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C'est beaucoup trop II

Post n°139 pubblicato il 08 Novembre 2013 da Disegnorupestre
 
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"Sedete, vi prego... Apro un pochino le imposte... Accendo nuovamente le candele... Scusatemi... Stavo andando a dormire... Mi scuserete..."

 

"Sono io, che desidero scusarmi, amica mia... Avrei dovuto, o potuto, annunciarmi... Sì, grazie, ora siedo... Sì... Dicevo..."

 

"Prendete pure le gélées che vedete lì, accanto... Me le invia un carissimo amico, di quando in quando... Le apprezzo moltissimo..."

 

Sorridi.

 

"No, vi ringrazio..."

 

"Come, no? Non vi piacciono, forse? Credo che dovreste assaggiare quelle al miele..."

 

"Come desiderate... Soltanto una... Vi ringrazio..."

 

"Posso mostrarvi il mio abito, signore?"

 

"Lo desiderate realmente, Michelle?"

 

"Sì. Sì, moltissimo! Così, il giorno delle nozze, tutto si svolgerà perfettamente... Non sopporterei proprio che voi trovaste qualcosa di stonato, nella mia persona."

 

"Non potrei mai..."

 

Sei perfetta armonia...

 

"Mh... L'accordo sbagliato pare essere specialista nell'insinuarsi dove meno lo si attende... Se proprio pensate che non dovrei indossarlo ora... Bene... Allora, ve lo mostrerò, soltanto. Anche il velo. Un vostro parere sarà apprezzatissimo. Dopo di ciò, usciremo?"

 

E' a questo, che stai pensando... Tutto l'apparato circostante è soltanto per distrarmi... Non pensi realmente a me... Non stai pensando a noi... E le nozze sono soltanto un intralcio alla tua reale felicità... E' a lui, che stai pensando...

 

"Sì, poi usciremo, Michelle..."

 

"Avete cambiato idea? Se non voleste più farlo, io saprei adeguarmi..."

 

No. Non saprei essere tanto crudele. Lo spero, almeno...

 

"No... Certamente no... Cosa ve lo fa pensare?"

 

"Ho notato una fugace espressione contrariata, sul vostro viso... Non è un obbligo... E' semplicemente un invito..."

 

"E come tale lo sto recependo. Non temete... Faremo ciò che abbiamo deciso... Ora... Siete ancora disposta a mostrarmi il vostro abito, Michelle?"

 

Ciò che tu hai deciso ed a cui io mi so adeguare... E' al confine del paradossale... Ma... Io ti amo, e sono disposto anche a questo, per te.

 

A fingere di sopportare il troppo. E lo faccio sorridendoti, poiché so di vivere per vederti felice.

 

"Sì!"

 

"Bene... Attendo... Michelle?"

 

"Sì, signore?"

 

"Gérard..."

 

"Sì..."

 

"Non stiamo tardando? Forse il vostro amico starà già riposando, al nostro arrivo?"

 

Un velo di lacrime ti sale agli occhi.

 

"Oh, scusatemi! Io credevo soltanto..."

 

"Sì. Avete pienamente ragione... Ora vado a prendere l'abito e ve lo porto... Sono io... Mi perdo in chiacchiere... Perdonatemi, torno subito..."

 

"Sì..."

 

I miei veri sentimenti mi salgono alle labbra, quando meno dovrebbero... Sono qui per aiutarti, per rimanerti accanto, per distrarti, o sono qui per causarti sofferenza? Non ti serve... Mi pare che tu stia patendo abbastanza...

 

"Vi prego, signore... Gérard... Tenete... Questo è un assaggio del vino che avremmo scelto... Per accompagnare uno dei dolci... Ve ne ho portato due sorsi... Un parere, di grazia?"

 

"Grazie... Ma... Il vestito?"

 

"Oh, arriva! Prima, ditemi del vino!"

 

Agli ordini...

 

"Coraggio!"

 

Un sorso. Brucia. Saranno venti gradi... Questo non è vino... E' polvere da sparo... Per un dolce? Bene... Chiudiamo gli occhi. Per nascondere le lacrime e simulare un piacere inesistente. No... No... E' buono, ma è fortissimo... Poso il bicchiere.

 

"Quindi?"

 

"E' stata un'ottima scelta. Veramente ottima... Vostra?"

 

"No, no... Mio padre... Dice che sia perfetto, per accompagnare il cioccolato fondente di uno dei dolci... A me è parso fortissimo, ma, evidentemente, sono stata la sola..."

