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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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C'ERA UNA VOLTA LA SCUOLA
Quando frequentavo la scuola elementare (durante il Risorgimento Italiano), la mia aula come tutte quelle dell'epoca, era arredata come vedete in foto. Da quella prima elementare, le tante aule scolastiche che abbia frequentato, sono cambiate con il progresso e la modernità ma c'era un segno che non è mai cambiato ed è rimasto sempre nello stesso posto, qualunque fosse la scuola e l'edificio. Mi riferisco al Crocefisso appeso sul muro, in alto sopra la cattedra. Da tempo vi sono pressioni sociopolitiche perché quel "Segno" venga tolto dal muro: può toccare la suscettibilità, la sensibilità di chi non condivida la religione cristiana. Con il tempo, il problema si è acuito, oggi siamo ancora a rilevare come ci sia chi quel Crocefisso non lo voglia appeso al solito posto, lo vuole fuori dal contesto scolastico e...punto! Conoscete come si sia soliti agire in questo paese, comportarsi dinanzi a un problema: lo scaricabarile lo abbiamo inventato noi e ogni qualvolta vi sia da ottemperare istituzionalmente, si passa la mano e si investono gli altri. Gli altri sarebbero i togati, visto che i partiti ne parlano ma senza operare nelle sedi opportune. Pertanto, c'è chi insiste e si rivolge alla magistratura e/o alla Cassazione per avere risposte certe e praticabili. La Corte Suprema si è espressa: "Il Crocefisso in aula, non discrimina nessuno, lo stato italiano è laico". Beh, allora finalmente si può procedere: non discrimina, quindi può essere esposto in aula al...solito posto! Calma, non correte per procedere: intanto il crocefisso è un simbolo come tanti altri segni religiosi e all'italiana, si aggiunge alla sentenza: "Si auspica un ragionevole accordo tra le parti contrarie". Chiaro no? Ekkevordì? Nulla, andrebbe al solito posto, ma se vi mettete d'accordo, è meglio! Raga', se ogni volta mi fate il gioco tipico degli italiani, il gioco delle tre carte...questa vince e questa perde...io rimbambisco più di quanto non lo sia per natura. Concludendo: la situazione si spiaggia sulla desolante e vaga sentenza, il crocefisso continuerà purtroppo ad essere pietra della discordia, e per il momento vince chi fa la voce più grossa a scuola. Chi non è d'accordo, non lo degni di uno sguardo quel Crocefisso, è lì appeso da oltre duemila anni, non fa male a nessuno, addirittura vi sono credenti che manco lo guardano. Pertanto, una volta per sempre, finiamola con queste menate e ognuno faccia il suo lavoro. Cristo è là per chi fosse interessato. No perditempo!
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