Creato da mjago il 09/12/2007

Cioccolata con panna

Racconti di mjago

 

 

« Con le migliori intenzioniThe woman in red »

Un forte vento di Maestrale

Post n°43 pubblicato il 30 Marzo 2008 da mjago

La verità come la luce acceca. La menzogna, invece, è un bel crepuscolo, che mette in valore tutti gli oggetti.
(Albert Camus)

Agosto 2002, la Domenica successiva.

Le arrabbiature di Gaia sono come il Maestrale dalle nostre parti. Quando inizia a soffiare, non c’è nulla fa fare, bisogna aspettare che passi. Così andò anche quella volta.
Dopo tre giorni di “muso”, Gaia, piano piano, iniziò a rivolgermi nuovamente la parola. Per incentivare l’opera di riconciliazione, quella domenica mattina, mentre eravamo di ritorno dal mare, decisi di prenderla ancora una volta per la “gola”, facendo un salto in una deliziosa pasticceria della nostra zona.
Entrammo nel negozio, la solita folla di “golosi” era in attesa del proprio turno. Noi ci unimmo al gruppo mettendoci rigorosamente in fila. Mentre aspettavamo con impazienza di essere serviti e si fantasticava sui sapori di quei capolavori di alta pasticceria, sentii aprire la porta del negozio, mi voltai e vidi entrare due signore di mezza età, una delle quali conoscevo molto bene. La riconobbi subito, inconfondibile ed imponente : la mamma di Francesca.
Che cosa ho fatto di male? Perché mai questa punizione da girone Dantesco? Mi voltai, feci finta di nulla, magari non mi vede, pensai, c’è tanta gente. Gaia, vecchio segugio, intuì la mia inquietudine:

- Che c’è? (Gaia)
- Nulla perché? (Mjago)
(Bugiardo!)
- Hai una faccia…sembra che hai visto un fantasma! (Gaia)
- Ma che dici? E che con tutti questi profumi mi sta venendo fame. (Mjago)
(Bugiardo due volte!)

Vi ho già accennato in un altro post, del mio rapporto “privilegiato” con “tutte le mamme del mondo”(vedi post 36). E sempre nel medesimo post vi ho raccontato di come anche la mamma di Francesca stravedesse per me. Non vi ho raccontato invece quante “lacrime” pianse la medesima mamma quando io e Francesca ci lasciammo. Da allora, l’avevo incontrata un paio di volte, due esperienze melodrammatiche, che meriterebbero un post a parte. Ma questa è un’altra storia.
Arrivò il nostro turno, scegliemmo, pagammo e ci avviammo verso l’uscita. Mentre ero lì che esultavo “sono salvo” proprio sulla porta del negozio mi sentii chiamare:

- Mjago! (mamma di Francesca)

Frittata!

- Signora, che piacere rivederla, come sta? (Mjago)
(Bugiardo tre volte)

Commossa ed emozionata mi cinse con un imbarazzante abbraccio.

- Bene come stai? (mamma di Francesca)
- Tutto bene signora mi sto godendo qualche giorno di vacanza (Mjago)

Le presentai Gaia, scambiammo due parole di cortesia, tutto filava liscio come l’olio, nessun accenno a Francesca, ma arrivato il momento del congedo,

- A proposito, Francesca mi ha detto che qualche giorno fa ti ha incontrato! (mamma di Francesca)

Gaia che fino a quel momento mi stringeva la mano me la lasciò…
Il gelo.
Una goccia di sudore mi scese sul viso, lenta ed inesorabile la sentii partire dalla fronte, passare sullo zigomo, attraversare la guancia.

