toglie di dosso la carnalita'..la sviscera..la frammenta ..si stacca dai sentimenti e dalle emozioni ..Il corpo giace scomposto ,disordinato..ma solo nell'attesa di essere ricomposto verso una tensione positiva ,tramite la percezione e la conoscenza ..e,come un burattino ,essere mosso verso il superamento dei propri limiti ..E' l'esplosione verso un'evoluzione sintonica ,che tende sempre piu' verso l'Armonia tra l'essere vivente e cio' che lo circonda ,di cui e' indubbiamente parte essenziale ,ma solo apparentemente distinta ...E' l'energia con cui ognuno di noi tenta di stabilire la piu' adeguata relazione tra se stesso e la realta' ..per poi ritrovarsi ..E' il punto di scontro-incontro che ti porta ad amare Te stesso ,figlio del Mistero che avviluppa l' Universo ..E' la base dell'Uguale ,che non e' mai uguale ,ma per questo e' fulgido di bellezza propria ed irripetibile!!!!! ...mia cara Gio',le tue emozioni non han rivali ...Ho provato ad esprimerle con minimi risultati ...ma in me han prodotto incanto!,,,Ti abbraccio con delicatezza ed ammirazione ..Catia
 
 
splendore07
splendore07 il 09/09/13 alle 12:34 via WEB
La vita ha la peculiarità di essere una rappresentazione teatrale senza prove, senza preparativi, si va sul palco direttamente, ogni volta si mette in scena “la prima” . Per ognuno diversa.
Bisogna cercare di fare tesoro delle “prime”, farne sorta di “copione”, solo così possiamo diventare “attori” che recitano la propria essenza.
L’umana esistenza è un gioco di funambolici equilibri su una corda tesa fra istinto e ragione, sotto è il baratro. Ma quell’abisso puo’ portare meravigliose emozioni se troviamo la forza per abbandonarci, per affidarci.
Lasciamo che la visceralità, l’intensità delle emozioni, ci trascini come corrente impetuosa che all’improvviso ci strappa alla tranquillità di baie nelle quali cerchiamo rifugio, protezione: il “tiepido” vivere, così rassicurante!.
Negarsi alle emozioni, per paura di esserne travolti, di perderne il controllo è come rifiutare la vita.
Il fattore che senza la mediazione della ragione, nella gioia e nel dolore scuote l’anima, la fa vibrare.
Nelle emozioni si mescolano l’esaltazione della gioia con il dolore, il bene con il male, che instancabilmente cerchiamo di separare, fallendo miseramente.
Fanno parte entrambi del dualismo dell’umana essenza. Non esiste nessuna linea di demarcazione, per la distinzione e la separazione, sono “entità” strettamente connesse. E non dimentichiamo che il “male”, ha molto piu’ fascino del bene, ci attira perché sinonimo di “trasgressione” ci fa provare le emozioni piu’ profonde.
Le emozioni generano le passioni, tutte indistintamente, non solo quelle “amorose” le accendono, sono il propellente necessario per alimentarle affinchè non si spengano.
Quel “carburante” dal quale viene spinta di incredibile forza, quella che ci permette di abbandonarci, di immergerci totalmente, di viverle fino in fondo, in modo totale, viscerale, coinvolgendo tutti i sensi. Spinta che ci evita il ridimensionamento delle passioni per paura della sofferenza o delle delusioni, negandoci così anche le estasi che ne derivano. E’ l’unica via che puo’ metterci in contatto per vivere la pienezza delle cose. Senza dimenticare che lo “stato di grazia” che provocano è solo transitorio.
Rinunciandoci, ci troveremmo a vivere solo “tiepidi” , aridi intervalli quelli che costituiscono la quotidianità della maggior parte di noi.
Grazie Catia, sono felice se sono stata in grado di coinvolgerti, e trasmetterti qualche vibrazione.
Scrivere ha essenzialmente la funzione del coinvolgimento, quando lo si raggiunge, la soddisfazione che ne deriva è grande.
Ho l’impressione di aver esulato un po’ dal tuo commento, spaziante sull’incessante divenire, il continuo mutamento dell’universo del quale noi siamo parte integrante, per lanciarmi in una disquisizione sulla visceralità delle passioni.
Spero mi perdonerai :-)
 
