MINO DACCOMI

NUCLEARA,REGIONI IN RIVOLTA-DAL GOVERNO PIANO MILITARE

 I SITI DEI NUOVI IMPIANTI SOTTRATTI AL CONTROLLO DI ENTI LOCALI;  E  PARLAMENTO

                  IL RITORNO AL NUCLEARE E’ LEGGE ENTRO IL 2013 LA PRIMA PIETRA

Dopo 22 anni dal referendum che abolì l’atomo il ritorno del nucleare è legge. Con “ddl sviluppo” Approvato dal Senato la storia del nucleare italiano viene riscritta con tempi contingentati: entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge,il governo dovrà disciplinare le modalità e le tipologie degli impianti e il sistema del stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare e dovrà definire i requisiti per lo svolgimento delle attività di costruzione delle centrali. Allo stesso tempo toccherà all’esecutivo anche il compito di individuare misure compensative per ricompensare le Regioni che ospiteranno i nuovi impianti. Le centrali dovranno essere costruite in zane geograficamente, adatte, che rispondano  a criteri di sicurezza in primo luogo antisismici. Secondo Scaiola Ministro dello sviluppo , entro il 2013 la prima pietra nel 2018 saranno prodotti i primi Kilowattora.Su tutto il settore vigilerà la nuova agenzia per la sicurezza nucleare: che sarà dotata di competenze professionali Enra e Ispra che ogni anni riferirà in Parlamento. Delle opposizioni: anno votato contro PD e IDV a Favore l?UDC. LE PROTESTE ? IMPORREMO LA LEGGE—Il governo è stato votato sul programma che prevede il nucleare. Ascolteremo i cittadini e gli Enti Locali, ma lo Stato deve far valere le sue competenze. Adolfo Urso

Vice Ministro allo sviluppo economico,sostiene convinto il ritorno al Nucleare. Nel 1987 ci fu una campagna sull’onda

 Dell’incidente di Cernobil e un’informazione distorta. IL NO DELLE REGIONI---Il governatore della regione Emilia Romagna Emilio Errani che ricopre anche il ruolo di presidente  della Conferenza delle Regioni, critica duramente il Governo perché” a imboccato una strada sbagliata e procede in modo unilaterale”.Posizione analoga da Mercedes Bresso  del Piemonte ( si tratta di un errore da ogni punto di vista,strategico, economico della sicurezza ) “ dalla Toscana contrarissimo Claudio Martini “ Dal Lazio “ il futuro è nelle tecnologie pulite sostiene, Piero Marrazzo “ dalla basilicata ( scelta inopinosa e avventurata ) è  per Vito De Filippo quella del Governo) dalla Puglia (“ dovranno.  venire con i carri armati “ promette Nichi Ventola ) Tutti voti di Sinistra, e quindi a rischio  passaggio di testimone nel 2010? Il fatto è che anche nel centro destra stanno arrivando secchi rifiuti.Bisognerà vedere se alle parole seguiranno i fatti, ma intanto il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci sostiene che”dovrebbero passare sul mio corpo” per istallare un reattore sull’isola e quello dell’Abruzzo Gianni Chiodi fa notare che la sua terra non è “ idonea per le sue carratterostiche morfologiche e sismiche a ospitare un sito” SITI MILITARI---E allora si spiega perchè il Governo stia preparando una exit strategy ricorrendo all’aiuto dei militari.Ora che è diventato legge il ddl Sviluppo,contenente il nucleare, può ripartire un altro disegno di legge che non casualmente finora è stato fermo in commissione difesa al Senato. Si tratta di un   provvedimento  che prevede la creazione di una società di diritto pubblico denominata Difesa Servizi SPA. Il combinato disposto delle due norme consentirebbe la creazione di centrali in siti militari,visto che ora la Difesa può utilizzarli “ con la finalità di istallare impianti energetici destinati al miglioramento del quadro di approvvigionamento strategico del’energia” MA IL REFERENDUM  NON E’ SUPERABILE CON UNA “ DELEGA “. Nel 1987 20 milioni di italiani  dissero con chiarezza NO alle centrali. Per modificare quell’orientamento è necessario un confronto chiaro ampio e trasparente.e fino a ora non c’e stato. Vedremo come va a finire