MINO DACCOMI

IL 25 OTTOBRE SI SCEGLIERA’ CON LE PRIMARIE IL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO

Il Congresso del PD si svolgerà   dal9 all’11 ottobre ( la città più quotata al momento è Roma ) e due settimane dopo, Domenica 25 ci saranno le primarie che eleggeranno il nuovo Segretario del Partito. Manca la formalizzazione ma sono queste le date su cui stanno ragionando i vertici dei Democratici. Il regolamento che definisce che definisce norme e regole per l’elezione del prossimo leader del PD è pronto. Si tratta di un documento piuttosto breve, messo a punto dal responsabile Organizzazione Maurizio Migliavacca dopo una serie di consultazioni e che dovrà essere discusso e approvato dalla Direzione del 26 Giugno, il 15 Giugno è stato mostrato ai Segretari Regionali che non hanno sollevato sostanziali obbiezioni. Ma l’atmosfera nel PD non è delle migliori,il totonomine che impazza mal si concilia con la richiesta di moratoria fino ai ballottaggi invocata da Dario Franceschini e le norme che regolano l’iter  Congressuale rischiano di surriscaldare ancora di più gli animi. L’ELEZIONE IN DUE TEMPI—Perché poi un regolamento può apparire qualcosa di noioso e burocratico,ma condiziona in maniera determinante il corso degli eventi. E le sole prime indiscrezioni trapelate dal Nazzareno hanno fatto scattare l’allarme tra quanti-come i cosiddetti giovani “piombini”-puntano ad eleggere un Segretario di totale rinnovamento,svincolato da cordate e patti tra correnti. L’elezione del prossimo segretario del PD passa infatti per un doppio voto. Gli iscritti al Partito,a partite dai congressi di Circolo ,passando per quelli provinciali fino ad arrivare a quello Nazionale- che da statuto viene definito “Convenzione Nazionale”-votano i candidai alla Segreteria.  Potranno partecipare soltanto quelli che prenderanno la tessera del PD entro il21 Luglio,mentre per correre alla leadership bisognerà formalizzare la discesa in campo entro il 31 Luglio.Verrà applicata la norma statutaria per cui la candidatura a Segretario devono essere sottoscritte “da almeno il 10% dei Componenti l’assemblea Nazionale” o da un numero di iscritti compreso tra 1500e 2000,distribuiti in non meno di 5 Regioni “:per evitare l’incontrollato proliferare delle candidature,sostengono i vertici del PD a prescindere da posizionamento precongressuale:per evitare le candidature degli outsider,lamentano i “quarantenni”che all’indomani della direzione si ritroveranno al Lingotto per pianificare una strategia d’attacco. Ma c’e un altro elemento di frizione. Il congresso (o convenzione) servirà per discutere la piattaforma politico programmatiche in campo e alla fine selezionerà i tre candidati più votati che dovranno poi sfidarsi alle primarie aperta a tutti gli elettori del PD. Sarà questo voto, che da statuto dovrà svolgersi”entro e non oltre la domenica successiva al secondo lunedì di ottobre del 2009”a decidere chi sarà il nuovo Segretario del PD. La data verrà stabilita dalla Direzione del 26 Giugno , ma al Nazzareno stanno pensando di scartare Domenica 18 ottobre e di far approvare uno slittamento di7 giorni. Il congresso infatti per consentire un’adeguata discussione egli iscritti dopo l’estate,dovrebbe svolgersi nel secondo settimana di quel mese,e quindi le primarie verranno fissate molto probabilmente per Domenica 25 Ottobre. PARTITiSTI E PRIMARISTI- Se l’accordo su date e slittamento non mancherà, in Direzione rischia invece di aprirsi una discussione sulle norme che regolano l’elezione del Segretario. Gia all’epoca della stesura dello Statuto avevamo innescato un’accesa discussione tra quelle che erano state definite anima “partitica”e anima” primatista”del PD. Dice oggi Anna Paola Concia facendo riferimento al fatto che alle primarie vanno soltanto i 3 più votati al Congresso:”Se vengono confermate queste regole,siamo di fronte a un tentativo di dissuadere eventuali autsider. E’ un errore non bisogna chiudersi,aver paura” La deputata PD,”piombina”della prima ora,sarà al Ligotto il 27. “Li ragioneremo anche sull’opportunità di chiedere una modifica  del Regolamento, se approvato così com’e il 26. non mi piace né un partito solo delle tessere né solo delle primarie,ma le regole devono consentire un congresso in cui si discuta di contenuti, che garantisca il coinvolgimento,un congresso vero, non risolto prima ancora di iniziare”.  Un allarme non condiviso da  Migliavacca:”vorrei dare un contributo alla stabilità di questo Partito,non alla confuzione.Possono piacere o meno, ma queste sono le regole e non si cambiano quando la partita e già cominciata.Al PD serve un congresso in cui la competizione sia non sui nomi ma sulle rispose da dare al Paese”. Linea condivisa da  Nicodemo Oliverio,per il quale questa trovata è “una buona mediazione per garantire sia un percorso interno al Partito che l’apertura a tutti i Cittadini.”. Più numerose candidature alle primarie,sostiene l’ex responsabile organizzativo della Margherita,avrebbero determinato”una frammentazione che avrebbe favorito il candidato più forte”E poi si domanda”per quale motivo uno si dovrebbe iscrivere al Partito se non per dire una cosa in più anche per la scelta del candidato a Segretario. RITORNANO GLI ULIVISTI E LA CANDIDATURA  DI ANNA FINOCCHIARO—Rifugiarsi sotto le fronde dell’Ulivo: è più di una tentazione quello che anima il PD in questa pre-vigilia di Congresso All’Ulivo si è gia richiamato Franceschini prima del7 Giugno,e Bersani insedia il quartier generale a Santi Apostoli,nella piazza simbolo delle vittorie Uliviste,”Mi piacerebbe che si tornasse a cantare la canzone popolare”L’inno di Ivano Fossati che accompagnò la campagna elettorale del 96.Nelle stese ore le agenzie rilasciavano l’intervista di Prodi al giornale Belga “La Soir” che riproponeva l’Ulivo come “modello per tutti i riformisti europei”Asse politico Bersani-Professore? ”no”Prodi continuerà a svolgere il ruolo si “padre nobile”del PD. E i cosiddetti quarantenni mettono in campo Anna Finochiaro.