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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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L'ETA' AVANZA....CONSERVIAMOLA PER DOMANI!
"Definisci catalessi!". Alzo il capo dal libro, la guardo e prima di risponderle, le chiedo:"Arguzia, che stai leggendo?". Sto leggendo "Pane e Tempesta" di Stefano Benni e tu?". "Leggo "La gente si lamentano" di Bianco & Perrone". Le rispondo irretito dalla proditoria interruzione! "Acc... molto impegnato nell'apprendere, noto!". A quel punto avevo due possibilità: o mi rituffavo nella lettura o l'assecondavo per non pentirmene dopo: "Catalessi è uno stato di morte apparente....",replico con marcata sufficienza. "Sì, lo sapevo prof dei dopolavoristi, volevo solo sollecitarti per condurti su un argomento che mi interessa: la morte!". Azz! Come per incanto le mani, slegate dal pensiero, partono per una destinazione nota e definita anatomicamente: gorgioni! "Senti Cassandra, giochiamo al "definisci" o la buttiamo sul serio su un argomento che preferisco evitare per non andare in crisi? Devo chiamare l'esorcista o abbiamo ancora un margine per cavarcela da soli?". Comincia a ridere di gusto la "candidata all'obitorio", lei sa che io conosco la sua immensa ansia, la sua sconfinata paura della morte apparente. "Non possiamo cambiare vocabolo o tornare alle nostre letture impegnate...prima che arrivi la tua solita richiesta....?". "Caro il mio vecchio Agonia, malandato e candidato a sotterrarti da solo, lo sai che non scherzo su questo argomento, sai cosa ti ho sempre chiesto e ti chiederò ancora: quando morirò, assicurati che sia morte vera, non morte apparente, non sopporterei di essere tumulata ancora viva....ne morirei!". "Amò, a parte il fatto che morirò prima io di te..." . "Si lo so...però, se capitasse..." . "Come sarebbe a dire lo so, hai avuto qualche confidenza, una dritta da lassù, conosci qualcuno che amichevolmente ti abbia informato? Dimmelo, non mi tenere sulle spine!". "Ma smettila di sparare cazzate a mitraglia, pongo un problema serio, è più forte di me: ci penso ogni tanto e vorrei essere certa che non dimenticherai la tua promessa!". Ho sempre scherzato su questo argomento per non alimentare una "fissa" che a lungo andare potrebbe coinvolgerla più di tanto. "Va bene, tranquilla, sono sempre pronto e all'erta sto! Mi premurerò, al momento del trapasso, di pizzicarti più volte, ogni dieci minuti ti parlerò tenendoti la mano sperando di cogliere una piccola presa, ti scuoterò, ti prenderò a ceffoni ogni mezzora....." ."Azzi...denti, che diamine...". "....Puccettina, è per essere sicuro. Ti gonfierò di botte come una zampogna! Capisci? E' per la sicurezza!". "....Basta così, vabbè, ho capito, non ne parliamo più, hai reso perfettamente l'idea! Torniamo alle nostre letture...anzi no, torniamo a giocare!". "Brava la mia piccola Pocahontas, giochiamo che è meglio!". Non si fa ripetere l'invito e subito riprende: "Definisci coglione!" . A quel punto sono andato in crisi: non ho saputo rispondere subito come il gioco richiede e ho pensato: magari, più che una definizione vuole un esempio? E chi potrei citare? Bah......
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