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Post n°3929 pubblicato il 25 Maggio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Gli evasori fiscali sottraggono al fisco italiano, circa 110 miliardi all'anno! Ogni anno tuttavia, il fisco con l'aiuto della Guardia di Finanza e di altri mezzi a loro disposizione, recupera appena una ventina di miliardi (euro più, euro meno) da quel immenso pozzo che è l'evasione fiscale. Sapete che attualmente, nel nostro paese, il fisco si serve di 161 banche dati: ovvero, riceve da esse, 161 schede riguardanti ognuno di noi potenziali e conosciuti "donatori" in grado di pagare le tasse imputate. Sono dati impressionanti e sapere che ogni momento, costantemente e senza sosta, miliardi e miliardi di schede che ci riguardino, passano dalle mani del fisco fa rabbrividire il contribuente onesto. La domanda nasce quindi spontanea: "Se il fisco conosce esattamente le nostre capacità reddituali, i nostri averi, i nostri immobili e tutto ciò che facciamo e ci procuriamo per vivere e accumulare reddito, perché da noi riesce a prendere quello che dobbiamo, e dagli evasori non becca che le briciole?". Bella domanda vero? In altri termini, abbiamo due schiere di contribuenti: da una parte gli schedati regolarmente, con l'evidenza di tutta la forza produttiva e la loro capacità di reddito e dall'altra parte, la schiera molto nutrita degli evasori parziali e/o totali. E come si spiega questa notevole discrepanza? La CGIA lo spiega molto bene: le banche dati che generano quelle 161 schede su ognuno di noi, con miliardi e miliardi di dati personali, purtroppo emettono dati, ma non comunicano tra di loro. Ossia, non si relazionano e non sono interoperabili. Azz! Quindi, noi facilmente individuabili tanto da poterci contare i peli del naso, siamo tartassati al centesimo, mentre i più "fortunati" pescano nel torbido, evadono che è un piacere e per beccarli non ci sono vie d'uscita". E no, allora ditelo che ce l'avete con noi fessi che paghiamo tutto e al di sopra di quello che dovremmo, se tutti pagassero in egual misura. Cioè, noi dobbiamo sopperire a quello che il fisco non riesce a prendere dai farabutti. Insomma, siamo avanti con la tecnologia,  la macchina tributaria si serve di un sistema informativo della fiscalità avanzatissimo e non riusciamo da sempre a intruppare gli evasori? Beh, se una volta la politica serviva a decidere come e quanto tassare il cittadino per essere un stato fiscalmente giusto, oggi la politica tassa il cittadino per foraggiare se stessa! Costa dirlo, ma sembra una verità ineludibile: i mezzi ci sono, le banche date funzionano alla grande, quindi sanno tutto di tutti come un "Grande Fratello" che ci conta starnuti e sbadigli ogni santo giorno. Eppure, non riescono a connettere tutte le banche perché dialoghino tra di loro e uniformino i miliardi e miliardi di dati posseduti e prodotti giorno dopo giorno. Forza e coraggio cari signori, c'è solo da lavorare su serio e prendersi le giuste responsabilità: noi della prima schiera ci saremmo rotti i gorgioni di sopperire alle spese con tasse da capogiro. Fate a meno del vostro peggio e procedete facendo del vostro meglio. La pazienza ha un limite....Carle' ma kekakkiodici? 

 
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