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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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PER UN PUGNO DI DOLLARI
La banca privata americana USB, in collaborazione con l'Agenzia finanziaria PcW, ha pubblicato l'annuale documento "Billionaires Report" con il quale rende pubblici i conti in tasca ai super ricchi della terra. Non vi stupirà apprendere che per la prima volta, dopo l'inizio del secolo scorso, nel 2016 si è registrata la nuova "Gilded Age", ovvero, la storica epopea del 1905 quando in America nacquero e si attestarono "ufficialmente" i primi personaggi ricchi della storia moderna: i Rockefeller e altre poche famiglie, concentrarono nelle loro mani fortune immani, tanti dollaroni che indussero a definire quel momento così particolare e ricco, con lo slogan de: "L'età dorata". Da allora e dopo oltre cento anni trascorsi, mai era accaduto che si riscontrasse una situazione molto simile a quel tempo e non è casuale l'etichetta "Gilded Age" affibbiata anche al momento attuale. I grandi ricchi sul pianeta sono passati a 1.542, compresi gli ultimi 145 del 2016 che quantificano le loro risorse passando dai milioni di dollari al miliardo di dollari; cioè, se sei milionario sei quasi un morto di fame, mentre se passi al miliardo, con un "benvenuti nel club", sono accettati dai primi, dai vecchi, da quelli che ogni anno incassano sempre più. Tanto per aver idee più chiare: l'anno scorso il patrimonio generale è aumentato di un quinto portandosi a (non so se riesco a scriverlo perché mi trema la mano) sei trilioni di dollari o se preferite, per contarli meglio, seimila miliardi di dollari!!! Orbene, pensate che costoro siano felici dopo aver visto e letto questo rapporto che li riguarda? No, non sono proprio sereni perché la ricchezza che aumenta paurosamente nelle loro mani, anno dopo anno, rischia di sollevare reazioni imprevedibili nel resto del mondo e tra i miliardi di indigenti sparsi un po' ovunque. Eppure, il 98% della ricchezza patrimoniale di questi unti, è riversata nell'economia della società mondiale: 27 milioni di persone lavorano per questi signori e inoltre, con sincerità estrema, bisogna ammettere che molti "riccastri" sono filantropi generosi. Ma resta sempre profondo il divario con gli altri: troppa, molta differenza e la gente non sta poi comoda quando sente e si informa circa le loro fortune. Una delle decisioni che il "Fondo Mondiale Internazionale" potrebbe mettere in pratica è quella di imporre una tassazione extra a livello mondiale di un 1% a carico dei più ricchi sfondati proprio per evitare l'accentuazione delle disparità con i disperati della terra. Infine, non dimentichiamo che le otto persone più ricche del pianeta posseggono una fortuna pari al 50% di quello che produce la parte più povera della popolazione mondiale. Andiamo su, non è invidia, non è demagogia, è solo prendere atto che certe disparità non dovrebbero essere ammesse in certi momenti in cui la storia ci sta mettendo di fronte spauracchi che intimoriscono. Se poi pensiamo che dopo la crisi del 2008 il numero dei miliardari sia raddoppiato, allora capiamo da soli, nella nostra modesta intelligenza, che quella crisi maledetta l'ha pagata la classe media e le classi dei lavoratori dell'occidente. Clap...Clap...Clap...
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