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« SE PARIGI AVESSE IL MARE...SCIACALLI E SPACCIATORI ... »

MAI DI DOMENICA!

Post n°3485 pubblicato il 23 Febbraio 2020 da monellaccio19
 

 

 

Eccone un'altra. Una notizia non originale, non così speciale e che resterà anonima nelle cronache, tanto non abbiamo la buona volontà per prenderla nella giusta considerazione. Parto dalla conclusione e dalle considerazioni finali: non recate mai con voi bambini e minori, sui mezzi pubblici la domenica! Beh, se tanto mi da tanto, e attenendomi alle conclusioni giudiziarie, questo sarebbe l'invito definitivo e precauzionale. Ora spiego la notizia, il suo svolgersi e le decisioni finali: nel 2018 su un mezzo pubblico diretto a Canazei nel Trentino, tra gli altri passeggeri v'è un nigeriano che nel mezzo del tragitto, tira fuori l'arnese e comincia a masturbarsi. Non è in disparte, attorno a lui vi sono altri passeggeri, seduti e/o in piedi. Tra lo sgomento generale per la squallida scena, c'è anche chi riesce a filmarlo durante le sue evoluzioni. Sale la protesta, uomini e donne sono allibiti, avvertono il conducente che a sua volta chiama la polizia denunciando quanto stesse accadendo sul suo mezzo. A fine corsa, il "falloso passeggero" viene arrestato e denunciato per atti osceni in luogo pubblico; in seguito i carabinieri fanno ulteriori indagini e scoprono che è in Italia senza permesso di soggiorno (?) e inoltre, trovano gli abiti che indossava nel filmato fornito del coraggioso passeggero. Prove schiaccianti che lo portano dinanzi al giudice che lo condanna alla pena di tre mesi per il reato ascritto. Si procede quindi in appello e qua scatta la notizia che fa rabbrividire: il grande principe del foro, il suo avvocato difensore, tira fuori dal cilindro i codici della nostra legge giudiziaria e tra una capriola con due salti e un carpiato triplo, convince la corte che nonostante il nigeriano abbia ammesso la colpa, il fatto è avvenuto una domenica mattina, alle ore 7.45 quando sul mezzo non c'era nessun bambino perché era domenica e non si va a scuola! Caduta così l'accusa degli atti osceni perché non c'erano bambini e quindi nessuna aggravante, è venuta fuori anche la solita melensa storia che il poveraccio non ci stava con la testa e pertanto  la masturbazione è avvenuta no per problemi esibizionistici, ma per seri problemi mentali. Assoluzione piena e tutti casa felici (lui e l'avvocato)  e scontenti (tutti gli altri).  Allora, qui o cambiamo le leggi che ormai ognuno se le gira e se le interpreta a suo uso e consumo, oppure cambiamo gli...avvocati: troppo bravi, troppo furbi e troppo ligi alle leggi del nostro paese. Basta loro una lettura di un articolo del codice e sono pronti a cercare i cavilli necessari per voltare la frittata. Dei giudici non parlo più perché potete tranquillamente trarre le vostre ragioni se in possesso del vostro intelletto. Infine la cosa più importante e decisiva, rinnovo l'invito rivolto più su: non fate viaggiare mai sui mezzi pubblici i vostri figli minori, altrimenti un porco e maneggione signore potrebbe essere ...condannato per atti osceni!!!!


 
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Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 23/02/20 alle 10:14 via WEB
Ti meravigli, forse, per così .. "poco"? Per queste "piccole" stranezze? In confronto quello che è riportato nel libro - L'ultracasta dei magistrati - del giornalista del gruppo Repubblica Espresso Stefano Livadotti, dovrebbe farti incazzare fino al limite dell'infartro fulminante, Carlo! Qualche notizia in merito..
