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Torno sull'argomento affrontato qualche giorno fa, perché con mia somma gioia, è accaduto ciò che mi aspettavo. La "ChatGpt" ovvero l'intelligenza artificiale pronta ormai ad invadere i nostri apparati digitali e ultra tecnologici, è sta bloccata nel nostro paese dal Garante della Privacy. E' cosa buona e giusta, sostenevo e suffragavo questo intervento l'altro giorno, poiché le dimostrazioni che girano in rete per promuovere il "prodotto del terzo millennio", erano piuttosto invasive, pericolose e azzardate oltre ogni limite. Con effetto immediato il Granate inibisce e aliena la società statunitense "OpenAI" a usare provvisoriamente e in modo contenuto, i dati già raccolti degli italiani che si sono precipitati per iscriversi. Insomma, in attesa di una opportuna e severa legge sulla privacy di persone e aziende, bisognerà darsi una calmata e attendere. Musk ha invitato tutti (pure lui è coinvolto nel business) a fermarsi almeno sei mesi, per studiare attentamente ciò a cui staremmo andando incontro. Io francamente non credo a questa sua proposta piuttosto strana: se lo conosco almeno un po', vuol fermare tutti e lui continuare a far lavorare i suoi per avanzare nell'impresa. Va bene, il mio è solo un sospetto, tuttavia in Italia, è stata aperta un'istruttoria e vedremo come andranno le cose. L'importante è che senza una corretta protezione della privacy e dei dati personali e aziendali, non si parte per la grande impresa. Sono d'accordo e spero lo siate anche voi: troppi rischi, troppi dati che sfarfallano sul web e troppi danni per chi sia preso di mira da persone poco serie e pronte a far man bassa della gente indifesa.