   
bizzina61
bizzina61 il 12/09/13 alle 13:51 via WEB
...nulla da perdonare ..anzi ,mi hai "aperto" la mente ...Soprattutto su quanto sia futile rincorrer emozioni per sentirsi vivi e vibranti ...per poi stoicamente ,quasi negazione di eroi di noi stessi,rinunciare ad assaporarle.A volte osservo persone a me estranee..le guardo,le ascolto ..in me prende forma un quadro totalmente diverso da cio' che loro si dipingono ..come non riuscissero a recepire il fulcro di quel che stan vivendo ..Rifletto e convengo che troppo vien dato per scontato e la logica conseguenza ..anche di fronte ad evidente positivita' ...e' delusione...Io invece ,se fossi in loro,ne sarei felice!...Piu' che le emozioni,dovremmo ridimensionare le nostre aspettative e voltarci ogni tanto indietro.. e prendere atto di squarci di vite non meno importanti della nostra ,ma assai meno liete e serene....Forse sarebbe un buon esercizio per vivere pienamente i momenti di "grazia"..che la quotidianita' puo' offrirci ..nel suo esser imprevedibile ...seppur fatta di giorni uguali...!...Ti abbraccio cara Amica mia ,apprezzo molto il percorso di "crescita" che stiamo affrontando insieme:-)..Catia
 
     
splendore07
splendore07 il 13/09/13 alle 22:04 via WEB
Siamo vittime di una sorta di analfabetismo emozionale, regalo dell’era digitale.
L’attesa, il batticuore, lo struggimento, sono sensazioni obsolete, cadute in disuso o che durano solo pochi istanti. L’offerta del web non è mai stata tanto abbondante, nella realtà. Emozioni da consumare velocemente, quelle che la rete offre. Le sensazioni rimangono in superficie, non c’è tempo per permettere loro di “bucare la crosta” per entrare in profondità.
Tutto è basato sulla stimolazione delle sole immagini, delle quali subiamo un vero e proprio bombardamento.
Ma, le emozioni, quelle “vere”, non frutto delle suggestioni da web, vanno vissute nell’attimo stesso nel quale si manifestano, perché è solo in quel momento che “sprigionano” la loro immensa potenza, dopo, e il solo fatto di cercare di replicarle, è il lato “tiepido”.
Emozioni e aspettative, sono un binomio che non “funziona”. Le emozioni essendo appannaggio dell’istinto, non possono essere ingabbiate nella razionalità delle aspettative. Il solo risultato ottenuto, è quello di spegnerle, allontanarle. Per godere delle “estasi” che la nostra quotidianità, puo’ offrire, occorre essere aperti, vivere senza i tanti paletti che mettiamo a difesa, abbandonarsi all’incognita, alla sorpresa, lasciare aperta la porta allo sconosciuto, l’incerto: è attraverso questi “canali” che le emozioni si manifestano. Il solo fermarsi a pensare se possa essere giusto, “pericoloso”, che possa essere bene o male, ci toglie il “gusto”, ci toglie la follia di abbandonarci all’attimo.
La ragione è il peggior nemico.
Vuoi qualcosa che non hai mai avuto? Fai qualcosa che non hai mai fatto!
Il confronto porta sempre arricchimento, è un inestimabile “valore aggiunto”, l’unico che porti alla crescita dell’essere umano, che mai viene meno. Un percorso lungo quanto la stessa nostra esistenza.
L’apprezzamento è reciproco.
Un abbraccio dolce amica
 
acrostico.bizzarro
acrostico.bizzarro il 02/09/13 alle 16:28 via WEB
Yin and Yang.
 
 
splendore07
splendore07 il 06/09/13 alle 23:01 via WEB
Mi ha fatta riflettere il tuo ricondurre la mia esternazione emozionale, al concetto di Ying and Yang. Affascinate teoria sulla quale si fonda e ha origini il Tao cinese.
L’eterno alternarsi dei fenomeni che compongono il nostro universo.
L’assoluto dualismo che lo compone.
Due elementi strettamente connessi, non possono esistere separatamente, perché il loro essere opposti, costituisce l’intero. Il giorno che diventa notte, la vita che diventa morte.
Tutto fa parte dello stesso processo: dall’alternanza il completamento.
Grazie per questa “visione”. Dal confronto, nasce l’arricchimento :-)
 
