La barca di Popeye
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Tonin e el sior Cocorito
Post n°47 pubblicato il 11 Marzo 2010 da gualtierosenzaveriJL
Laggiù, nella bassa, dove d'estate il sole picchia come un martello sull'incudine e d'inverno il freddo e l'umidità penetrano fin dentro le vene, una mattina di giugno, di buon'ora, Tonin e Bepin, due bovari, stanno camminando lungo un fosso. D'un tratto vedono quacosa muoversi furtivamente fra i rami dei gelsi che costeggiano il rio: * Ehh, Bepin, varda là...cossa elo chel coso... - No so Tonin, nemoghe pì vizìn, ma fasemo piàn. * Ciò, a mi el me pare un fasàn... - Anca par mi el me someia un fasàn, dai, ciapemolo! E così, pregustando già il succulento arrosto, si lanciano alla caccia della preda. * Bepin - esclama Tonin - che in un paio di balzi è riuscito a catturare uno strano essere dai colori sgargianti - varda che belo che l'è, l'è propio un osèlo e anca belo groso! - Ahhh, mama mama, te ghè rasòn, l'è propio bel groso, ci sà che rosto che se fasemo duminica! Ma, meraviglia, il grosso volatile si mette a sbraitare: "LASCIATEMI, LASCIATEMI, VILLANI! LASCIATEMI, IO SONO COCORITO, PAPPAGALLO AL SERVIZIO DI SUA ECCELLENZA IL CAVALIER GOBBONI! GUAI A VOI, LASCIATEMI, VI DICO!" Al colmo della meraviglia per averlo sentito parlare e intimoriti dal nome di tanto signore, i due, lasciato il volatile, cadono in ginocchio. Bepin è ammutolito e geme all'idea di dover rispondere di tanto affronto. Tonin, più coraggiooso, alla fine ardisce profferir verbo: * El ne scusa tanto, Sior, anzi, Ecelenza, nela nostra ignoranza, gaveino creduo che'l fusse un oselo e no un cristian!
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