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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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CIAO TOMMY
Sono ancora in vacanza e questo è il momento più bello, immediatamente dopo ferragosto, quando le presenze turistiche scemano, la pressione si allenta e soprattutto, la mia vita è rallegrata dalla mia piccola nipotina di tre anni ospite gradita e "parcheggiata" dai suoi genitori (loro sono tornati al lavoro) nella nostra casa al mare. E' l'unico momento in un anno intero, in cui io e mia moglie godiamo per intere giornate della sua vivace presenza: vive a Milano e ci costa vederla solo saltuariamente durante gli altri mesi dell'anno. L'altro giorno era nella sua camera e davanti alla parete bianca, la sorpresi che parlava al...muro! Origliai quanto bastasse per capire che parlava con un certo Tommy, ma non compresi esattamente quello che diceva rivolgendosi al suo amico immaginario. "Vale, con chi stai parlando?" le chiesi amorevolmente: "Nonno, sto parlando con Tommaso un mio amico..." e io di rimando: "Di cosa parlavate?" e lei dopo aver riflettuto qualche secondo, mi disse: "Gli ho chiesto di non partire subito per Milano e di aspettare ancora qualche giorno per stare ancora un poco insieme". Ecco, era un amico immaginario, un amico irreale che vedeva solo lei ma era "presente" quando lei giocava da sola con i suoi giocatoli e...il suo Tommy. Ammetto che mia nipote, per volontà della mamma e del papà, non perde molto tempo con la tv, con gli smartphone e/o tablet. Le sono concessi in una giornata, solo pochi minuti e no per sistema, ma per centellinare il digitale che soffoca. Ahimè, mai verbo fu usato con tanta convinzione: da 0 a 2 anni, secondo studi recentissimi, i bambini perdono davanti agli orpelli maligni, mediamente tre ore al giorno e di amici immaginari, non si scorgono tracce. Alienante scoperta, spaventosa direi, poiché perdere un amico immaginario, significherebbe perdere vivace fantasia e applicazioni dettate dall'anima e dal cuore. Un bimbo procede a tentoni, campa su ciò che riesce ad inventarsi e l'elaborazione, è solo frutto di un impegno costante che dura nel tempo fino all'uscita dalla prima fascia inclusa fino ai 5/7 anni: la frequentazione della scuola elementare è l'uscio aperto per cambiare mondo e approcci: solo così si comincia a toccare la realtà dei giochi più adatti a loro. La creatività e l'estro vengono pregiudicati dal digitale: è vero c'è tanto materiale per bambini, video e canzoncine che loro ascoltano e vedono con un ritmo esasperato se non viene posto un freno. L'uso che si protrae oltre le due ore, procura distrazioni latenti per quanto riguarda il comportamento e la concentrazione necessaria per affrontare altre iniziative dove metterci solo la propria fantasia, non annacquata da video e non manipolata finemente da questi mostri che con l'andare del tempo, rubano personalità e carattere rendendoli diversi dalla loro natura primordiale. Sui dati pubblicati non ci sono riserve, sono frutto di studi seri e sappiate che in oltre quindici anni, ha portato le medie a raddoppiare per quanto riguarda le ore perse davanti a schermi di qualunque natura. Non meravigliatevi poi se sarà troppo tardi intervenire: il tempo non è galantuomo per queste mancanze e i limiti di sicurezza sono stati abbondantemente superati. Regolatevi.
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