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 02/09/13 alle 19:49 via WEB
Questa spinta interiore che trasforma le ombre in luce si percepisce da questa tua capacità di trasmettere sensazioni forti ed accese attraverso questa tua particolare modalità di trasmettere le tue esperienze interiori . un abbraccio Gio'
 
 
splendore07
splendore07 il 06/09/13 alle 23:05 via WEB
Sono le emozioni, quel profondo movimento interiore, che rende la vita degna di essere vissuta. Quelle sensazioni che arrivano come sferzata, scardinando l’ordine, accendendo quel “flebile” sentire, che si nasconde sotto “tiepide” braci, arrivano come soffio potente e le braci si trasformano in tizzoni ardenti. Trascinano in alto, stordiscono, ti strappano alla spiaggia, sinonimo di sicurezza,tranquillità, per portarti al largo in acque profonde e sconosciute.
Le emozioni sono “movimento”. Quel movimento incessante che ognuno di noi ha nella propria interiorità, perché l’emozione "va verso qualcosa che si muove", non è statica. La staticità, assenza di “sentire”, si trasforma in vuoto emozionale, un “lago dell’indifferenza”, dal quale è difficile riemergere. Sono acque ferme, non comunicanti, come quelle di uno stagno.
Oggi, emozione è altro termine abusato.
Si dice spesso “mi emoziono”, ma di fatto non significa nulla, solo un “bamboleggiamento ” sentimentale.
 
Last.Tramp
Last.Tramp il 11/09/13 alle 00:38 via WEB
No Gio, io mi tengo l'anima ben stretta dentro il corpo, voglio che mi guidi lo sguardo a rubare il filo rosso del primo sole quando appare. Voglio che mi faccia sentire sulla lingua il sapore della pelle della donna che voglio amare, voglio con le dita memorizzare la geografia delle curve del piacere; voglio una bocca sensibile per sentire la sete sulle sue labbra da bere...no Gio, voglio gambe che mi facciano male perché non smetterò mai di camminare, orecchie stupite da ore di stordente musica da assaporare. Voglio stare nel mio corpo come una linfa d'albero che trasporta la vita dalle radici protette nella terra silenziosa, fino alle foglie che aspettano in alto, l'amplesso delicato del vento...Dilor
 
 
splendore07
splendore07 il 13/09/13 alle 22:18 via WEB
Credo,la tua “attenzione” si sia fermata alla prima parte del post.
Il mio esternare non vuole essere un inno all’ascetismo.
Siamo esseri estremamente complessi, costituiti da mente, anima, corpo: spirito e materia. Impossibile separare quello che costituisce qualcosa di assolutamente inscindibile, e strettamente connesso.
L’anima, da sola, non potrebbe essere quella meravigliosa esplosione di altissime note, sinfonia maestosa che non conosce eguali, ma solo a noi umani è riservata, se non avesse a disposizione quel meraviglioso strumento che il nostro corpo è. Le passioni, che dalle emozioni derivano, possono manifestarsi solo attraverso il corpo. Ma anche sensazioni piu’ “lievi”, meno totalizzanti, meno “brucianti” come la dolcezza, la malinconia, si avvalgono dello stesso mezzo per manifestarsi. Le stesse vibrazioni che lo spirito investono, come il rapimento dato dall’osservazione di un tramonto o di un’alba, devono necessariamente avere a disposizione la “materia” per essere manifeste.
Nell’intensità delle tue immagini, rese con il tuo esternare, è il trionfo dei sensi (non solo quelli che riconducono alla passione amorosa), materia, che si fa veicolo delle varie emozioni. Riesci a trasferire le immagini che si fanno sensazioni, in chi ti legge.

Il mio corpo è il mio involucro, costudisce anche la mia anima. Mi protegge, devo tornarci sempre.
Le emozioni dilatano i miei confini, espandendoli. Io non finisco in me stessa.

Le passioni, sono acqua che disseta, aria per respiri nuovi, fuoco che accende i sensi, terra che accoglie luminosi semi a rischiarare bui solchi
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 13/09/13 alle 04:15 via WEB
Aspetto l'alba e leggo te , Gio' , e Catia ( bizzina ) .Siete bellissime , sia da leggere che come donne . Amo la notte . Sono un lupo . L'anima ? Non potrei farne a meno . Ma sono solo un povero lupo inseguito . Ti abbraccio ... senza graffiarti . Ciao . Roby
 
