Creato da minodaccomi il 26/02/2009

MINO DACCOMI

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MAFIA-L’IRA DEI PREFETTI SUL CASO DI FONDI SENZA PRECEDENTI IL”NO” ALLO SCIOGLIMENTO

Post n°63 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da minodaccomi

                              Il Premier aveva motivato:non ci sono politici indagati,Ma il6luglio è stato arrestato un ex assessore.Il 24luglio il Cdm ha sciolto i Comuni di Fabrizia e Vallelunga.Le regole valgono,ma non per tutti.Un caso unico nella storia.La Legge sullo scioglimento dei Comuni infiltrati è del 1991 e in 18 anni di vita mai era successo che la presidenza del Consiglio respingesse la richiesta del Ministro dell’Interno di sciogliere l’ente sotto inchiesta. Succede ora con il Comune di Fondi. Una prima volta che arriva quasi ha mettere in mora i responsabili Politici e Tecnici della sicurezza, dal prefetto di Latina Bruno Frattasi che chiede il commissariamento del Comune dal Settembre 2008 ,al Ministro Maroni che ha presentato la stessa richiesta a Febbraio.In mezzo ci sono le indagini della magistratura, arresti e indagini che raccontano un comitato d’affari di camorra,’ndrangheta,imprenditori e politici locali.Lo Stato si è fermato a Fondi-Droga,estorsioni,usura,riciclaggio,controllo del più grande mercato ortofrutticolo d’Italia ma il premier dice che in Comune tutto va bene.  L’ANALISI- Il mancato scioglimento del Comune di Fondi, in provincia di Latina, a due passi da Roma, è senza dubbio lo scandalo più importante tra le associazioni mafiose e la maggioranza elettorale che fa capo al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.Ed è auspicabile che , su una vicenda di cosi grande importanza le forze di opposizione siano unite e costringono il Governo e il consiglio della Magistratura a procedere il più presto possibile alla bonifica di quel territorio dall’oppressione mafiosa. Fondi è un Comune con più di 3000 abitanti ed è sede del più grande mercato ortofrutticolo d’Italia, con un giro d’affari annuale di fatturato che supera un miliardo di €. Nella zona operano da anni la ‘ndrangheta calabrese con il clan Tripodo e la famiglia D’Alterio ma sono presenti gruppi legati alla camorra dei Casalesi e a cosa nostra Siciliana. Le attività delle associazioni mafiose vanno dagli affari agricoli legati al mercato, al traffico di stupefacenti ( cocaina e eroina) alle estorsioni ai danni di imprese funerarie e di pulizia, agli appalti pubblici e  all’usura,al riciclaggio di denaro. Notizie precise su questa situazione erano già presenti nella relazione della commissione antimafia approvata nella xv legislatura dalla maggioranza di centro sinistra ma sono state ignorate in questa successiva  legislatura dominata dal centrodestra berlusconiano. Il 6 Luglio con l’operazioneDamasco sono finiti in manette gli uomini del clan Tripodo,ex assessore di Forza Italia (ai LLPP) Izzi,il capo della polizia municipale Dario Leone e il suo vice Pietro Munno, il dirigente dell’area LLPP del Comune di Fondi Mario Renzi, il Funzionario del bilancio Tommasina Biondino e l’imprenditore immobiliarista  Massimo DiFazio.

