Noblesse

Sei tornato.

Sei tornato, e mi hai trovata, qui.

Addormentata, mentre tenevo la mano di tuo padre tra le mie.

E' il solo modo che io conosca, per lasciarmi infondere una reale pace....

Avrei tanto desiderato correrti incontro, nel momento in cui tu fossi arrivato! Perdonami, tesoro!

I tempi che stiamo attraversando non sempre ci permettono di comportarci come vorrremmo... Come dovremmo... Mi ami ancora, piccolo mio?

Non so chi ti abbia comunicato la scomparsa dello zio Jacques... Non lo so... Io, certamente no... Tuo padre?

Apprezzo infinitamente che tu abbia scelto di tornare... Non ho presenziato alle esequie. No. Desidero ricordarlo com'era, in vita.

Ho assistito ai suoi ultimi istanti terreni. Non lo dimenticherò. Sono molto più che certa, d'altra parte, e noi tutti lo siamo, che ora sia nella luce.

Leggero. Bellissimo. Felice.

In quel luogo in cui il dolore e la morte non esistono. E' nella pienezza della vita.

Ed è nella pienezza della sua esistenza che io desidero continuare a ricordarlo. Quand'eravamo un'unica famiglia.

Ricordi, tesoro, le vostre giornate, trascorse in giardino? Ricordi, le vostre prove, con le armi di tuo padre? Ricordi la pistola che ti è stata regalata da Jacques? Realmente, amore, la tieni ancora con te?

Spero che sappia proteggerti! Come chiedo a lui, di vegliare su di te. So che lo farà. Che lo sta facendo. Ti ha sempre amato come se tu fossi stato suo figlio. Te e Bicetta. Sempre.

E l'avete ricambiato, adorandolo. Vi amo ancora più di come io non sappia, per questo. Forse non ve l'ho mai detto, ma sono fierissima, di voi, per tutta la gioia che gli avete regalato!

Avrebbe tanto desiderato una famiglia. Una sua famiglia, intendo.

Non gli è stato concesso.

Ha avuto noi. Ha avuto voi.

Ti ringrazio, tesoro mio, per averlo amato. Meritava tutto l'amore. Proprio tutto. E tu hai scelto di darglielo, sempre.

Grazie, amore mio!

Hai scritto a Bicetta? Ne ho parlato con tuo padre. Non vuole, assolutamente, che le venga comunicato da qualcuno diverso da lui.

"Jacques era mio. Bicetta è mia. Sta a me...", dice.

L'accetto.

Non l'ho mai visto tanto provato! Mai.

La morte dei suoi genitori è stata diversa. Persone anziane, che sono andate incontro all'altra vita serenamente. Nell'ordine naturale delle cose.

Ne abbiamo sofferto, naturalmente – erano così cari! -, ma, durante il trascorrere del tempo, mentre l'età avanza, l'idea del trapasso permea i giorni. Non come una lugubre attesa, ma come un compimento di un'esistenza piena.

Lo stesso è valso per nonno Charles e nonna Corinne.

Per Jacques, no.

E' uno strappo orrendamente doloroso.

E Philippe, per crearsi un diversivo, si macera.

Non me lo confida, ma, oramai, non serve... So leggere ogni espressione del suo volto. Che ti somiglia così tanto, amore mio!

Non comportarti come tuo padre, Fafy! Parlami!

Non mentirmi, dicendomi di non essere ferito. Di non sentire dolore. Di non soffrire, per questo nuovo lutto!

Fronsart, fino al midollo! In tutto e per tutto. Tuo nonno Tibère, sei! Splendido, ma insopportabile!

Disperatamente tenero!

Nei momenti più intensi, poi, ritrovi l'espressione, nello sguardo, del mio adorato nonno Maxime. Quell'espressione di sfida che dice: "Pensate che avrete la meglio su di me? He! Siete in errore, signori! I miei rispetti!"

Non so impedirtelo. Non posso. Non voglio.

Ma... Fafy...

Qui non si tratta, più, di schermaglie amorose. O anche di futili questioni d'onore.

Non credo più ad alcun ideale.

E, alla luce di questo mio pensiero, temo per te.

Temo per Philippe – la mia scultura di ghiaccio! -, temo per Bessy, e, tesoro mio, temo per te.

I tempi della certezza sono finiti.

Non abbiamo mai vissuto serenamente. Circondati dall'amore, indubbiamente, ma sempre in balia di qualche catastrofe.

Ora, amore mio, una nuova disgrazia è ricaduta su di noi.

Ed il nostro Paese si sta addentrando in nebbie per le quali non intravedo schiarite. Pioverà sangue.

Ancora.

Tra pochi mesi sarai padre, figlio mio! La piccola Claire ne è entusiasta. Devi – sì, devi, Fronsart! - badare a te stesso. Sei obbligato a farlo.

Non vuoi farlo per me? Devi farlo per lei. Per loro.

Spero che te l'abbia chiesto. Che te ne abbia parlato. Non credo che di fronte a lei tu sia riuscito a negarlo.

Gliene sarò grata, per l'eternità.

Temo per te, Donatien.

Sei venuto a noi come un dono inatteso. Fragile. Inestimabile.

Ho ricevuto la grazia di potere tenerti tra le braccia. Non fartene strappare.

Questa volta non sopravviverei.