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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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SE PARIGI AVESSE IL MARE SAREBBE UNA PICCOLA BARI
Lo so, sto facendo il partigiano, un endorsement per la mia città, ma ho le mie buone ragioni. La frase è celebre, è un detto che tutti conoscono: in italiano sicuramente sì, in dialetto un po' meno visto che tanti dei nostri attori locali, poeti e studiosi del nostro dialetto, la propongono ognuno a modo suo e lo spacciano per verace dialetto nostrano. Uno poi, per ragioni artistiche e per essere recepito con facilità, nel lungo tempo, ha letteralmente storpiato il nostro bel dialetto per porgerlo alla portata di tutti con le sue esibizioni artistiche in teatro, in tv e al cinema: mi riferisco a Lino Banfi che barese non è mai stato! Originario di Andria (da un po' di tempo nemmeno più parte della provincia di Bari), il suo dialetto vagheggiava tra Andria e Canosa e quindi nessun nesso con il nostro. Sappiate che da noi in Puglia, basta spostarsi di pochi kilometri e i dialetti cambiano. Comunque l'ho scritto in italiano tanto comunque è un proverbio popolare che nel tempo sono certo passerà sotto la protezione dell'UNESCO: "Espressione tipica dialettale con un significato preciso, attendibile e accertato", insomma un patrimonio da difendere. Veniamo quindi, dopo il preambolo introduttivo, alla ragione per cui riavvicino Parigi a Bari con buona pace di chi nel tempo abbia avuto modo di constatare le tante affinità culturali, linguistiche e popolari con la capitale parigina. Conoscerete presumo i "Bouquinistes", sono i librai che operano sul lungoSenna per circa tre kilometri, servendosi di particolari banconi che poggiano a ridosso della spalla in muratura del fiume. Storicamente fanno parte della cultura francese, un simbolo incancellabile e perenne nel tempo, i librai vendono libri, riviste, quadri e tanto altro ancora. Il materiale usato e il più ricercato: pezzi introvabili, libri per amatori e cultori, un viavai di parigini e turisti sempre alla ricerca affannosa di pezzi rari, libri antichi e tante curiosità interessanti. A Bari, Serge D'Oria presidente della "Alliance Française di Bari", ha proposto un angolino della celebre "passeggiata commerciale francese tra i bouquinestes" in un locale in pieno centro città. La proposta è la stessa, stessa presentazione tipica con i famosi cassonetti verdi e tanto materiale amatoriale, antico e usato che sta già richiamando molti curiosi. Una iniziativa molto bella, un tentativo per richiamare Parigi e il lungoSenna, quindi una ulteriore affinità per il gemellaggio ormai consolidato con la capitale francese...bisognosa del mare! L'assessore alla cultura, esaltandosi per la proposta, ha pensato bene di aprire una strada nuova e portare nel giusto contesto il lavoro dei librari a cielo aperto.
E se si insediassero sul lungomare di Bari i famosi librai creando appositi bouquinistes, servendosi di strutture più o meno simili a quelle del lungo Senna, avremmo o no, con il mare alle spalle, la realizzazione definitiva del nostro antico adagio popolare: "Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari"? Non male l'idea assessore alla cultura....ci pensi su e ci faccia sapere!
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