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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete " La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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E tanto per non farci mancare il nostro immancabile caso quotidiano, questa mattina alle 8.30 a Abbiategrasso (MI), in un Istituto Superiore, una studente di 16 anni ha accoltellato una professoressa di 51 anni. Indi poscia, ha bloccato e minacciato tutti i suoi compagni di classe, con una pistola giocattolo. Terrore in classe e inevitabile intervento dei carabinieri. Il ragazzo è stato bloccato e posto in stato di fermo per essere interrogato. Questa è la storia quotidiana ormai, e sapremo dettagli più tardi. Intanto poniamoci le domande necessarie, non solo noi che apprendiamo ormai con indifferenza queste notizie, ma anche lo stato: possiamo tentare di fare qualcosa ora, subito e prima che si passi al noto e tragico modello "americano"? Dobbiamo, come loro, fornire le scuole di tornelli pronti a rilevare armi o oggetti metallici con poliziotto pronto alla perquisizione? Siamo a questo punto? Non posso pensare che si debba procedere in tal senso: alziamo la voce, potrebbero capitare anche ai nostri figli, nipoti, insegnati e persone che debbano pagare con la vita questi eccessi improvvisi e drammatici? Smettiamola di fare i buonisti, i garantisti e giustficare tutto e tutti. Qui è in gioco non solo il recupero di questi fuori di testa, qui è in gioco la vita delle persone. E meno male che la pistola era un giocattolo, non oso pensare cosa sarebbe accaduto! Ma dico io, perché anche il coltello non era...un giocattolo?
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Come previsto, il 24/05 alle ore 21.16, è giunto al pianeta terra il messaggio inviato dalla sonda spaziale "Trace Gas Orbiter" che si trova nelle vicinanze del pianeta Marte. Un esperimento molto interessante e portato avanti da un grande staff multinazionale, per creare una comunicazione fittizia, ma basata su termini reali, tra i potenziali alieni presenti da quelli parti e in contatto con noi tutti della terra. Puntuale come da previsioni, all'ora stabilita è stato recepito ovunque il messaggio e immediatamente posto in rete, in tanti tra scienziati, professori e personale competente, subito si sono messi al lavoro: circa 1300 persone pronte a tradurre e portare nero su bianco, cosa avrebbero potuto dire gli alieni. Per ora sappiamo solo che i mezzi, i telescopi e le tecniche più avanzate, sono state impiegate per tramettere e ricevere questo messaggio recepito anche in Italia. Si lavora alacremente su ogni secondo di trasmissione per studiare a fondo ogni suono e rumore riprodotto dalla sonda. Vorremmo evidentemente, essere pronti per il futuro di domani mattina, speriamo solo che ci capiti qualcuno con intenzioni serie e senza alcuna voglia di prenderci per i fondelli. E' ciò che temo e non mi stupirei se alla fine venisse fuori, un messaggio tipo: "Cari terrestri, noi vi abbiamo sgamato da tempo ormai e non sono stati casuali tutti gli avvistamenti che nel lungo tempo, sono stati rilevati nei vostri cieli. Sappiamo abbastanza di voi e francamente non ci interessate affatto! Cerchiamo di meglio e voi tutti della terra, siete out! Sappiamo che vi sia di meglio in giro, ecco, quelli vogliamo noi! Addio e a non risentirci più". Ecco se andasse così, sarei l'unico uomo felice di apprendere come sia incontrovertibile la verità espressa da E.T. e compagni!".
