Dopotutto, una storia semplice. (Primo passo verso l’autodistruzione.)
Messaggi pubblici, poi messaggi privati.
La prima telefonata. I primi sms. La webcam.
Poi il tutto ripetuto, costantemente, sempre più frequentemente.
Poi l’incontro, poi le difficoltà – la distanza, le vite diverse, le difformi intenzioni.
Dopo, il secondo incontro, ancora più intenso del primo.
La promessa “abbi cura di te”, per la prima volte lacrime per entrambi – il legame è vero.
Poi i silenzi, un incontro pessimo, ma il cuore ancora c’è.
Torna il silenzio, ma torna anche la voglia di riavvicinarsi. Poi l’incomprensione (voluta? cercata?).
Giunge la fine, e giunge sottovoce, silenziosamente.
E mi chiedo: mi hai mai sentito? Divertente giocare? Passata la noia?
Ora – non un altro giro d’orologio, ma altri profili, altri nickname, altri msn. Dunque altro di tutto.
Via la noia, via la morte.
Ma mai più dire “sei vivo, conoscevo solo i vivi-morti”.
I morti non distinguono.
Inviato da: gianlucagian69
il 25/01/2010 alle 09:55
Inviato da: poison.dee
il 25/01/2010 alle 08:45
Inviato da: gianlucagian69
il 13/02/2009 alle 00:01
Inviato da: quotidiana_mente
il 12/02/2009 alle 23:57
Inviato da: gianlucagian69
il 08/02/2009 alle 23:31