Prendendo spunto da quel libro prima citato (L'ultracasta etc. di Livadiotti), viene da commentare che costoro - molti magistrati - straparlano sui giornali, in televisione, nelle manifestazioni pubbliche rovesciando insulti su chiunque: sui colleghi e sulla giustizia, sul governo come sulle forze dell'ordine. Ma il Csm riesce sempre a trovare un buon motivo per assolverli. Salvo quando il bersaglio delle contumelie diventa proprio Palazzo dei Marescialli..
Una lettura che i magistrati italiani non si perdono proprio mai è quella dei "Quaderni del Consiglio superiore della magistratura" sulla disciplina. In quelle pagine hanno trovato, nero su bianco, l'elenco dei loro doveri: correttezza, diligenza, imparzialità, operosità. Il riserbo, quello veniva per ultimo, E dunque, si sono detti, era certamente il meno importante. Così, hanno deciso in massa di ignorarlo.
Per rendersi conto della coerenza con cui hanno applicato la scelta ai loro comportamenti di tutti i giorni occorre armarsi di una lente d'ingrandimento e andare a curiosare tra le note di uno strabiliante e corposo tomo, intitolato La libertà di espressione dei magistrati.
Sostiene l'autore, Sandro De Nardi: "Se a fronte di singolari esternazioni poste in essere in occasione dell'espletamento di funzioni giudiziarie si negasse qualunque forma di sindacato e di eventuale responsabilità disciplinare al fine di non compromettere l'indipendenza funzionale degli esponenti dell'ordine giudiziario, questi ultimi diventerebbero una casta di intoccabili: il che non sarebbe concepibile in base alla nostra Costituzione".
Ha scritto nel 1984 Giuseppe Ferrari, costituzionalista, professore emerito di diritto pubblico ed ex membro del Csm e poi della Consulta, in Soliloquio sulla magistratura: " Assolutizzando e dilatando il principio dell'indipendenza dei giudici si perviene all'intoccabilità dei magistrati. Questi, quando amministrano la giustizia, è in nome dell'indipendenza che non possono essere perseguiti, per abnormi che siano i loro provvedimenti e sgangherate le relative motivazioni [...] E, quando non amministrano la giustizia, allora è in nome della libertà di manifestazione del pensiero che si perpetua l'intoccabilità".
È esattamente ciò che succede in Italia, dove i magistrati straparlano, inondando tutti i giorni di interviste gazzette di ogni risma. Non resistendo all'irrefrenabile impulso di pararsi davanti a qualunque telecamera risulti a tiro. E facendo a gara a chi la spara più grossa, sicuri di poter contare, sempre e comunque, sulla comprensione della sezione disciplinare del Csm.
Negli ultimi decenni, una sola delle tante toghe linguacciute ci ha rimesso la poltrona, destituita il 19 marzo del 2004, ma non aveva solo violato il riserbo. Il tipo in questione, "già condannato per corruzione aggravata in atti giudiziari, perseguendo interessi personali di natura patrimoniale attraverso una condotta del tutto contraria ai suoi doveri istituzionali, aveva accettato da un noto imputato (dei reati di associazione camorristica ed estorsione continuata e aggravata) di rivelare i contenuti della camera di consiglio del collegio giudicante di cui faceva parte come “giudice a latere” e s'era impegnato a suggerire la strategia processuale più utile per pervenire all'assoluzione del suddetto imputato e dei suoi associati".
Diciamo pure che buttarlo fuori era stato davvero inevitabile. Ma in quasi tutti gli altri casi il Csm, in un modo o nell'altro, ha trovato la strada per assolvere i magistrati. Anche quelli che hanno divulgato particolari delle istruttorie a loro affidate, così contravvenendo alla circolare del consiglio del 22 aprile 1966.
Aveva detto l'allora presidente della repubblica Scalfaro davanti all'assemblea plenaria del 9 luglio 1998: "Non ho mai visto arrivare a termine una procedura per violazione di segreto istruttorio".
