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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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IL FUMO FA MALE ANCHE...ALL'ESTERO
Ancora una storica decisione per un piccolo ma importante stato: la "Città del Vaticano" dal 2018, per espressa decisione di Papa Francesco, all'interno dei suoi confini, non venderà più sigarette e tabacco in genere. Non è una decisione popolare, non ha carattere polito e religioso, ma è solo una presa di posizione chiara e decisa, verso una delle cause di morte più ricorrenti al mondo. Così come tanti paesi e governi al mondo si stiano allineando su posizioni rigide alienando e vietando il fumo in tanti luoghi pubblici, così anche nel piccolo stato si procederà nella stessa maniera, ma con un argomentazione più diretta e coinvolgente. Sapete che il tabacco renda alla casse del Vaticano una buona entrata per i suoi "abitanti": infatti le sigarette non solo costano meno rispetto all'Italia, per accise e tasse, ma sono anche vendute con un prezzo ridotto del 20% in meno. Quindi tutti coloro che lavorano e sono impiegati nell'ambito della Santa Sede, se vorranno comprare dovranno "entrare" in Italia: "La Santa Sede non può cooperare con un esercizio che danneggia chiaramente la salute delle persone. Secondo l'organizzazione mondiale della sanità, ogni anno il fumo è la causa di più di sette milioni di morti in tutto il mondo". Una decisione che ritengo giusta socialmente e in grado di dissuadere, almeno una buona parte, i fumatori abituati all'acquisto di sigarette: non solo risparmieranno ma se vorrano continuare a fumare, sapranno che fuori i confini dello Stato del Vaticano, pagherebbero molto di più il...vizio mortale". Parola di un fumatore di sigaro molto disciplinato: due mezzi toscani al dì.
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