"Lo giuro, io non sono stato!", piagnucola Di Maio su FB, "Non ho fatto togliere io il manifesto della UIL al corteo di Roma". Beh, c'è da credergli, queste cose non le fa e per provare che non applica nessuna censura (se non offensiva) contro chi gli possa essere contro, pubblica il manifesto ironico sulla sua pagina FB. Allora chi sarà mai stato il colpevole? Matteo, l'unico è Matteo Salvini che non ha occupato a caso il Ministero degli Interni: ha così la possibilità di fermare chiunque critichi nel pieno rispetto della libertà di opinione le sue scelte, facendolo bloccare dalla Digos. Così è stato ai suoi comizi elettorali e così è accaduto oggi a Roma per il corteo della UIL. Facile agire con il coltello dalla parte del manico: una qualsiasi persona che esprima dissenso viene bloccata e allontanata dal luogo di raduno: un "daspo" momentaneo che torna molto utile. Via tutti e tutto perché fili tutto liscio! Se questo è il suo concetto di libertà, allora siamo preoccupati per il prossimo futuro. Non vorrei azzardare, ma se vorrò soffiarmi il naso con un fazzoletto che sia di colore rosso mentre lui è nella mia zona, cercherò di allontanarmi quanto più possibile: magari il fazzoletto me lo sequestrano ed essendo ricamato e molto bello, mia moglie potrebbe menarmi!