Di seguito, alcuni esempi di magistrati che si sono lasciati andare a dichiarazioni quantomeno lesive ma che l'hanno sfangata per la solita cocciuta benevolenza della sezione penale del Csm.
Ecco quello del magistrato che, commentando una proposta sulla liberalizzazione delle droghe leggere, aveva insultato alcuni parlamentari (tranne poi correggersi in una successiva intervista): "Non commette illecito," ha deciso la disciplinare, "allorquando le espressioni usate [definite dal Csm stesso 'inopportune e poco meditate'] appaiono fortemente condizionate dal suo appassionato impegno professionale nello specifico settore". !!!!!
In un altro caso, il comportamento poco urbano di "Vostro Onore" è stato addirittura giustificato "dall'esuberanza legata alla giovane età". Aspettando che un giorno, chissà, il magistrato sbarbatello metta giudizio pure lui, quelli della sezione intanto hanno assolto anche un suo collega che aveva "inserito in un provvedimento giurisdizionale riferimenti capaci di offendere la reputazione di terzi estranei".
Nella motivazione, gli uomini del Csm hanno superato se stessi, e pure Niccolo Machiavelli: "[Gli insulti] erano necessari e, quantomeno, utili all'economia complessiva dell'atto processuale".
È stato assolto il magistrato collaboratore di un giornale che, rispondendo privatamente a un lettore denunciato per possesso di armi da guerra, aveva coperto di insulti sia la polizia ("banda di ignoranti e di imbecilli... crassa ignoranza... una tale bestialità") sia il perito del tribunale ("un imbecille").
Assolto anche il magistrato che aveva distribuito, all'interno degli uffici giudiziari, un volantino su un pubblico dibattito con allegati due scritti di un prete operaio prossimi all'istigazione a delinquere: "Occorre demolire il sistema puntellato da giudici e polizia e perfino dalla chiesa. Occorre far sparire i padroni e creare una nuova società con una giustizia diretta dal popolo [...] Bisogna affrettare l'abbattimento dei padroni, l'abbattimento di questa giustizia".
Assolta la toga che aveva definito quello di Giuseppe Pinelli "suicidio per conto terzi" e parlato di Luigi Calabresi come del "commissario finestra". Quelli della sezione hanno riconosciuto, bontà loro, che "alcune espressioni impiegate davano prima facie l'impressione di aver superato il limite che gli esponenti dell'ordine giudiziario dovrebbero rispettare allorquando esercitano la loro libertà di manifestazione del pensiero".
Poi, però, hanno spiegato: "Tuttavia bisogna valutarle tenendo conto [...] del particolare clima di scontro che aveva caratterizzato quegli anni". Assolto pure il magistrato che, riferendosi all'epoca del terrorismo, aveva scritto sul "manifesto" in un pencolante italiano: "Già oggi è una realtà che questo tipo di processi possono trattarli soltanto quei giudici culturalmente attrezzati ad accettare senza obiezioni la rinuncia a ogni elementare cautela giuridica quando si tratta di incarcerare presunti terroristi".
Gli aguzzini, insomma.
L'affermazione, pur potendo essere letta come offensiva dei magistrati che trattavano processi di terrorismo," si legge nella sentenza, "rappresentava certamente un'opinione critica, certamente sgradita, ma liberamente manifestabile, anche da parte di un magistrato, in virtù dell'articolo 21 della Costituzione".
Nessuna sanzione neanche per il presidente del Tribunale del riesame di Lecce, che, in un messaggio di posta elettronica inviato a venti colleghi, e finito sulle pagine di un quotidiano locale, chiamava l'allora presidente del consiglio, Berlusconi, "Silvio Banana", definendolo "decisamente fesso" e invocava "una commissione d'inchiesta, pubblica e trasparente, sul rincoglionimento degli italiani".
