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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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NERO E' BELLO MA...
Ecco perché insisto sollecitando i giovani a intraprendere: in California, anche se l'esempio è poco indicativo per il nostro paese, da sempre va avanti così. I giovani intraprendono, azzardano, amano le sfide e con le nuove e buone idee, avviano un lavoro, mettono su un'azienda, organizzano un attività. In fondo così ci si mette alla prova, si tenta, con dati di fatto e no andando all'avventura sconsiderata, di incamminarsi sul difficile percorso lavorativo. Parlavo di buone idee di quelle astruse e magari uniche, ma capaci di stravolgere un'azione quotidiana compiuta da miliardi di persone sparsi sul pianeta. Un caro amico, lavorava come capo area per una importante azienda di cellulosa. Lavorava bene, non aveva problemi e oggi si gode la sua bella pensione. Quante volte, quando intraprese il lavoro, lo abbiamo sfottuto sulla sua attività: "Vabbè, ma non puoi vivere per tutta la vita facendo questo lavoro, ekkekakkio, vendere fazzolettini di carta e carta igienica non è poi tanto gratificante!". Lui serafico e convinto, ci rispondeva: "Finché la gente avrà un naso che possa raffreddarsi e gocciolare e continuerà a mangiare bene o male, il naso dovrà pur soffiarselo e il sedere dovrà pur pulirselo!". Risposta politicamente corretta, una logica schiacciante che ci metteva con le spalle al muro. L'idea della "Santher", un azienda brasiliana che produce carta igienica, è stata quella di mettere sul mercato la "Personal Vip Black" servendosi di una campagna pubblicitaria straordinaria: un nuovo tipo di carta igienica, la "Black is Beatiful". Carta igienica soffice, resistente, costosa e...nera! I rotoli sono destinati ad un mercato di vip, bianchi e ricchi! La testimone dello spot è rossa di capelli, pelle chiara e il corpo avvolto con il nero della carta, viene esaltato producendo un effetto ...invogliante. Tutto qui? Macché, come sapete, laggiù i negri sono tantissimi, sono poeracci per lo più, e poi la politica non può distrarsi: quel "nero è bello" (Black is beatiful), non è andato giù ai "sovversivi", a quelli che non vedono l'ora di poter attaccare chi possa essere spacciato per razzista. Tra FB e Twitter si è creata una vasta ragnatela di proteste; tra l'altro il motto "nero è bello" è nato negli anni sessanta grazie a Steve Biko che si è battuto contro l'apartheid in Sudafrica, e successivamente usato in America per vantare i diritti civili di tutti i negri. Insomma tanta carne al fuoco e con la pressante azione della rete, l'Azienda Santher ha dovuto rimuovere il "Black is Beatiful" onde evitare problemi e placare le contestazioni. Un ragazzo tra coloro che invadevano la rete, ha postato su Twitter: "Siamo noi che vediamo il razzismo ovunque o siete voi della Santher che siete ciechi per convenienza?". Bella domanda, quanto meno onesta intellettualmente. E noi come siamo messi sull'argomento?
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