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« SOLO BAMBOLE OCCIDENTALI PLEASE!SONO CAMBIATI GLI APPROCCI »

PER NATALE SI PUO' FARE...

Post n°3077 pubblicato il 04 Dicembre 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per donne che lavorano

 

 

Avrai anche ragione caro Flavio, ma prove non ne hai, a parte le tue esperienze personali che non contano una mazza! Il benedetto lavoro delle donne sta diventando una favola raccontata per chi non ha mai preso sul serio l'argomento e cerca alibi per non affrontare mai la piaga del nostro tempo. Siamo ancora agli incontri di lavoro dove un'azienda, nei colloqui preliminari, chiede all'interessata di mostrare analisi che confermino il suo "stato NON interessante". Questa è pura follia diffusa e insieme ad altri escamotage, mettono in difficoltà la donna che ha una sua famiglia o che intenda crearne una. Pertanto se fosse per le donne, lavorerebbero in tante ma non possono essere alienate se volessero vivere una doppia vita: lavoro, famiglia, affetti e casa. Il bla,bla,bla su questo argomento è ormai noioso e spesso pur di lavorare, alcune mentono e molte altre invece si adeguano. Quindi, nascite in calo e sempre meno tempo da dedicare alla famiglia. In Inghilterra sta girando in tv uno spot sul Natale che ha sollevato molte discussioni: una giovane signora impiegata in una grande azienda e avente responsabilità piuttosto onerose, è presa molto dal suo lavoro: la mattina a colazione  si incontra con il figlio, il ragazzo è triste, la mamma non si siede nemmeno, mangiucchia e beve un caffè e corre al lavoro. Il ragazzo, sempre mogio va a scuola, poi lo si vede in una sala giochi mente le scene si alternano con quelle della madre tutta impegnata in ufficio. I due non "vivono" la famiglia, evidentemente per il Natale imminente avranno preso accordi per stare più tempo insieme e vivere emozioni e clima festivo condividendo le loro vite. I due, ciascuno nel proprio contesto, si rendono conto del dramma che vivono e hanno in un eccesso di rabbia, reazioni piuttosto vivaci: lui sbatte i pugni sul banco del gioco, lei in ufficio si ferma colta da una crisi di pianto e il mondo si ferma. Tutt'intorno, all'uno e all'altra, si ferma ogni attività come d'incanto, le persone sono immobili e il tempo che si è fermato per tutti, resta attivo solo per loro. Colgono quindi la grande occasione: il tempo si è fermato e loro si vedono per stare insieme e vivere l'atmosfera natalizia facendo tutto ciò che avrebbero voluto fare senza impedimenti. Molti si sono commossi seguendo il breve filmato, hanno addirittura pianto per l'epilogo felice che riunisce la mamma e il figlio. Ma altri invece hanno letto e interpretato in maniera diversa la storia e soprattutto il finale. "Come madre che non abbia altra scelta se non quella di lavorare a tempo pieno, la stupida pubblicità mi ha fatto sentire uno schifo". Tra i vari commenti, condivido questo con voi perché mi sembra il più secco, diretto e pertinente. Ecco le donne di oggi, lavorano e non possono dedicarsi alla famiglia, ai figli e alla casa. Non lavorano perché magari hanno difficoltà a fare accettare ai loro datori, la necessità, la voglia e la dedizione da mettere in pratica con le loro famiglie. Caro Flavio, c'è forse una sola soluzione immediata e definitiva: fermare il tempo come nello spot! Se sei capace con i tuoi potenti mezzi, provaci e forse (???) le donne si toglieranno dai maroni.