Idem per il procuratore della repubblica che, impegnato in un'indagine sull'utilizzo di minorenni nella realizzazione di materiale pornografico, in un guazzabuglio di dichiarazioni si spingeva fino a dire: "In Italia esiste, ed è innegabile, una vera e propria lobby dei pedofili, che è appoggiata anche da molti esponenti di partiti politici [...] i ministri Bianco, Fassino e Turco [...] sembrano voler escludere in ogni modo che il materiale pedo-pornografico sia prodotto in Italia" ("si era in sostanza trattato soltanto," hanno sentenziato alla disciplinare, "di un modo di richiamare l'attenzione anche delle altre istituzioni su un fenomeno presentato spesso alla pubblica opinione senza la doverosa sottolineatura della sua gravita").
E stesso trattamento anche per il consigliere della corte d'appello di Genova che, di nuovo riferendosi a Berlusconi e ai suoi ministri, dichiarava in un'intervista:
"Questo squallido, pessimo governo sta distruggendo la struttura stessa del paese, la sua immagine, il suo futuro [... ] adesso tiriamo via questa brutta gente. È un impegno che ho preso e non mi sembra poco". A quelli del Csm, invece, è sembrato poco.
Addirittura, non è stata proprio esercitata l'azione disciplinare per il caso del consigliere della corte d'appello di Torino (finito peraltro sotto processo penale) che, come direttore di un periodico, aveva dato il via libera alla pubblicazione di un articolo sul processo Eichmann dove era scritto:
"II popolo ebraico, in quanto tale, dovrebbe ritenersi deicida e conseguentemente amorale e perciò indegno di giudicare chiunque".
E la sezione disciplinare ha continuato a sonnecchiare pure sulla vicenda del giudice istruttore che, partecipando a una trasmissione televisiva gestita da un partito politico, l'Msi, aveva accusato le istituzioni repubblicane di "atteggiamento criminale" e "persecuzione" nei confronti dei fascisti. Tranne risvegliarsi dal torpore quando un incauto magistrato le aveva tirato contro una sventagliata di mitra per la decisione di condannare alcuni esponenti dell'ordine giudiziario risultati iscritti alla loggia P2. Parlando con un cronista dell'agenzia Ansa, la toga ci aveva messo il carico da novanta:
"Si tratta, per quanto mi riguarda, di un tipico atto di ferocia istituzionale da dilettanti del potere [...] Nell'indifferenza dei garantisti, la lottizzazione di condanne e assoluzioni chiude questa caccia alle streghe in base a norme retroattive dopo un processo illegale davanti a un organo fuori legge. Con questi ingredienti la cucina di Palazzo dei Marescialli non poteva che sfornare pietanze da pattumiera". Questo sì, l'hanno condannato. Quando ci vuole, ci vuole!!!!!!
I magistrati italiani si ritengono liberi di esprimere i giudizi che meglio credono e su chicchessia. Ma se qualcuno se la prende con loro, diventano permalosi come le scimmie. (frase riportata nel libro di De Nardi).
Quando il procuratore generale di Ancona, G.D., ha pubblicato sul suo blog 43 sentenze con clamorosi svarioni e salti logici (tipo: "si concedono le attenuanti generiche perché l'imputato è africano e l'Africa è povera") è successo il finimondo. L'Anm ha convocato un'affollatissima assemblea e il caso è finito, per sospetta incompatibilità ambientale, direttamente al Csm, che in un soprassalto di dignità s'è dichiarato incompetente, rimettendosi alle decisioni del ministro e del procuratore generale della cassazione. Non senza aver prima stigmatizzato "la caduta di stile". E si trattava di un collega. Figuriamoci quando la critica arriva da una controparte.