 
splendore07
splendore07 il 14/09/13 alle 19:28 via WEB
Di fronte ad un simile esordio, si resta senza parole. Sono davvero colpita profondamente, meravigliosamente dalla tua delicatezza. Un grazie dal profondo di me.
Se Catia vorrà replicare, potrà farlo liberamente all’interno del mio “spazio”.
Ti conosco poco, ma so che sei sincero nelle tue esternazioni. Sei capace di dolcezza. I tuoi scritti, la rimandano. E anche quando sono “violenti”, bruschi, ruvidi, tra le righe si percepisce sempre la tua schiettezza, il tuo essere diretto, senza inutili orpelli. Dici ciò che pensi. Lodevole comportamento, assolutamente non facile. In “ambienti” come il web, dove regna l’ipocrisia, la falsità, tu sei vero, autentico. E’ la passione che spinge il tuo esternare nel bene e nel male.
E la tua anima traspare sempre nell’irruenza del tuo scrivere, si fa “materia”, attraverso il tuo corpo che riceve e “trasforma” le passioni viscerali che ti travolgono, in parola. Se la tua anima fosse solo un “tiepido” sentire ,poco o nulla scaturirebbe da te.

Uno scrittore che ami, ebbe a dire parecchi secoli fa: Cosa ha a che fare la notte con il sonno?

……Certuni lo amavano come uomo gentile, quando li amava ed essi amavano lui .Quelli che prendevano a volergli bene, vedevano solo uno dei suoi lati. Certi lo amavano come uomo gentile, rimanevano atterriti quando scoprivano improvvisamente il lupo. Non potevano fare a meno di scoprirlo perché Harry come tutti voleva essere amato tutto intero e non poteva negare il lupo di fronte a coloro al cui affetto teneva particolarmente. Ma altri amavano in lui precisamente il lupo, quella sua libertà selvatica ed indomita, il pericolo, la forza….. In questi uomini la capacità di soffrire e godere sono così intrecciate, ostili e confuse. La vita è molto irrequieta. Hanno talvolta nei rari momenti di felicità sentimenti così profondi e indicibilmente belli, la schiuma della beatitudine spruzza così alta e abbagliante sopra il mare del loro dolore, che quel breve baleno di felicità s’irradia anche sugli altri e li affascina. (Il lupo della steppa – dissertazione- H. Hesse).
E’ un libro meraviglioso, rimane dentro, anche dopo averne terminata la lettura. Potresti ritrovartici.
<br< Non sentirti un lupo braccato. Rifugiati nella dolcezza dell’amicizia, scorda i nemici.

Ricambio il tuo abbraccio. Sono certa non avrei neanche il graffio piu’ superficiale. I lupi sono animali meravigliosi, sono capaci di grande dolcezza, è un vero peccato che godano così di cattiva fama presso gli umani. Avremmo solo da imparare da loro
 
   
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 22/09/13 alle 19:24 via WEB
Di quello scrittore amo anche " Knulp " e sai il perche' . No , te non ti graffio . Questo mondo virtuale , in alcune rare occasioni non piu' virtuale , puo' regalare vere amicizie . Ripeto , vere amicizie . Io graffio solo chi supera un limite " fisico " , e lo deve superare di gran lunga . Ma non graffio piu' da molti anni , l'ultima vera " rissa " , perche' colpito per primo e piu' volte , l'ho sostenuta anni fa , nel lontano 2005 . Ne son pentito sinceramente . Ora io e l'altro lupo , se non amici , almeno ci rispettiamo . Non graffio piu' se non l'interno stesso della mia anima , è il mio modo di pagare i miei debiti . Ora amo . Ciao Gio' .
 
     
splendore07
splendore07 il 27/09/13 alle 14:07 via WEB
Non ho letto “knulp” anche se ne conosco il contenuto. Le vicende di un vagabondo idealista e sognatore, ma paradossalmente anche legato alle piccole cose del quotidiano, alle sua realtà amara e disincantata.
Non posso dire di conoscere il tuo lato vagabondo, ma da posso dedurre dal tuo esternare, il tuo vivere la quotidianità con disincanto, tratto tipico che contraddistingue la maturità. Aggiungerei anche una dose di cinismo, figlio della disillusione , tipica della maturità,data dalla consapevolezza che gran parte degli ardori giovanili, apportatori di sogni, potevano esistere solo in tale dimensione e solo in quel tempo. Anche se sognare non viene mai meno, cambia l’intensità e si vola piu’ basso.
Ne ero piu’ che certa che le tue unghie da lupo, non mi avrebbero graffiata :-)
Concordo con il tuo dire che il web possa regalare amicizie vere. Succede di rado, molto, ma quando avviene è un vero dono. Il termine amicizia è molto abusato, oggi, soprattutto all’interno di questa “realtà parallela”. Qui, la maggior parte, usa la mediazione di una tastiera, alla pari di un piccolo ponte di comando dal quale dirigere le operazioni, millantando, esibendosi, esponendosi, dispiegando un vero e proprio “arsenale” di menzogne, di comportamenti che non appartengono, solo in nome di un estremo bisogno di un visibilità che, nella vita reale, mai avrebbero, dove sono degli illustri "signor nessuno". La sensazione di onnipotenza, provata, appaga. Non importa se si ferisce, non è contemplato, in questo “gioco”.
Credo tu abbia dovuto svolgere un difficile ed impegnativo compito, nel far convivere dentro di te le due anime. E’ un gran risultato se sei riuscito ad ottenerne il rispetto. Non sempre il successo è scontato.
Non indugiare troppo nell’infliggerti tormenti graffiandoti l’anima. Credo tu abbia pagato e ancora tu stia pagando per gli errori.
Bello il tuo dire “ora amo”, significa che l’odio è alle spalle e, la tua anima, è tornata “pulita”: il dolore l’ha “lavata”
 
