Creato da gualtierosenzaveriJL il 10/12/2008

La barca di Popeye

Qui tutti possono dire la loro, a patto che non siano cavolate.

 

 

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I FARISEI, LE VERGINI E I BARI

Post n°46 pubblicato il 08 Marzo 2010 da gualtierosenzaveriJL

 

Ormai è cronaca nota a tutti. Napolitano ha firmato il decreto esplicativo del governo che sblocca le magagne elettorali nelle quali sono incorsi i pollastri del PDL. La sinistra tutta è insorta gridando al golpe. Di Pietro attacca il presidente, straparla d'inpeachment e grida all'incostituzionalità. Bersani, che forse sotto sotto desidererebbe stare nella scia di D'Alema ( che ha approvato, seppur nicchiando, il decreto ), per non perdere altri seguaci, segue recalcitrando il trattorista molisano. I radicali strillando come vergini violate, proclamano improbabili ritiri dalla competizione e accusano gli avversari di barare. Il popolo viola si straccia le vesti e grida al complotto contro la DEMOCRAZIA. Tutti insieme annunciano marce e raduni oceanici per protestare contro questo governo che vorrebbe soffocare ogni libertà e instaurare finalmente la DITTATURA. Dal canto loro, i partiti del centrodestra che erano stati esclusi dalle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia per vari vizi di forma (e magari di sostanza), dopo aver innalzato alti lai, grandi recriminazioni e bellicosi proclami, ora gioiscono e promettono di rifarsi ampiamente alle urne.

Confesso di essere abbastanza esterrefatto dinnanzi a tanto inutile fracasso. Vorrei ricordare che in quasi tutte le ultime tornate elettorali si ferificarono casi di errori, brogli, falsificazioni di firme. Pannella forse ha dimenticato che nel 1994 presentò in alcune circoscrizioni del Veneto liste sballate e in ritardo e fu bocciato. Allora fece fuoco e fiamme: "La nostra ricusazione è un atto di vera e propria cassazione della giustizia....decisioni da sicari, da killer e non da giudici..." e  ricorse al Tar. Ma erano i radicali ed era il 1994. Altri tempi e altro diritto. E Di Pietro? Nel 2005 il leader IDV fu beccato con le firme false, ben 1800 su 3000, e dovette correre in Campania a pagare la multa. Sì, perché allora ci fu una sentenza di un giudice che certificò "La falsificazione sistematica e la dolosa duplicazione" delle firme per la presentazione delle liste. Le elezioni si fecero lo stesso a contemporaneamente ci fu il processo con 50 capi d'imputazione e tutti furono giudicati colpevoli di falso, falsa certificazione ed uso di atto di falso (da due a sei anni di pena). Furono 13 le liste, non solo la sua, ovviamente, ma la solita leggina salvò un po' tutti perché concesse l'oblazione che estingueva il reato. Vi ricorsero tutti, Di Pietro compreso.

La Bonino medita di ritirarsi dalla competizione perché non vorrebbe confrontarsi con dei bari. Bella questa! Secondo il suo alto giudizio, il volere riammettere al voto qualche milione di cittadini, scippati dei loro diritti dalla dabbenaggine degli uni e dalla furbizia degli altri sarebbe barare. Non sarà forse il caso che qualcuno più sapiente le spieghi che i diritti dei cittadini vengono prima di quelli dei politicanti e dei partiti?

Quanto al buon Bersani e al popolo viola , che concetto alto di Democrazia devono avere, se protestano così rumorosamente per questa riammissione delle liste avverse. Non sarà mai che, con la scusa del RISPETTO DELLE REGOLE, sognavano di correre da soli, così da poter finalmente riuscire a cogliere quella vittoria tanto a lungo agognata e mai conquistata? Bella vittoria sarebbe stata. Presentarsi da soli e senza alcun avversario per riuscire a sedersi su quelle poltrone che altrimenti mai avrebbero potuto riscaldare. Con quali conseguenze? Hanno pensato mai che vincendo in questo modo avrebbero destabilizzato questo disgraziatissimo paese, perché l'elettorato non avrebbe accettato una cosa del genere? S'illudono forse di poter fare come si faceva ai tempi dell'URSS? Partito unico, lista unica, 99% dei voti favorevoli, tutti felici e contenti, viva Baffone.

Quanto al pollaio PDL, non s'illudano di aver risolto ogni problema con questo decreto o con le sentenze del Tar. Dopo le elezioni, che quasi certamente li vedranno vincitori, anche per la voglia di rivalsa dei loro elettori (ma non escudiamo la possibilità che ne perdano, dopo questi pasticci da dilettanti). Il Cavaliere dovrà darsi da fare molto più del solito, per riuscire a raddrizzare la barca danneggiata da questo fortunale, e non è detto che possa riuscirci. La Lega incalza e minaccia di sopravanzare l'alleato in varie collegi elettorali, se non in qualche regione.

Poi c'è l'incognita delle liste indipendentiste e secessioniste che, almeno nel Veneto, sembrano raccogliere molte adesioni.

E così ecco il bel panorama di questa Italia nell'anno del Signore 2010: sulla barca alla deriva, come naufraghi litigiosi, ci si batte per conquistare il posto del timoniere, incuranti di viaggiare verso la rovina.

 
 
 
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