 
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Commenti al Post:
divinacreatura59
divinacreatura59 il 04/12/18 alle 16:57 via WEB
Io ho rinunciato a lavorare con mio figlio piccolo facendo enormi sacrifici ma l'ho portato fino a una decina d'anni per poi fare i lavori più disparati.Non mi pento di questa scelta e lo rifarei,mi sono goduta mio figlio fino a quando non è riuscito a camminare con le sue gambe.Non conosco la condizione di altre mamme e non mi permetto di giudicare...ho parlato solo della mia storia.Buon pomeriggio caro Carlè e un kissotto da Divy:)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 04/12/18 alle 17:16 via WEB
Hai fatto il meglio e sei encomiabile. Le altre donne vivono il dramma del lavoro: oggi se non si lavora in due in famiglia, non si ava avanti. Quindi la donna vorrebbe lavorare e poter associar il suo reddito a quello del marito, tuttavia, oggi le aziende, specie le più piccole, stanno male al solo pensiero di dovere assumere una donna che poi possa rimanere in cinta, assentarsi per problemi di un figlio piccolo ecc.ecc. Questo è il grave problema, dover fare a meno di una impiegata che si assenti. Un paese civile e democratico non può accettare queste situazioni e una donna che lavora deve sì dare tutto il suo apporto alla azienda, ma nel contempo avere la libertà di portare avanti il rapporto familiare senza scossoni e senza aver paura di essere licenziata. Ciao Divy, buona serata. Smack!!!!
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 04/12/18 alle 18:07 via WEB
Sono andata a guardarmi lo spot. Da mamma che ha sempre lavorato, lo trovo penoso. Non esiste che si trovi il tempo per i figli a Natale mangiando lo zucchero filato e sugli autoscontri: i figli hanno bisogno anche e soprattutto di altro.
E' difficile conciliare famiglia e lavoro e tante volte ci sono da fare salti mortali. Per contro, trovo che una donna abbia il sacrosanto diritto di realizzarsi anche fuori dalla famiglia senza per questo sentirsi uno schifo. Anzi, penso che una donna se ha un lavoro che la gratifica, riesce a dare molto anche in famiglia e allo stesso tempo anche i figli si responsabilizzano perchè in una famiglia vige la regola del tutti per uno e uno per tutti.
Questa è la mia esperienza quotidiana .
Buona serata, Carlo :)
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monellaccio19
monellaccio19 il 04/12/18 alle 18:29 via WEB
Pertanto, grazie per la tua testimonianza. Io credo che tutte le mamme, se non inclini all'egoismo, abbiano voglia di dedicare tempo alla famiglia, trovare spazi per relazionarsi con i suoi affetti e le persone care. Penso, tuttavia, che sia inaccettabile la situazione, più diffusa da noi ma anche altrove non scherzano, del datore di lavoro che trema alla sola idea di una collaboratrice che possa mollare per una gravidanza o altri problemi familiari. La donna non mollerebbe mai completamente è chiaro, il suo posto non vorrebbe mai perderlo e quindi il poter godere di una certa elasticità e spazzare il campo dalle paure di un licenziamento o di un trattamento ostile, sono sempre incombenti. Ovviamente mi riferisco alle tante donne occupate in ditte e aziende dove non vi siano tutele sufficienti per loro. Buona serata e grazie Elena.
(Rispondi)
 