Sempre più spesso, quando qualcuno le attacca, le nostre toghe corrono a chiedere la protezione dell'intero Csm. È il meccanismo delle cosiddette "delibere a tutela". Spiega De Nardi: "A partire dalla metà degli anni settanta sono stati davvero numerosi i pronunciamenti con cui il consiglio superiore è pubblicamente intervenuto per tutelare vuoi singoli magistrati vuoi interi uffici giudiziari [...] da attacchi denigratori e calunniosi [...] le deliberazioni in parola hanno subito una vera e propria impennata nell'ultimo quindicennio. Il tenore di queste delibere a tutela è questo: "Gli atti dei magistrati possono certamente essere discussi e criticati, le soluzioni giuridiche da essi adottate possono essere contestate, le loro ipotesi accusatorie possono risultare infondate, ma, comunque, non possono essere mai adoperate, sotto il pretesto della libertà di critica, espressioni oltraggiose verso il singolo magistrato o vilipendiose dell'intero ordine giudiziario". Non sia mai.
Buona domenica, va.. ^________^
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 11:02 via WEB
Sarò breve, conciso e compendioso: non ho avuto un infarto, ma ci sono andato vicino per la rabbia incontenibile e per i "cognati" di vomito irrefrenabili. Grazie, pagina esaustiva di rilevante importanza, con puntigliosi riferimenti che denotano lo stato in cui versa la nostra giustizia. Buona domenica Vince.
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lascrivana
lascrivana il 23/02/20 alle 11:37 via WEB
C'è qualcosa che non mi quadra in quest'atto. A parer mio, il povero nigeriano pensava che con l'atto osceno in luogo pubblico, sarebbe stato rimpatriato a spese dello stato. Sicuramente non immaginava che gli avrebbero dato tre mesi; e ne tanto meno che un avvocato lo discolpasse. La scelta dell'ora e del giorno, mi fa capire che non aveva nessuna intenzione di scandalizzare bambini; semplicemente pensava di cavarsela con un ammonimento e un viaggio di ritorno gratis.
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 11:51 via WEB
La tua riflessione e la tua conclusione, mi lasciano perplesso. In altre parole e a prescindere dalla finalizzazione cercata dal nigeriano, ti sembra normale che un persona si masturbi in un luogo pubblico e verosimilmente in un bus? E' vero, non erano presenti i bambini, ma dove sta scritto che gli adulti debbano assistere e una oscenità come l'atto di masturbarsi? No, qualunque fosse stato il motivo o la ragione, nessuno può permettersi di agire in tal modo e l'atto osceno andava severamente punito!!!!!! Poi se vogliamo fare una legge ogni giorno, prendere decisioni diverse ogni momento secondo un avvocato difensore, un giudice e un imputato, allora siamo proprio all'anarchia dilagante, incontrollabile e schifosamente aberrante.
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lascrivana
lascrivana il 23/02/20 alle 12:04 via WEB
Era quello che si aspettava pure il nigeriano -essere punito e rimpatriato-. Per il resto, che la giustizia facesse acqua, lo avevamo già intuito.
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 12:27 via WEB
Cioè si aspettava che gli facessero un "favore"? Beh, comunque glielo hanno fatto, anzi, è andata meglio del previsto!!!
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lascrivana
lascrivana il 23/02/20 alle 11:38 via WEB
Buona domenica Carlo
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 11:51 via WEB
Felice domenica Laura.
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e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 23/02/20 alle 13:59 via WEB
Ahben! Pazzesco..ma si crea un precedente: da oggi sappiamo che in autobus, in treno, in corriera, in metropolitana, magari anche in aereo è lecito tutto, purchè sia domenica...chissà se varrà anche per gli italiani ;) Buona domenica, Carlo!
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 17:30 via WEB
Follie non nuove, visto che sentenze simili nel tempo recente, le incrociamo spesso. Ripeto: gli avvocati difensori sono così bravi (è il loro lavoro) a cavillare come come vogliono e la legge, con giudici compiacenti, si presta molto a fari interpretate sempre in forme diverse e assurde. Così è se ci pare!!!!! Garantisti puri! Buona sera Elena.