     
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 27/09/13 alle 14:18 via WEB
Qualcosa degli ardori giovanili mi è rimasto , vagabondo lo son stato fino al 1996 , turista in India . Era la terza volta che ci andavo , la prima è stato nel 1982 , quasi un anno mediante vari rinnovi e ultimo periodo " clandestino " senza permesso . Quasi come uno dei clandestini che vediamo qui da noi oggi . Disilluso si , ma in qualcosa credo ancora . Non riusciro' mai a lavarmi del tutto l'anima , gia' il fatto di esserci riuscito in parte è per me un successo . Tu sei profonda . E capisci . Forse scrivero' qualcosa su quel primo viaggio effettuato con un mio amico . Scrivi anche tu , è bello leggerti . Non cerco visibilita' all'interno del web , anzi potessi mi nasconderei , solo che l'unico modo per dire qualcosa è quello che conosco , il mio , diretto , a volte feroce o almeno verace , mordente , aggressivo . Sono un double face , ma dentro di me di faccia ne ho solo una . Ti abbraccio .
 
     
splendore07
splendore07 il 28/09/13 alle 19:42 via WEB
E’ Positivo che, nonostante le varie vicissitudini di una vita non certo all’insegna della tranquillità, qualcosa degli entusiasmi giovanili ti sia rimasto. Spesso, alla disillusione, come dettoti subentra un rancoroso cinismo per quello che poteva essere e non è stato, tratto, che condiziona negativamente anche i rapporti con gli altri. Condizione che porta alla chiusura in se stessi, sorta di difesa ad un mondo avvertito ostile.
Il tuo esternare crudo, a tratti violento, nasconde la fragilità dell’esistere. L’aggressività come difesa. E’ una reazione comune in tutti coloro i quali la vita ha sferrato duri fendenti, colpi sotto i quali si barcolla, ed è difficile rimanere saldi, ancorati ad un equilibrio, che diventa sempre piu’ difficile mantenere integro, se non a un prezzo altissimo. Sono ferite che se si cicatrizzano, portano alla durezza, come reazione.
Ma sono certa, tu abbia trovato la dolcezza e il tuo dire “ora amo”, negli affetti. Sono vero balsamo, insieme al tempo, da versare sulle ferite. Sono la roccia a cui aggrapparsi quando tutto intorno sembra crollare, soprattutto dentro noi stessi. Sono gli unici “ingredienti” per rinascere.
Non escludere a priori, che la tua anima possa purificarsi per intero, è un processo lungo e difficile, spesso occorre l’intera esistenza.
La mia profondità, come dettoti, deriva dal non essere parte del “gregge”, di aborrire la banalità, la superficialità, gli stereotipi, cercare di “produrre” un pensiero proprio, e non prenderne in prestito uno già “confezionato”.
Grazie ancora per il tuo apprezzamento. E’ fonte di grande soddisfazione, per chi scrive, avere riscontri positivi, da chi legge. Dopotutto, il fine di chi mette parole su di un foglio, è quello di far arrivare, se possibile, integro, le emozioni provate. Se si ha successo, non c’è nulla che appaghi maggiormente.
Potrebbe essere interessante leggere della tua esperienza in India, paese simbolo della spiritualità.
So che lo scopo del tuo esternare non è quello di diventare una “celeb” su Libero. La mia esternazione, è la conclusione alla quale sono giunta, dopo aver avuto modo di leggere blog- non molti in verità- ma sufficienti a fornirmi un quadro piuttosto preciso delle caratteristiche che contraddistinguono gran parte degli “utenti”.
A proposito dell’umano dualismo, ti riporto quando scritto da Hesse sempre nel “Lupo della steppa”:
L’uomo come corpo è unico, come anima mai!
 