 

Bravo! Sono stato proprio bravo, a mentire! Almeno... Pensiamo allo stesso modo... Almeno su questo...

 

"Sì, sarà certamente perfetto..."

 

"Vado a prendere il vestito... Il velo..."

 

Il silenzio ovattato della notte inizia ad avvolgere la casa... Sento soltanto un abbaiare allegro. Forse, i suoi cani. Più di lontano, un nitrire. I miei cavalli. Detesto farli attendere, ma... Il dialogo è più, molto più impegnativo del previsto...

 

"Potreste tenere il velo, signore?"

 

Una nuvola colorata e profumata mi investe il volto.

 

"Oh! Scusate... Forse mi è scivolato... E' così leggero..."

 

Lo lascio scorrere, tra le dita. Il mio sguardo va dalla sostanza aerea che scorre nelle mie mani, la deliziosa creatura che mi sta davanti, e l'oggetto che tenta di reggere. Dev'essere molto pesante. Poso il velo e mi alzo.

 

"Permettete che vi aiuti, Michelle..."

 

Sorridi.

 

"Grazie. Grazie... Non sembra, ma è pesante..."

 

"Non dovrei essere qui..."

 

"Ve ne state pentendo?"

 

"No... Non in questo senso... Intendo... Non starebbe... Allo sposo... Vedere..."

 

L'amata.

 

"L'abito... Prima del giorno delle nozze..."

 

"Ma..."

 

Un'espressione sorpresa.

 

"Sì?"

 

"Ma noi siamo anche amici... Io amo crederlo... E voi mi farete da confidente, in questi ultimi giorni..."

 

"In questi ultimi giorni?"

 

Credo di dover tornare a sedere...

 

"Sì. Tornerete?"

 

"Michelle, non lo so... Questa sera sono venuto qui senza nemmeno annunciarmi... Un comportamento inaccettabile... Solo, desideravo parlarvi... Vedervi..."

 

"Inaccettabile? Io ne sono felice! Quindi... Cosa ne pensate?"

 

Che ti prendo tra le braccia e ti porto via. Ti rapisco.

 

"Credo che sia semplicemente perfetto. Non potrebbe essere più bello, amica mia..."

 

"Lo pensate realmente?"

 

Trasmetti un senso di deliziosa trepidazione. Ed io sto ricevendo molto più di ciò che merito. Molto di più...

 

"Sì, lo penso realmente. Non ve lo direi, altrimenti..."

 

"Ne sono felice. L'ho disegnato pensando a ciò che, secondo ciò che credo di avere indovinato, di voi, avrebbe potuto piacervi... Forse qualcosa..."

 

"Voi l'avete disegnato..."

 

"Sì... Durante un noiosissimo pomeriggio di pioggia..."

 

"E' ammirevole, Michelle!"

 

"Sono molto felice. Felice, che l'abbiate apprezzato!"

 

"Non immaginavo..."

 

"Cosa?"

 

"Che voi aveste pensato a me..."

 

"Perché non avrei dovuto? Siete l'uomo che sposerò..."

 

Sì. Soltanto, non credevo d'essere nei tuoi pensieri... Tu non mi ami. Posso essere certo, di questo.

 

"Contate d'uscire, amica mia?"

 

"Sì. Sì... Se voi voleste, ancora..."

 

"Sì..."

 

No. Assolutamente no...

 

Hai pensato a me... Ed ora io t'accompagno da lui.

 

"Mi servirà un po' di tempo, per terminare di vestirmi... Qual è il vostro colore preferito?"

 

"Il mio..."

 

"Sì. Il vostro colore preferito!"

 

"Sono due, realmente..."

 

"Sì?"

 

"Il rosso ed il viola. In tutte le sue sfumature. Posso chiedervi?"

 

"Cosa, Gérard?"

 

"Il vostro?"

 

Sorridi.

 

"Il verde. Il verde chiaro, particolarmente."

 

S'intona splendidamente con i riflessi dei tuoi capelli. Perché sono venuto qui?!

 

"Perdonate... Non vorrei trasmettervi l'impressione di voler affrettare..."

 

"Sì, sì... E' vero... E' quasi notte... Devo tentare di decidere di andare... Verrete con me?"

 

No. Non vengo.

 

"Sì, Michelle. Verrò con voi. Spero soltanto di non essere inopportuno... Sono un perfetto estraneo..."