lascrivana
lascrivana il 04/12/18 alle 23:29 via WEB
A me lo dicono spesso anxhe al lavoro che rompo i maroni. Ormai non ci faccio più caso quando dicono parolacce chiudo. Al primo accenno di scortesia ho già stoppato la chiamata. In quanto alle difficoltà della donna che lavora, sono davvero tante. Fortuna che ormai non devo presentare più nessun test di gravidanza, ora devo solo dimostrare che non ho ancora la demenza senile. Buonanotte
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 07:57 via WEB
Ognuno matura le sue esperienze. Oggi la donna che lavora è una realtà incontrovertibile, una necessità oltre che una legittima aspirazione che ogni donna potrebbe avere. Raggiungere la parità, rendersi indipendente e porsi al servizio della famiglia non solo come massaia e casalinga. Si tratta di coniugare queste due attività: il lavoro fuori casa e la presenza in casa specie per i rapporti e le relazioni con i figli. E' necessario che l'inserimento definitivo nel mondo del lavoro a tutto tondo, avvenga presto e sia data alle donne la libertà di mettere su la famiglia avendo anche i tempi necessari per non rimanerne tagliata fuori. Buona giornata Laura.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 05/12/18 alle 10:22 via WEB
Tra i regali di Natale mi permetto, letto il post, di consigliare un interessante testo : Da Molin Giovanna (2012) "Donna a Bari tra famiglia e lavoro. Nuovi bisogni di servizi e tempi della città", edito da Cacucci.
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 10:38 via WEB
Il vecchio, tradizionale editore Cacucci!!!!! Beh, un buon consiglio Aldo, se serve a smuovere questo macigno che aliena le donne, che le mette in posizioni poco paritarie, allora una buona lettura può aiutare.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 05/12/18 alle 10:36 via WEB
Secondo me, registriamo una "emancipazione interrotta" della donna. Basta guardare nel nostro stesso quotidiano: com'è possibile che domande cruciali come "Dove sono finiti i miei calzini" o "Perché il frigo è vuoto" siano rivolte sempre alle donne? Invece è così. Infatti, troppe donne, ancora oggi, combattono contro ingiustizie e abitudini che le relegano in vecchi ruoli e devono "correre da sole", scegliendo tra i diversi aspetti di una vita piena, maternità o carriera, indipendenza o affetti familiari.
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 10:41 via WEB
Le donne in carriera preoccupano per un verso: troppe responsabilità, niente orari fissi, lavoro ad oltranza per dimostrare il merito del posto ottenuto. Poi ci sono quelle che tremano al solo pensiero di inficiare il loro operato e il buon lavoro che svolgono, con le esigenze della famiglia e dei figli che meriterebbero più attenzioni e più relazioni.
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gabbiano642014
gabbiano642014 il 05/12/18 alle 11:07 via WEB
Il mio pensiero come donna presente nello spazio pubblico è che il tempo-famiglia è soggettivo e si deve fermare indipendentemente dalle mansioni lavorative.Nell'occupazione donna-impresa porrei il problema non nel tempo riversato alla famiglia,ma sul piano educativo a tutela dei diritti della donna in ogni occupazione lavorativa. Viste le pari opportunità,non è accettabile che una donna non possa affermarsi nel mondo del lavoro.Donna-impresa non è screditare la famiglia,ma crescita sociale e famigliare.
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 11:21 via WEB
Condivido pienamente il tuo commento: prova evidente del tuo impegno serio e costante sui due fronti: lavoro e famiglia. Purtroppo abbiamo una frangia, un sottobosco incontrollabile, dove donne che ambiscono a lavorare, specie in piccole aziende, ditte e altre attività magari minori, sono prese dall'ansia, non hanno libertà garantite, i licenziamenti sono a portata di mano e le premesse per ottenere e mantenere il lavoro , sono rischiose. E' vera la notizia dell'altro ieri che riporta quanto accaduto ad una donna alla quale hanno richiesto un certificato medico dove si attestasse che non fosse in cinta.
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gabbiano642014
gabbiano642014 il 05/12/18 alle 11:08 via WEB
Non è quanto tempo si trascorre,ma la qualità..Una buona giornata caro Mon..
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 11:23 via WEB
Tempo e qualità del lavoro richiedono una coniugazione particolare. Buon giorno cara Patty.
