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C'est beaucoup trop I

Post n°138 pubblicato il 08 Novembre 2013 da Disegnorupestre
 
Foto di Disegnorupestre

Non è ancora notte.

 

Ti ringrazio per l'augurio, che, se io scegliessi di scriverti, ricambierei, ma...

 

"Buonasera... Potreste annunciarmi? Lo so... Avrei dovuto avvisare, ma, come vedete, non ne ho avuto modo..."

 

"Entrate, signore, per amore di Dio! Passate... Accomodatevi... Vi annuncio subito... Sedete..."

 

"No, grazie... Si tratterà di qualche istante... Grazie ancora..."

 

Un profondo inchino ed uno sguardo sorpreso.

 

Un piccolo salotto delizioso. Poltroncine imbottite, ricoperte di velluto rosso e qualche tavolino. Sembra ebano. E' un colore che si adatta, perfettamente, al colore dell'uva matura.

 

Mi volto verso la porta.

 

"Signore! Quale piacevole sorpresa! Ma... Michelle s'è ritirata nella sua stanza..."

 

"Buonasera, a voi... Oramai posso chiamarvi padre mio... Mi comprenderete, spero..."

 

"Desiderate parlare a mia figlia? Qualcosa non va?"

 

"Sì, desidererei vederla. Non ci sono motivi d'allarme... No..."

 

"Va bene, ora la mando a chiamare."

 

"Grazie, signore..."

 

"Potrei offrirvi un po' di cognac, fin che attendiamo? No, non temete... Non assisterò al vostro dialogo!"

 

"Grazie, signore."

 

"Oramai il tempo che vi separa dalle nozze è talmente breve, che io stesso sarei ridicolo, se tentassi, nuovamente, di vietare che vi incontraste... Ma datemi il mantello!"

 

"Vi ringrazio..."

 

"Come state, Gérard?"

 

"Bene, grazie a Dio."

 

"Realmente... La questione è così grave da portarvi qui?"

 

"Sì, lo so...Potrà sembrarvi strano... Ma... Semplicemente, desidero vedere Michelle..."

 

"Benedetta gioventù! Ora io vi lascio, forse stanno arrivando... Mi pare di sentire suono di passi..."

 

Mi appari, in tutto il tuo splendore! Uno splendore morbido, stretto in una veste da camera azzurra e rossa, che tiene, a malapena, la debordante grazia della tua figura, perfetta.

 

Forse non attendevi di parlare con me... Altrimenti, ti saresti preoccupata di vestirti diversamente. Tesoro mio, apprezzo infinitamente, questa tua svista!

 

"Michelle, cara! Entra, piccola! Hai visto? Il tuo sposo è venuto a verificare la tua esistenza!"

 

"Signori..."

 

Mi sembri confusa... Amore! Sono soltanto io...

 

"Vi lascio soli, quindi..."

 

"Signore!"

 

"Certamente sì... Prendetevi tutto il tempo di cui necessitate..."

 

Esce. Il suono della maniglia accompagna le nostre espressioni.

 

Attonita, la tua.

 

Soddisfatta, la mia.

 

"Michelle..."

 

"Signore..."

 

Non attendevo un'accoglienza tanto semplice, schietta. Vera.

 

Bene, un ostacolo in meno da superare.

 

Tenti, seppure dissimulando, di abbottonare la veste. Lavoro vano! Sei troppo bella!

 

"Siete venuto qui, da me? Perché, signore?"

 

"Parliamone, Michelle. Di grazia..."

 

"Non avrei dovuto scrivervi. Non avrei dovuto!"

 

"Oh, no! La vostra lettera è dolcissima, mia cara..."

 

"Solo?"

 

"Niente, niente. Credetemi... Sono qui, spontaneamente..."

 

"Perché, Gérard? Perché non scrivermi, di rimando?"

 

"La mia presenza vi infastidisce?"

 

"No!... Cosa pensate!... Forse, sarebbe stato più semplice..."

 

"Desidero soltanto esprimervi un parere... Confessare..."

 

"Confessare... Cosa, signore?"

 

"Se voi voleste terminare di vestirvi... Potremmo uscire... Insieme."

 

Il volto ti si illumina. Vieni verso di me.

 

"Insieme? Avete accettato il mio invito!"

 

"Sì, amica cara... Sì. Io vi attenderò, qui."

 

"Verrete anche da lui? Ne siete certo?"

 

"Sì, Michelle. Verrò anche da lui."

 

"Cosa vi ha convinto a questa decisione?"

 

Tu. Tu e la lettera che mi hai scritto. Vengo soltanto per rendere felice te. Non sono esattamente esultante, all'idea di quei due occhi neri, puntati su di me...

 

"La votra lettera, cara amica. L'entusiasmo che volevate trasmettermi. Sono qui per la nostra passeggiata al Palais Royal..."

 

Un'espressione di indescrivibile gioia ti allumina il viso. Non credo sia l'idea della passeggiata, quanto il pensiero di rivedere lui.

 

"Venite, Gérard!"

 

"Dove, Michelle?"

 

"Nella mia stanza."

 

"Come dite ?!"

 

"Sì! Sì, venite! Desidero mostrarvi qualcosa!"

 

Mi prendi per mano. Ti lascio muovere, come meglio preferisci. Io sono alla tua discrezione.

 

"Mostrarmi qualcosa?"

 

"L'abito da sposa! Così, poi, ne correggerete i difetti."

 

"E come potrei, Michelle?"

 

"Dicendomi cosa tenere e cosa buttare. Io lo farò adeguare, secondo il vostro desiderio..."

 

"Dovrei vedervi, mentre indossate l'abito nuziale?"

 

 

 

 
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