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Esquel

Post n°11 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da michelerienke

Il viaggio con il bus notturno e' andato bene. Marco ha dormito per tutto il viaggio. Arrivati ad Esquel, la mattina alle sette, abbiamo iniziato a cercare alloggio ma quelli a cui avevamo chiesto erano al completo. Siamo andati all'ufficio turistico ma dopo aver chiamato in giro ci hanno detto che dovevamo tornare dopo le dieci. Quindi, stanchi, siamo andati a fare  colazione e aspettare. Tornati dopo le dieci alla fine ci anno dato il nominativo di un albergo in centro che aveva posto. Poi il pomerigio siamo andati a prenotare un'escursione per il giorno dopo, il treno a vapore per quello sucessivo e l'autobus sempre per quel giorno che ci avrebbe portati a Bariloche.

Alle otto e trenta sono venuti a prenderci con un pulmino per portarci a Porto Limonao su un lago dove abbiamo preso un battello dopo una navigazione di un'ora e mezza siamo sbarcati e abbiamo camminato per poco piu' di un chilometro fino ad un'altro atracco dove abbiamo preso un secondo battello che ci ha portato in un punto del parco nazionale dell'Alerce dove siamo scesi e abbiamo fatto una camminata di due ore nella selva per vedere gli alberi di Alerce. Questi alberi hanno una crescita lentissima crescono di un millimetro di diametro all'anno, e nei periodi molto freddi solamente di 0,5 millimetri all'anno. Quindi degli alberi che avevano il diametro di diciotto centimetri avevano circa centoottantanni. Alla fine siamo giunti ad un Alerce millenario che aveva duemilaseicento anni. Il parco e' stato realizzato per proteggere queste piante che prima venivano tagliate per ricavare legno per mobili e soprattutto per le scandorle per i tetti delle case. Poi dinuovo un'ora e mezzo di navigazione, la camminata di un chilometro, la seconda naviagazione, e il pulmino che ci ha riportati all'albergo alle nove di sera. Alla fine eravamo distrutti, e  anche se la camminata di due ore e' stata molto bella, tutto il resto era molto pesante sopratutto per Marco.

La mattina sucessiva sveglia sempre presto per fare i bagagli, fare colazione e alle otto e un quarto prendere un taxi che ci aportato alla stazione dei bus dove abbiamo lasciato le valige. Dopodiche' siamo andati a prendere il treno a vapore la Tronchita. Un treno a scatamento ridotto che in un'ora di viaggio ci ha portati in un villaggio di Mapuche, l'etnia originaria di questi luoghi. Una guida a bordo ci ha detto che questo treno consumava 150 litri di acqua a chilometro e che la caldaia a carbone che scaldava l'acqua e' stata sostituita da una caldaia a gasoglio. Un'altra volta un treno a vapore che va a gasolio.

Tornati a mezzogiorno siamo andati alla stazione dei bus dove all'una abbiamo preso un bus che in cinque ore ci ha portati a Bariloche

 
 
 
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