Ma la cosa più grave è che, ormai da un anno e mezzo la direzione distrettuale antimafia di Roma aveva avviato l’operazione Damasco,segnalando la presenza delle tre associazioni mafiose nel Comune e in data 8 Settembre 2008 il Prefetto di Latina Bruno Lattasi, sulla base delle risultanze di una commissione di Accesso nominata per approfondire l’esame della situazione, ha chiesto al Ministro degli Interni di procedere allo scioglimento dell’amministrazione del Comune di Fondi in base all’articolo 143 del Testo unico degli Enti Locali ( Tuel ) Il prefetto nella sua relazione al Ministro è stato chiaro: Il Comune di Fondi-ha scritto-mantiene comportamenti che si riflettano nelle scelte Politico-Amministrattive dell’Ente di indubbia gravità,dimostrando un’allarmante insensibilità verso l’ esigenza di una corretta trasparente azione che dissolva il sospetto di porsi al servizio di interessi di tipo criminale in ciò dimostrando oggettivamente collusiva. E’ per questo che lo scrivente,avanzando la proposta formale di scioglimento del Consiglio Comunale di Fondi per accertati elementi di infiltrazione malavitosa sentiti i rappresentanti delle forze di Polizia nell’odierna Riunione Tecnica di Coordinamento,e in procinto di valutare,data la oggettiva gravità del quadro che reca in re ipsa ragioni di urgenza, la necessita di sospendere il consesso consiliare ai sensi dell’articolo 143 del testo unico  del TUEL” Lo scioglimento come è noto deve essere deliberato dal Consiglio dei Ministri ma soltanto nel Luglio del 2009 è stato sottoposto dal Ministro dell’Interno alla decisione che è stata rinviata per intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che il 23 Luglio e il successivo 31 si opposto alla scioglimento. Di fronte a un simile atteggiamento il Sindacato nazionale dei Prefetti e dei funzionari di Prefettura ha ritenuto prendere posizione a fianco di Frattasi e dunque in polemica oggettiva cun le scelte compiute fino ad oggi dal Governo Berlusconi.Stupore ha suscitato il fatto che dopo un anno dalla proposta del prefetto di Latina con ben 2 relazioni di accesso e la proposta del Ministro degli Interni del Febbraio 2009 nulla sia stato fatto: cosi ha dichiarato il Presidente del sindacato Forlani. E il Senatore dell’Idv ha interpolato assiduamente il governo perché procedesse allo scioglimento del Comune, e l’on.Sesa Amici del PD ha presentato un’interrogazione al Ministro Maroni. Ma tutto è stato inutile: il Governo Berlusconi  difende l’amministrazione di Fondi malgrado sia ormai evidente  che lo scandalo è grande e sempre più grave. Sono passati oltre 7 mesi. LO SCANDALO FONDI CONTINUA—Il Governo si smentisce—Avevano assicurato che nel Consiglio dei Ministri del 3 Settembre vi sarebbe stato lo scioglimento del Comune—Invece ancora un nulla di fatto. Il Governo ha ancora deciso di non decidere.La mafia non esiste (A FONDI) Siamo al 2 Ottobre e sul tavolo del Consiglio dei Ministri dopo oltre un anno di rinvii e polemiche. Fondi, il governo decide: Maroni :”Lo devono sciogliere”Le carte sono pronte,i pareri anche.---Ma a Fondi la Giunta si dimette in blocco.In questo modo evitano lo scioglimento per mafiosità del Comune e possono ricandidarsi E la farsa continua. Per il commissario niente poteri straordinari. L’ultima parola al consiglio dei Ministri.— Le dimissioni prima dello scioglimento tecnico per mafiosità fanno molta differenza. Il Commissario, avrà poteri normali, di ordinaria amministrazione per poter condurre il Comune al voto entro un paio di mesi.Ben diversi invece i poteri del commissario nominato per spezzare le infiltrazioni mafiose. Andrebbe, ad esempio,a riguardare tutti gli appalti affidati in questi ultimi anni e a mettere il naso nella Silo srl, società titolare di un capannone in località Panzanella, che ha incassato contributi per oltre due Miliardi mache non ha mai lavorato. Soci della Silo sono il Senatore Fassone e il fratello del Sindaco. una grande differenza riguarda gli attori in scena : se giunta e consiglieri sono dimissionari, si possono ricandidare alle prossime elezioni;se sono sciolti per mafiosità, devono lasciare la politica.—Ecco sdpiegato il trucco delle dimissioni. A meno che ,cosa sempre possibile,Parisella e colleghi siano stufi della carriera politica. Nella patria del diritto e del rovescio,l’ultima parola come già detto spetta al Consilio dei Ministri—Staremo a vedere--

 
 
 
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