CARICO A CHIACCHIERE

Il primo televisore sul quale ho  cominciato a seguire  la TV è stato un apparecchio DuMont:  dai miei nonni, 16 persone tutte in una stanza 4x4; il primo televisore posseduto dalla mia famiglia è stato un Phonola con chiave di accensione (strano vero?): mia madre, per non farmi distrarre dallo studio, nascondeva il chiavino; le prime sigarette fumate sono state una "Nazionale senza filtro" e una "Stop con filtro" pagate in tabaccheria  appena 20 lire (9+11 lire); i miei primissimi fumetti a striscia, sono stati quelli di Capitan Miki, Grande Blek e Akim...tutto il resto venne dopo (Tex, Zagor, Il Monello, Intrepido ecc.ecc.);  la mia prima commissione fuori casa è avvenuta  quando  mia madre mi mandò a comprare i maccheroni sfusi e si raccomandò affinché il commesso spezzasse la pasta  prima della consegna; i primi giocattoli richiesti alla befana sono stati tra gli altri, il meccano nr.5, il trenino elettrico Rivarossi o Lima; la prima autovettura sulla quale sono salito è stata una FIAT Topolino 500/C III serie; il primo mezzo a due ruote che ho guidato? Una Lambretta Innocenti D/125; quando andavo al cinema, nel prezzo del biglietto era incluso il soccorso invernale e nel locale si moriva di freddo; le feste da ballo in casa si realizzavano solo se uno degli invitati portava il mangiadischi (Philips o Irradio) e relativi 45gg.; i cioccolatini preferiti, tra le altre marche, erano Talmone e Unica; per il mal di testa "Cachet Fiat"...che solo a vedere la posizione delle mani del tizio nel manifesto, ti preoccupavi... più del "16" che della testa; a tavola l'acqua da bere era preparata con l'aggiunta di bustine di Idrolitina o Idriz; il mio primo film vietato ai minori è stato "Un mandarino per Teo" con W.Chiari e S.Mondaini (oggi farebbe ridere) e dopo l'esibizione tassativa del documento d'identità; il mio primo registratore  mangianastri è stato un Grundig  C200  automatic;  la mia prima autovettura una Fiat 850 grigio topo, targata BA 184...,  berlinissima, normalissima e...usatissima! Orbene, perché nessuno mi crede quando affermo che ho 61 anni?