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Mon baiser

Post n°133 pubblicato il 03 Novembre 2013 da Disegnorupestre
 
Foto di Disegnorupestre

Se io mi interrogassi, ora, non saprei rispondermi.

 

Sono grata di poter essere, ora, al riparo, nella mia stanza.

 

Mi chiedo da cosa dovrei ripararmi. Da niente, apparentemente. O da chi.

 

Sto attraversando un periodo di grave incertezza, che sono costretta a vivere da sola. A volte, non mi sento sufficientemente forte. O capace. Mi scopro soltanto difetti. Che scompaiono se, lentamente, torno a considerarmi per ciò che sono.

 

La stanza è pervasa da un piacevolissimo profumo di rose. Rose di diverso colore. Diversi colori, tranne il rosso. Bianche, color crema, rosa.

 

Un omaggio molto delicato e gentile. La passione e la gelosia ne sono escluse. Né rose rosse, né rose gialle.

 

Maxime mi ricoprirebbe, di rose rosse, e mi preparerebbe un infuso, di rose gialle.

 

Mi chiedo...

 

Cosa può essergli accaduto? Perché, buon Dio, un incidente? Una caduta così grave, così seria, da rischiare di compromettere il suo futuro!

 

Beninteso, ciò non cambia affatto il mio sentimento per lui... Solo... Soffro per non potere essergli accanto... Potrei fargli visita... E... Cosa poteri dirgli?

 

"Amore mio... Ci siamo scontrati, pochi giorni fa... Non sei più venuto da me... Ed ora... Cosa ti è accaduto? Cosa? L'hai cercato? Hai deciso di procurarti un così grave incidente?"

 

Non saprebbe rispondermi.

 

Chissà come sta, il caro Charmant!

 

Nessuno mi ha vista rientrare. Fortunatamente.

 

Sono grata al mio fidanzato, per essere stato presente. Non sarei riuscita ad affrontare una simile notizia, da sola. E' stato estremamente premuroso. Non era tenuto, ad aiutarmi. Me, che non ho mai cercato la sua compagnia...

 

E' colpa sua!

 

E' troppo sfuggente. Non abbiamo conoscenze in comune... Mi sarebbe sembrato inopportuno, addentrarmi nella cerchia dei suoi amici, per cercare lui... Che meraviglia! Inizierò un'esistenza coniugale in compagnia d'un perfetto sconosciuto...

 

Il mio abito è quasi pronto. E' molto bello. Più lo guardo e più l'apprezzo. Dovrò chiedere di allargarlo un po'. Sì, un pochino, in corrispondenza del punto vita. Senza accorgermene, devo essere ingrassata. Eppure, non ho cambiato le mie abitudini...

 

Probabilmente si tratta soltanto d'inquietudine da cambiamento. Angoscia da separazione. Sì, perché posso parlare soltanto di angoscia.

 

Io non voglio lasciare Maxime! Non voglio...

 

D'altra parte, non voglio che egli sparli... No, non ne ha sparlato... Ecco... Non voglio che esprima pareri a proposito d'una persona che non conosce.

 

S'è offeso. Ha addirittura affermato che io non l'ami! Io... Io, che vedo soltanto lui... Che comprendo soltanto il suo linguaggio... Che desidero soltanto le sue carezze, la dolcezza del suo sguardo... La tenerezza e la forza della sua presenza...

 

Gérard – ne sono certa... - non è uomo del quale poter sparlare. Oggi s'è dimostrato impeccabile. D'accordo... Maxime avrebbe fatto altrettanto, se fosse stato presente... Ma... Egli non avrebbe avuto alcun obbligo, riguardo a me.

 

S'è accorto di come io fossi triste... E mi ha consolata... Non ha chiesto oltre il generico, s'è dimostrato presente, senza interferire. Questo suo tocco ha mosso qualcosa, in me. Ha creato un moto d'affetto, che non sono riuscita a soffocare...

 

Forse ho sbagliato.

 

Io non so nascondere i miei sentimenti. Non ci riesco. Non so farlo.

 

Non conosco i suoi, però...

 

So che siamo promessi sposi... Da quando eravamo bimbi... A parte l'incontro, completamente fortuito, di oggi – di cui lo ringrazierò eternamente! - ci siamo visti in due sole occasioni. E non ci è stato dato modo di parlarci. Non oltre l'indispensabile.

 

L'ho visto bambino. Mi ha offerto di giocare con il suo cerchio, e di accarezzare i suoi due cani.

 

L'ho visto adolescente. Un ragazzo estremamente posato, che pareva fare l'impossibile, per mostrare il meglio di sè. In quel caso, abbiamo passeggiato – seguiti! - lungo un viale costeggiato di fiori. Ne ha colti alcuni e me li ha offerti. Così, semplicemente. Senza parlare. Ha soltanto accennato un sorriso.

 

Io ero una bimba paffuta e riccia, la prima volta. Felice dei cani e del cerchio. E della tazza di cioccolata. Neanche conoscevo il significato della definizione sposo promesso.

 

La seconda volta, ero un'adolescente paffuta e riccia. Che ha apprezzato, molto, la passeggiata, i fiori, il suo sorriso. Anche il suo silenzio. S'è espresso tramite quell'omaggio, che dev'essere stato estremamente sentito.

