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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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ANDIAMO A CENA FUORI?
Il tempo non depone a nostro favore, con tutta la buona e ferrea volontà, io e il mio 53% ormai, non inseguiamo quelle abitudini, quelle classiche situazioni che il calendario ci suggeriva. San Valentino per esempio, oltre cinquanta anni fa, stimolava tante altre sortite: avevamo voglia di festeggiare, vivere la nostra vita, la nostra unione, soddisfare i nostri desideri. Oggi, dopo decenni e decenni trascorsi al meglio purtroppo, gli anni e la vita, ci hanno riservato limiti che ci costringono a stare più calmi e sereni. "Amo' lo so che ti sembrerò fuori da ogni contesto, ma che dici, stasera ceniamo fuori?". Mi guarda alzando il capo dalla macchina per cucire dove è impegnata, e mi interroga prima con lo sguardo e subito dopo: "Vaneggi? Sei certo di quello che hai detto o devo destarti dal sopore tipico che ogni quarto d'ora, ti trasporta in luoghi fatati?". "Beh, se la metti su questo piano, allora sei pronta alla polemica e vuoi fare discussioni...inutili!". "Ma che dici? Certo che no, so che sei un gran paraculo e dopo tanti anni insieme, non ho ancora capito quando scherzi o fai sul serio...". Continua a lavorare e borbotta: "...e dove vorresti portarmi, se è lecito?". Ci penso su e mi allontano: "Torno subito...", corro a prendere il cellulare dalla mia scrivania e lo porgo mostrandole una foto:
"Hai capito dove sia? Da Giggino, un paio di isolati e ci arriviamo anche a piedi, facciamo una bella passeggiata come ai vecchi tempi...che dici?". Se il suo sguardo avesse potuto uccidermi...non sarei qui a scrivere: "Carle' posso farti una domanda? Cosa sarebbe quel misero posto costretto a malapena in un angolo?". Mi preparo al peggio e: "Ho telefonato, era tutto prenotato, non aveva altro da offrirmi che quel desolante posto che vedi...". Ho capito e dovremmo sederci...insieme lì in quel raffazzonato e impietoso posto?". Ma no mia cara, io siederò li, tu siederai allo stesso posto dalla altra parte della sala, nell'angolo opposto a quello...capisco, ci daremo le spalle, ma almeno avremo festeggiato S. Valentino, dopo tanti anni che non lo facciamo!". Ho dovuto fare i giri di tutti i tavoli che abbiamo in casa...correndo e implorando il perdono!
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