- Si signora, è stato qualche sera fa (Mjago)
- Era un po’ di tempo che non vi incontravate (mamma di Francesca)
- Eh si… (Mjago)

Dopo di che ci salutammo, un altro affettuoso abbraccio e fu così che mi trovai inesorabilmente da solo con Gaia. Uscimmo dalla pasticceria e ci avviammo verso la macchina.
Silenzio.
Aprii il portabagagli, misi il vassoio di paste dentro, richiusi, salii in macchina e ci avviammo verso casa.
Silenzio.
Una volta arrivati, posteggiata la macchina, entrammo nel palazzo di casa e prendemmo l’ascensore.
Silenzio.
Le porte si richiusero, Gaia era davanti a me. Sguardo inquisitore. Ad un certo punto, inaspettatamente,fece fermare l'ascensore premendo il pulsante rosso della pulsantiera

- Che fai? (Mjago)
- Niente, gradirei scambiare due parole (Gaia)
- E c’è bisogno di fermare l’ascensore? Non possiamo farlo a casa? (Mjago)
- Preferisco qui! Dunque in pasticceria avevi quella faccia perché avevi fame o perché avevi riconosciuto la mamma di quella “zoccola”?
- Diciamo che la fame ha dato un suo contributo…
- Com’è tenera la tua amichetta ha raccontato tutto alla mamma! (Gaia)
- Gaia, ti prego, risparmiami il sarcasmo (Mjago)
- E la mamma mi è sembrata, nei limiti del possibile, più emozionata di quanto non lo fosse la tua amica qualche sera fa… (Gaia)
- Lo sai che faccio un certo effetto alle mamme…(Mjago)
- Se dovessi raccontare alla mia gli episodi di questi ultimi giorni credo che cambierebbe opinione su di te (Gaia)
- Perché cosa ho fatto! (Mjago)
- Dimmi un po’ una cosa, la tua amica non si è fatta risentire perché tu me l’avresti detto…vero? (Gaia)
- Naturalmente… (Mjago)

Naturalmente.
Silenzio.
E mentre facevo ripartire l’ascensore iniziò a spirare un “forte vento di Maestrale”…

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/mjago/trackback.php?msg=4393436

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
latifah28
latifah28 il 30/03/08 alle 15:02 via WEB
Mamma mia però...ok la gelosia, ma addirittura la crisi perchè hai incontrato la madre di Francesca è assurdo! Dovresti far innamorare meno le mamme...se non altro ti rispiarmeresti un pò di Maestrale... ;) Bacio
 
qualchevoltasuccede
qualchevoltasuccede il 30/03/08 alle 15:17 via WEB
Noooo...un'altra mamma innamorata,però,dovresti spostare il target :D Però sono triste,la mamma di Francesca mi ha fatto venire in mente il mio personaggio preferito:la TUA mamma!!!Quando ritorna?Speriamo presto :) Baci e a presto Ma Gaia quel giorno,con tutto quel vento,portava almeno la gonna?(credevi mi fossi dimenticata la domanda esistenziale e invece... :D)
 
violina_83
violina_83 il 30/03/08 alle 15:25 via WEB
A Gaia non sfugge mai niente...anche se quel Naturalmente nel finale mi lascia un po' perplessa. Caro Mjago non è che hai raccontato qualche altra bugia? :-P
 
fela78
fela78 il 31/03/08 alle 21:59 via WEB
ma che bravo ragazzo che sei!piaci pure alle mamme!
 
lunagiallablu
lunagiallablu il 01/04/08 alle 08:35 via WEB
"Silenzio.Aprii il portabagagli, misi il vassoio di paste dentro, richiusi, salii in macchina e ci avviammo verso casa.Silenzio. Una volta arrivati, posteggiata la macchina, entrammo nel palazzo di casa e prendemmo l’ascensore.Silenzio.Le porte si richiusero.." Attimi lunghissimi, gesti consueti che vogliono vestire di normalità uno stato d'animo febriccitante,una quiete prima dell'inevitabile tempesta: si salverà il nostro Mjago (da se stesso innanzitutto) ?
 
Gretax_74
Gretax_74 il 01/04/08 alle 18:55 via WEB
Simpatica "canaglia" ma non lo sai che le bugie i bravi ragazzi non le dicono?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Lunabella75scampipercena77ladamadeilinklatifah28silva55laclassenneacquagiuly009claudioperozzoalmera1974l.zampellapiloni.simonapetit4_3W_Dixieserialsinglelunagiallablu
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963