 

Amo crederlo.

 

Oggi sono stata bene, nel suo abbraccio. Mi sono sentita protetta, accolta, accettata.

 

Amata.

 

Sembrava sinceramente coinvolto. Coinvolto dalla donna paffuta e riccia che gli aveva cinto il collo con le braccia, s'era posata al suo petto, e piangeva. Le ha accarezzato i capelli e l'ha stretta a sé.

 

Quella donna, che sono io, non lo scorderà, mai.

 

Mi sento strana. No... Non può essere... Forse sono soltanto stanca. Ora mi stendo un poco, e tento di non pensare. Provo a spogliarmi. Rimango qui. Terrò soltanto la veste da camera. Non voglio nemmeno le calze.

 

Posso osare pensare che tenga a me?

 

Non mi conosce, non può essere. Avrà, certamente, un amore in cui rifugiarsi... Il suo comportamento, oggi, è stato dettato dalla sola cortesia.

 

Ed io... Io che mi sono affidata così apertamente, a lui! Ho dato per scontati dei sentimenti che egli non è affatto obbligato a provare. Soltanto perché ci sposeremo?

 

Phélin!

 

Sei stato un imprudente. Oh, adesso! Lo rimprovero, poiché non voglio che parli a sproposito, ed io sono la prima, a farlo...

 

Mio piccolo... Amerei tanto essergli accanto. Tenergli la mano. Sfiorargli la fronte, in una carezza. Le labbra, in un bacio.

 

Le labbra... Così gravemente ferite... La mano... Inservibile...

 

Non avremmo dovuto discutere. Non avrebbe dovuto reagire a quel modo, per una parola! Sono colpevole. Colpevole, per il suo incidente!

 

Avrei dovuto accettare l'invito di Gérard. Avrei dovuto accettare di andare a fargli visita. Sarei entrata in casa sua, accompagnata. Nessuno avrebbe sospettato il vero motivo della mia presenza. Avrei potuto fargli sapere di non essere in collera con lui. Avrei potuto – anche se solo per un istante – alleviare le sue sofferenze.

 

No. E' stato meglio rifiutare. Non soltanto perché, vedendolo così sofferente, non sarei riuscita a sopportarlo, ma mi sarei dimostrata eccessivamente insensibile e scortese, nei confronti del mio fidanzato.

 

Non so se egli sospetti. Non lo so. Credo di sì...

 

Perché non mi ha mai avvicinata? Perché non ha chiesto che diventassimo amici? Cosa gli ha lasciato credere che non avrei potuto innamorarmi di lui? Presuntuoso! Se ci fossimo frequentati, se ci fossimo parlati, ogni tanto, la stima ed il rispetto che esistono tra noi – voglio crederlo! - si sarebbero trasformati in altro...

 

Invece no! Trincerato nel suo silenzio. Qualche sorriso, ogni tanto, un saluto, i fiori e le caramelle. Tutto qui.

 

Forse è troppo riservato... Forse non ama la compagnia... Forse è geloso.

 

Benissimo.

 

Ha un buon profumo. L'ho sentito, nettamente, oggi. Un buon profumo di lavanda e spezie. Mescolati. A formare un'unica essenza. L'ho respirata volentieri. Mi calmava.

 

Ha anche un buon sapore. Sì. Dolce. Le labbra sono molto morbide. Sono stata molto intenerita dall'espressione di sorpresa che gli è balenata negli occhi, al mio contatto. E lo sono stata altrettanto, al suo tentativo, un po' tardivo, in realtà, di corrispondere. La bocca che si è mossa, appena. Come per prendere la mia. Ma si è fermata. L'ho sentita schiudersi. Forse era sorpreso. Forse non aveva immaginato che avrei potuto salutarlo, e ringraziarlo, con un bacio

 

Maxime mi avrebbe abbracciata e mi avrebbe baciata fino allo sfinimento. Adora che sia io, a prendere l'iniziativa. Ama fingere di dormire, in modo che sia io, ad avvicinarlo.

 

Come mi manca, il suo contatto!

 

Perché è scappato? Perchè s'è ritratto, come colpito dal fulmine, ed è fuggito? Un bacio non ha mai ucciso, mi risulta.

 

Ora... Chiamarlo bacio mi pare eccessivo... Un lieve contatto, del tutto inatteso. Meglio.

 

Sarà di un amore? Ah, ora comprendo! Si è allontanato e non mi ha baciata perché è di un'altra! Finalmente, ci sono arrivata!... Un passo dopo l'altro...

 

Allora... Allora chissà come dovrà sentirsi... Mi spiace, sulla scia di questo ragionamento, averlo coinvolto a quel modo... Avrà pensato che io stessi esagerando.

 

E la sua donna? Cosa starà provando?

 

A lui, invece, chi pensa? Come sta? Cosa sente? Quanto posso avere sbagliato, nel comportarmi così?!

 

Eppure...

 

Eppure mi pareva sincero. Sincero e partecipe.

 

Gliene parlerò. Tra meno di due mesi andrò sposa. Il diritto di chiedere sarà mio. E suo.

 

 

Saprò rispondere.

 
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