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Occorreva il “LA” per accordare il problema e per questo, ci ha pensato la Preside del Liceo Linguistico di Lecce “P. Siciliani”, Vittoria Italiano. Non è un problema nuovo, si è accennato anche in passato al “Dress Code” degli studenti, un richiamo che poi nel tempo, non ha sortito grandi effetti. Ora c'è una nuova circolare che emessa dal liceo leccese, è stata già condivisa da altri istituti e ovviamente, il richiamo sarà esteso: è ora di inibire i ragazzi per le scelte dell'abbigliamento indossato a scuola: basta minigonne audaci, jeans strappati, abiti tipici da spiaggia, da discoteca ecc. ecc. E' il momento di offrire un aspetto dignitoso per la scuola, si richiede un abbigliamento consono al luogo e una certa dose di buon senso. Le argomentazioni e le motivazioni sono note e si indicano luoghi dove ovviamente ci si reca con abbigliamenti più seri e appropriati. Pertanto si richiamano gli alunni e gli insegnanti al rispetto delle regole che sono dettate dal buon senso, dall'educazione e dalla morale. Come reagiranno i giovani? Sembra che si parli di stracci, mentre sono in realtà abiti di un certo livello: un jeans strappato costa e se è griffato, ancor di più. Tutto l'abbigliamento dei ragazzi oggi è all'ultima moda e se viene rifiutata, per loro forse, non ci sarebbero grandi soluzioni accettabili! Resterebbe da indossare divise uguali (all'inglese), ma sono certo che basterebbe il buon senso di tutti per risolvere il problema.
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"Comodino, vieni, aiutami a piegare le lenzuola!". Allora, prima di procedere, sappiate che se c'è una cosa che odio fare, è proprio piegare le lenzuola! Ho subìto un trauma da piccolo, mia madre era una perseverante e inguaribile ottimista. "Senti Antonella Scleraci, non puoi costringermi, mi debiliti". "Vabbè, ciondolino inutile, pazienza, vorrà dire che stanotte dormirai all'addiaccio! Niente piegatura, niente...letto!". Lo sapete, non sono uno che accetta ricatti e imposizioni. "D'accordo, foruncoletto fastidioso, ma che sia l'ultima volta!". Sono decenni che piego lenzuola e non l'ha ancora capito la signora della stireria che con me non si scherza!". Mentre si svolge la noiosa operazione (ma quanti siamo in 'sta casa, non finiscono mai le lenzuola), la chiacchierata intrapresa per ingannare il tempo prosegue: "Brontolo, che facciamo questa sera? Usciamo?...". E io: "Uhm.....si potrebbe, cosa proporresti?". Sembrerebbe una domanda sciocca, vana, eppure non è casuale, so dove vuole andare a parare, la faina. "...Non so, non ho idea.....che dici tu?...". Tataaaaaaaaa!!!!! Ecco il tranello celato, lo scopo subdolo e diretto a colpire proditoriamente l'avversario; "...Ho detto usciamo intendendo dire: passare l'uscio di casa, chiudersi la porta alle spalle, andare fuori! E' chiaro ora?". Intanto, continuiamo a piegare tutto il corredo della Bassetti, Frette e affini. "A' tartufone dei poveri, siamo alle solite, non sposteresti quelle chiappe nemmeno se ci muovessero un attacco in stile "Pearl Harbour"...altro che comodino, sei un comodone, pigro come nessuno mai! Sapevo che sarebbe andata a finire così: sappi che la mia pazienza ha un limite e prima o poi, scoppierò!......Che DVD vediamo?". "Grazie Wuberona, sapevo che avresti capito, scegli tu il DVD....tanto sai che dopo dieci minuti mi addormento!". Così, consapevoli e convinti che non poteva andare diversamente, ci siamo preparati per una serata folle e trasgressiva...in casa! Per onor di cronaca ci siamo visti il recentissimo film di Charlie Chaplin: "Il monello". Attinente e pertinente....la mia storia, praticamente!
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La giovane professoressa Giulia Perrino, persona a me molto cara, insegna "Storia dell'Arte" presso il liceo classico di Trani (BAT). Svolge altre attività inerenti alla sua materia professionale e tra i suoi tanti interessi, ho notato una pubblicazione su Facebook, riferita ad una lezione tenuta ai ragazzi del terzo liceo. Mi ha colpito molto e mi piace proporvela, perché curiosa e interessante.
"...E anche quest'anno siamo arrivati al momento per me più atteso: il momento in cui spiego nelle terze, la cattedrale di Otranto e quella di Trani con i rispettivi mosaici pavimentali. Quel momento in cui dico:
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