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nina.monamour
nina.monamour il 23/02/20 alle 16:10 via WEB
Possibile che nessuno chieda conto a questi Magistrati, Giudici del loro operato? Per me questo Giudice dovrebbe essere sottoposto ad una visita psichiatrica solo per capire se può avere comportamenti pericolosi per la società e naturalmente dovrebbe essere estromesso dalla Magistratura perchè ritengo che una scusa del genere sia inammissibile, sta avvalorando la tesi che davanti a uomini e donne ci si può masturbare tranquillamente senza avere nessuna conseguenza penale. Andrebbe inquisito anche se è un Giudice, ci sarà qualcuno che può denunciare questo schifo? I suoi superiori dove sono? Come è possibile che un extracomunitario, su un bus pubblico, si lasci andare a queste nefandezze? Mi sa che mettono i bambini in mezzo per scusare questo "sconcio". Che poi, bambini a parte, questo non significa che chi viaggia deve sopportare tali umiliazioni. Dopo questa assurda sentenza ci si può sbizzarrire ad immaginare migliaia di possibili situazioni fino a ieri paradossali e illecite, ad esempio..."un cartello sugli autobus", che avvisano i gentili viaggiatori che nei giorni festivi sono disponibili le apposite tendine per masturbarsi senza disturbare gli altri passeggeri, ahahahahahhhh sono allibita Carlé, questa è la nostra Italia, buona Domenica.
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 17:40 via WEB
Per avere una idea di cosa siano e come siano ormai pronti a sbizzarrirsi i nostri giudici, basta leggere su il lungo commento di Vince. Mettici poi questo garantismo esasperato, gli avvocati difensori che sguazzano come rane felici in uno stagno tutto per loro e abbiamo un quadro perfetto sulla realtà di questo paese. Termini altisonanti, architettati per non dire mai chiaramente quello che dovrebbe essere la descrizione di un reato, scritti con parole semplici e dirette e con un solo esclusivo scopo: lasciare libere interpretazioni alle leggi. Buona sera Nina.
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Spiky03
Spiky03 il 23/02/20 alle 18:26 via WEB
È pazzesco!! Possibile che non c'è nessuno che possa prendere dei provvedimenti con questi magistrati? Buona domenica carissimo:) anche se ormai siamo alla fine di questa giornata:)
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/02/20 alle 18:39 via WEB
Formano una congrega inviolabile e intoccabile, così come vollero i nostri "padri costituenti". E' vero, il potere di costoro ormai chiusi in una casta fortificata e inaccessibile, non dovrebbe subire condizionamenti di sorta e rimanere integro per garantire giustizia e verità. Purtroppo il tempo e la politicizzazione infiltratasi anche nel loro angolo privilegiato, ha fatto tutto il resto. I pochi, i nudi e puri, non riescono a far altro che...adeguarsi!!!! Buona sera a te carissima Spiky.
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 24/02/20 alle 06:41 via WEB
Ciao...Se riesce a farti sorridere appena ti svegli o è una persona speciale o è un caffè. Una bella giornata non dipende da quanto sole c’è fuori, ma da quanta luce abbiamo dentro. Buon Lunedì con sorriso, bye sal
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monellaccio19
monellaccio19 il 24/02/20 alle 07:25 via WEB
Buon inizio settimana a te Sal.
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woodenship
woodenship il 26/02/20 alle 03:35 via WEB
Sinceramente non riesco a scandalizzarmi, ragazzo mio: in un paese che ha una tv come quella nostra, ci si può aspettare di tutto. Anche che un giudice si convinca di essere in uno spettacolo e decida di emanare una sentenza spettacolare.....
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monellaccio19
monellaccio19 il 26/02/20 alle 07:51 via WEB
D'accordo, scafato come sei, non ti impressiona più niente ormai! Ma kakkio, un filino di rabbia dovrebbe pur rigarti l'angolo della bocca con un rivolo di bava! Ciao Sal.
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