cosi_e_se_credete
cosi_e_se_credete il 21/09/13 alle 02:08 via WEB
nell’oscillante alternarsi d’Albe e Tramonti... libra, leggiadra, l’intim’esenza.. sull’eccelse note d’una sinfonia d’arabesco fulgore _ buonanotte.. Splendida Giò :))
 
 
splendore07
splendore07 il 27/09/13 alle 19:15 via WEB
Nell’eterno alternarsi di luce e buio, l’attimo nel quale la magia della notte cede alle prime luci dell’alba, in un crescendo di colori che squarciano le tenebre, l’anima raggiunge le sue piu’ alte vibrazioni.
E’ la notte che la “prepara” ad un sentire che nulla ha a che vedere con le sensazioni che la luce ci concede. Il sentire si amplifica, nei tempi che si dilatano all’infinito.
Siamo “vittime” consenzienti della sua ammaliante bellezza da consumata maliarda, il silenzio, complice, ha immenso potere seduttivo.
La notte ci consente di smettere gli “scomodi e stretti panni” che il giorno ci obbliga ad indossare. Al buio, ci ritroviamo, siamo noi stessi. Indossiamo finalmente panni nei quali stiamo bene : sono della nostra misura.
Le emozioni che generano le passioni, non solo quelle amorose, che teniamo celate al giorno, ci vengono restituite con il buio.
Vivere la notte, significa recuperare quello che il giorno, avaro, ci nega.
 
   
cosi_e_se_credete
cosi_e_se_credete il 29/09/13 alle 23:58 via WEB
sorvolare il giorno... nell'attesa della sublime notte... ^__^
 
     
splendore07
splendore07 il 30/09/13 alle 21:45 via WEB
Attraversare il giorno, consumandone le ore, cercando di non farsi “consumare”. In attesa che la notte liberi il sentire che il giorno tiene in ostaggio. Un “demone” che la mente rapisce
 
     
cosi_e_se_credete
cosi_e_se_credete il 01/10/13 alle 02:34 via WEB
liberi il sentire... ed i sorrisi, splendida Giò ^____^
 
     
splendore07
splendore07 il 04/10/13 alle 00:18 via WEB
La notte, con il suo tempo dilatato, il silenzio, acuisce i sensi. I gesti rallentano, trovano una morbidezza che diventa armonia. Le tenebre rischiarate da una luce piu' tenue, che getta un cerchio soffuso, ad illuminare il rettangolo della tastiera, dove le dita corrono veloci, obbedendo alle emozioni che arrivano da dentro, raggiungono la mente dove si fanno pensieri, e vengono tradotti dalle dita.
La tenerezza delle emozioni, increspa le labbra in un dolce sorriso.
Grazie Danny per la tua delicatezza :-)
 
     
cosi_e_se_credete
cosi_e_se_credete il 05/10/13 alle 00:07 via WEB
splendidi pensieri... delicatisima Giò, limpida sorgente d'eccels'emozioni ^___^
 
     
splendore07
splendore07 il 05/10/13 alle 23:12 via WEB
Mi siedo, e mi "apro" al sentire. Mi "sintonizzo" sulle vibrazioni che dal mio interno arrivano in superficie, le lascio fluire liberamente senza ostacolarle.
Allora, il foglio virtuale diventa "pentagramma" sul quale deporre le note di una dolce, ma allo stesso tempo intesa, sinfonia.
Limpida acqua di polla che diviene sorgiva.
 
     
Last.Tramp
Last.Tramp il 01/10/13 alle 23:15 via WEB
Ma se alle dieci ronfi! Ciao Gio!
 
     
splendore07
splendore07 il 04/10/13 alle 00:08 via WEB
Hey, Lingua sacrilega! :-D
Il fatto che io non sia, come te, "transitante" in questo ameno "non-luogo",nel cuore della notte, non significa io vada a letto a orario da ospizio :-D
Molto spesso, le ore della tarda sera e parte della notte, mi vedono in compagnia di un buon libro, o fuori con il naso all'aria, a "rimirar" la bellezza di un cielo stellato e della luna. Io, a differenza di te, ho la fortuna di abitare in campagna, e posso godere di tali bellezze, anche sotto il portico di una cascina, molto simile a quella che hai amato da ragazzino.
Ciao Dino!
 
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