 

"Anaïs accoglie a braccia aperte, sempre, gli amici di suo... Dei suoi figli. Realmente, credo che sarà felice di conoscervi. L'avrete notato? Vi ha scritto, senza pensare che voi avreste potuto trovarlo sconveniente... E' così... Immediata. Materna. Dolcissima..."

 

E, forse, tu preferiresti lei, a mia madre... Oltre che lui, a me...

 

"Io... Io non l'ho trovato sconveniente... Nient'affatto..."

 

"Perdonatemi... Vado a vestirmi... Un altro po' di vino?"

 

No!

 

"No, grazie... E' stato sufficiente... Vi attendo, quindi..."

 

Grosse gocce di pioggia iniziano a bagnare le finestre. Portate da un forte vento, che pare arrivato dal nulla. Le imposte iniziano a sbattere. Mi alzo, inizio a chiudere. Le mani sono completamente bagnate. Il viso, frustato dall'aria, fortissima. I capelli, incollati alla fronte. Ottima idea! Il modo migliore di presentarsi.

 

"Potreste aiutarmi ad allacciare il corsetto?"

 

Una cascata di viola e verde. Hai trovato un abito con i nostri colori. Questi sono messaggi che intendo tenere, segreti, nel profondo del cuore. E ringraziarti, quotidianamente.

 

L'espressione sul tuo viso è indescrivibile. Fingo indifferenza, mentre tento di asciugarmi, alla bell'e meglio, con il mio fazzoletto.

 

"Scusatemi... Credevo che potesse essere utile, richiudere... Per evitare la pioggia..."

 

"Attendetemi qui... Torno subito..."

 

Sarai andata a ridere di me... Il signor iper perfetto non avrebbe pensato una cosa simile...

 

"Tenete... Asciugatevi... E datemi il fazzoletto... Lo faremo lavare... Portatevi davanti al fuoco... Tra qualche minuto sarete completamente asciutto... Siete stato sin troppo gentile..."

 

"Grazie... Credevo soltanto..."

 

Un intenso aroma di giglio, mescolato al calore dell'asciugamano, investe i miei sensi. Affondo il viso nella nuvola profumata, ed inspiro.

 

No... Non attendevo tanto...

 

"Va meglio, signore?"

 

Una mano tra i capelli, tentando di riordinarli.

 

"Posso prestarvi la mia spazzola... Un attimo soltanto... Ecco..."

 

"Posso?"

 

"Certamente sì... Non ve l'avrei offerta, diversamente..."

 

Ora, forse, sono nuovamente presentabile... Forse...

 

"Ora potreste aiutarmi, signore?"

 

"Io..."

 

"Ve lo chiedo per favore..."

 

Non ho mai allacciato, né slacciato, un corsetto... Posso tentare...

 

"E' semplice... Così, poi, potremo uscire..."

 

Seguo il tuo respiro, tentando di non stringere troppo. Le mie dita tremano, ed il mio sguardo vaga sulle tue spalle, sulla piega del collo, sulla semplicità della tua pettinatura.

 

"Non ho mai sentito un tocco così gentile... Grazie!"

 

Mi sorridi e mi stringi la mano. Accenno un sorriso, di rimando, mentre, lentamente, riprendo a respirare...

 

"Vogliamo uscire?"

 

"Michelle... Bisognerà trovare dei mantelli cerati... O degli ombrelli... Io sono venuto qui senza pensare che sarebbe piovuto... Forse voi non credevate che sareste uscita... Avrei dovuto scrivervi... Annunciarmi..."

 

"Sono molto felice della sorpresa... Molto felice! Sapete... Avreste potuto ignorare, molte altre volte, le direttive che avevamo ricevuto... Ora saremmo i migliori amici... Ne sono certa!"

 

Ah!... Sì... Avrei dovuto... Non scrutarmi a quel modo... Non so risponderti... Amore...

 

"Usciamo? Troveremo gli ombrelli all'entrata. Lasciatemi soltanto qualche minuto per avvisare... Mio padre o mia madre..."

 

"Certamente sì... Vi attenderò alla porta..."

 

Ed è ciò che faccio. La pioggia continua a scendere, per quanto un poco meno intensamente. Lascio vagare lo sguardo sul giardino, o, almeno, sulla piccola parte che riesco a notare. Non l'ho mai visto. E credo che non si ripeterà. Almeno prima del giorno delle nozze.

 

Bene... Bene, signor più che perfetto... Ora accompagno la mia fidanzata, la donna che ami, al tuo capezzale.

 

La donna che ti ama.

 

 

 

 
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