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BOTTA E RISPOSTA...E CHE RISPOSTA!

Post n°3620 pubblicato il 15 Luglio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Verrà, giorno verrà, che spazzeremo una volta per tutte i luoghi comuni e gli stereotipi difficili da rimuovere, specie quando la testa gira in una sola direzione e le convinzioni assunte dall'uomo, durano tutta la vita. Sta spopolando in rete quanto avvenuto in un parco pubblico ad Anzio (RM). Giovanni ha solo sei anni ed è impegnato in un gioco: in un carrozzino giocattolo tiene un bambolotto adagiato e lui, con evidente affetto, lo bacia su una guancia. Nel mentre, passa di lì un signore anziano, lo guarda e con istintiva naturalezza, lo richiama: "Ma stai giocando con le bambole? Sei un maschio, dovresti giocare con i soldatini". Giovanni alza il capo, lo guarda stranito e replica: "Sono il papà, no la mamma!". Beh, direi che Giovanni con i suoi sei anni, abbia capito con molto anticipo, come funziona il mondo e soprattutto, come funziona la vita quotidiana...OGGI. Qualcuno magari sta pensando: "Ma quel signore, non poteva farsi i c...i suoi? Avrebbe evitato di fare una brutta figura passando per un anziano capace di vedere il mondo che è alle spalle e non quello attuale e futuro". Cosa viveva in quel momento il nostro piccolo Giovanni accanto a Mario (così chiamava il suo Cicciobello) nel carrozzino? Pensava al prossimo futuro, alla sua famiglia, al suo ruolo di padre, alla sua posizione certamente non patriarcale e maschia, ma alla pari con la moglie, con i figli da accudire e bisognosa della sua preziosa collaborazione. Il bambino immaginava quale ruolo avrebbe avuto in senso alla sua famiglia: un ruolo collaborativo e paritario, pronto a formare una famiglia e a dedicarsi ad essa, nel rispetto dei ruoli fuori da ogni tradizione e ancestrale cognizione. La risposta molto saggia fornita al signore anziano, ha "smakkato" l'osservazione fuori luogo e poiché troppo piccolo, si intende benissimo che tipo di educazione abbia ricevuto da genitori molto in gamba. Magari nel parco poteva star lì a stirare, a preparare da mangiare, occuparsi della casa, giocare a far il "mammo" se fosse stato il caso. E invece il signore anziano, formato e vissuto in un contesto del passato, cosa ha visto in Giovanni? Un potenziale gay pronto nella vita a sviluppare la sua tendenza e le sue attitudini. Prevenuto il signore, il pregiudizio lo ha indotto in un errore che spesso oggi, molti compiono e anche se fosse, sappiamo tutti come si possa affrontare la vita ispirata dalla parità di genere. Ma come sia stato dimostrato dalla grande risposta di Giovanni, dobbiamo convincerci tutti, una volta per sempre, che la famiglia odierna,  ha altri standard, altre connessioni, altro spirito per governare la costituzione del nucleo. Infine, tanto per rimarcare il "consiglio" dell'anziano: perché i soldatini? Perché confermerebbero in pieno la virilità del piccolo? E perché no armi, giochi esclusivamente pericolosi e attestanti la perfetta mascolinità? Abituarli alla guerra sì, alla violenza pure, ma lasciarli cullare un bambolotto pensando alla malaugurata possibilità di un ragazzino tendente a essere gay, è solo un volgare pregiudizio che può essere dettato da una sottocultura che anima chi ormai si sia fermato molto indietro nel tempo. Bravo Giovanni e ancor di più un plauso ai suoi genitori capaci di una formazione ed una educazione aperta e al passo con i tempi. 

 
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