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SONIA.58
SONIA.58 il 05/12/18 alle 11:38 via WEB
Un tempo le donne stavano a casa ad occuparsi del marito e dei figli. La vita era meno gravosa, d'accordo, ma le famiglie molto più resistenti al fascino del "nuovo" , dell'"effimero". Ci siamo evoluti...la vita costa cara, il lavoro manca ma...ci sono casi in cui la donne potrebbero stare tranquilòlamente a casa e lasciare il suo posto ad un copofamiglia disoccupato (così come per uomini che sono costretti alla pensione in tarda età) Certe donne tengono molto all'affermarsi delle loro ambizioni e molto dei loro doverosi impegni famigliari lo lasciano alla colf, alla babysitter. A me, personalmente, queste sono le donne che romponon i maroni...anche se non ce li ho. Buon mercoledì, Carlo...;).Sonia
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 11:57 via WEB
Flavio Briatore ha fatto una battuta e non può rappresentare né le donne, né gli uomini. Questo di cui parliamo è un problema fondamentalmente sociale, una situazione che oggi investe uomini e donne in ugual misura. La donna di un tempo, non c'è più: o per suo desiderio di lavorare per piacere oppure se deve rimanere a casa è perché la famiglia è ricca, agiata e non ha bisogno del concorso reddituale della donna. Tutte le altre devono lavorare per forza, devono affiancarsi al marito per avere una vita abbastanza dignitose e condurre i figli verso un futuro sereno. Il punto focale è il lavoro che molte donne possono ottenere più facilmente perché non hanno titoli tali per ambire a grosse società e aziende. Piccole ditte e piccole attività assumono ma hanno bisogno di garanzie che le donne non possono dare: libertà da impegni familiari e piena disponibilità in azienda. Ecco il punto critico: una coppia appena sposata, lavorano entrambi e sarebbero pronti ad accogliere un figlio, come potrebbe la donna con un lavoro "a rischio" ottemperare tranquillamente se le condizioni sono fragili? Occorre maggior tutela per tutte, perciò nascono sempre meno bambini, le famiglie non crescono e il lavoro manca. Su questo bisognerà attivarsi e garantire tutte le donne. Grazie Sonia, piacevole giornata.
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maraciccia
maraciccia il 05/12/18 alle 12:18 via WEB
Nascono sempre meno bambini, e quelli che nascono hanno già un debito pro capite non indifferente
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 12:54 via WEB
Vero mia cara e di farne le donne, specie nelle condizioni a cui accenno, non se la sentono di rischiare. Così è se mancano certezze e garanzie per il futuro,specie per le donne che lavorano senza tutele necessarie. Grazie Mara, spero tu stia bene in salute. Buona giornata.
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Spiky03
Spiky03 il 05/12/18 alle 13:12 via WEB
Briatore ha ragione, però anche quelle che lavorano mica ci scherzano a rompere i maroni ahahahahaha!! Ok scappo! buona giornata caro monel:)
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 16:57 via WEB
Tu opini?????? AhAhAhAhAhAhAh!!!!!!!! Lui non le vuole proprio tra le scatole le donne, altroché!!!!!!! Ciao cara buona serata.
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mariateresa.savino
mariateresa.savino il 05/12/18 alle 14:54 via WEB
Io direi solo a quel "distinto" signore che le donne lavorano sempre e comunque, perché anche portare avanti una casa e relativa famiglia è un lavoro e abbastanza oneroso. La maggior parte di quelle che lavorano fuori casa, poi, son costrette dalla necessità di contribuire economicamente ai bisogni familiari. Dire che le donne,agli uomini,rompono comunque, perché se ne vorrebbero liberare, tranne che per alcune loro necessità. Li vorrei vedere da soli e senza i soldi che ha costui che fa tanto lo sbruffone e che, personalmente, nemmeno morto,vorrei. Scusami,Carlo, ma qualche volta, m'incavolo anch'io... Buona giornata a te e bravo per la tua risposta.
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monellaccio19
monellaccio19 il 05/12/18 alle 17:00 via WEB
Lui parla per sé e a noi non ce ne può fregar di meno: i problemi delle donne ben altri e giustamente come sottolinei, senza di voi in casa non si realizza granché specie quando vengono a mancare le relazioni con i figli. Sfogati pure mia e cara, qua parliamo tutti la stessa lingua!!!!! Buona sera cara.
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