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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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DIMMI CHE DIALETTO PARLI E...NE RIPARLIAMO!
Come sostengo da tempo, quando mancano le idee, tutto va bene per fare impresa. Sapete che il nostro bel paese, conta oltre ottomila comuni: una ragnatela bellissima di grandi, medi e piccoli centri che anche distanziando pochi chilometri l'uno dall'altro, esprimono dialetti diversi. Da noi in Puglia succede, basta spostarsi dal capoluogo regionale e il dialetto barese cambia per alcuni termini e per le diverse cadenze che sono l'anima dei dialetti. Un simpatico e piacevole coacervo di idiomi diversi e patrimonio della nostra cultura generale, i dialetti sono l'anima del nostro popolo e guai a ignorarne la radicalizzazione nel proprio territorio. Una Agenzia (tour operator) che organizza viaggi per single (uomini e donne), al fine di ottimizzare il suo pacchetto di offerte e soddisfare al meglio le esigenze degli utenti, ha commissionato una rilevazione curiosa e interessante: constatare e accertare quale sia il dialetto italiano più apprezzato...per incontri intimi. Ossia, quando c'è feeling, in quale dialetto si preferirebbe ascoltare avances e/o proposte osè? Questa è bella, difficile da pensare ma è originale: fonicamente vi sono dialetti che magari sono belli da ascoltare e piacevoli nel recepirli, ma spesso non si comprende il loro senso. Pertanto, i risultati raccolti che fanno testo per la vasta platea degli intervistati, ci indicano al primo posto come maggiore preferenza, il dialetto napoletano, al secondo quello siciliano e al terzo posto il dialetto toscano. Mi fermo perché già in queste tre prime posizioni, ravviso i motivi delle preferenze: il napoletano è un dialetto che acchiappa tutti a prescindere, possiede l'armonia musicale tipica dei partenopei e avvolge in un abbraccio caloroso, chi lo ascolta. Il siciliano ascoltandolo in prima battuta, non prende subito, quelli che lo hanno portato al secondo posto, lo hanno indicato perché ascoltandolo più volte quando vanno giù in Sicilia in vacanza al mare, è ammaliante, suadente e si fa preferire. Il toscano invece per quella "acca aspirata", sortisce magie quando parla e il dialetto è molto più comprensibile dei due che lo precedono: la gente capisce quello che un toscano dice, è più facile rispetto agli altri! A seguire c'è il piemontese, il marchigiano però non sono sensuali come i primi tre. A proposito, i milanesi sono giù, molto in basso: con il loro dialetto innerviscono" chi li ascolta: sarà chic, ma non attizza. Lo stesso dicasi per il romano: considerato rude, alcuni lo preferiscono ma non sono abbastanza. Noi baresi invece non siamo citati in questa classifica e non so il motivo, eppure ricordo quando eravamo giovanissimi, alle prime feste in casa, eravamo molto gentili con le ragazze, sapevamo come colpirle e affascinarle sin dall'invito al ballo: "Permette signorina, vuole uscire a ballare?". Roba da lingua italiana che non passava indenne, tradotta dal barese. Alcune molto spiritose ci rispondevano: "Uscire? E dove andiamo a ballare?". Noi col sesso dobbiamo...arrangiarci e andare a tentoni...molto a tentoni!
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