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« VIDI E...FECI PREVISIONISCIALLA E...OCCHIO ALLE CORNA »

CENTRI COMMERCIALI: DENTRO O FUORI?

Post n°3406 pubblicato il 02 Dicembre 2019 da monellaccio19
 

 

 

Ammetto di essere stato uno strenuo oppositore all'avvento della grande distribuzione. Oltre trentanni fa, ai primi accenni di invasione nella mia città, partecipai attivamente ai primi incontri organizzati per confrontarsi su questo evento: due scuole di pensiero diverse e opposte, a confronto. La parte consenziente di estrazione politica e la parte contraria, rappresentata dai commercianti impauriti per l'impari lotta concorrenziale che avrebbero dovuto affrontare.  Come sospettammo all'epoca, così accadde:  il lungo arco periferico della nostra città, vide spuntare le prime grandi strutture e i primi ipermercati. Erano i tempi del famoso slogan: "Voglio vivere alla COOP".  Hanno avuto ragione loro e oggi capisco che tutta questa esplosione evolutiva del consumo, faceva parte di un progresso irrefrenabile e  irrinunciabile. E' vero, i commercianti hanno pagato un caro prezzo, hanno chiuso le loro attività e i più fortunati si sono salvati divenendo gestori in franchising di grandi marchi. Ora ai giorni nostri, negare tutto questo sarebbe mera utopia: non si può rinunciare all'utilizzo delle attività poste nelle grandi aree commerciali. Inoltre, continuano ad aprirsi strutture dappertutto per  offrire sempre di più e tutto ciò che serve. Di Maio e il suo movimento non mollano la presa, dopo un periodo di silenzio perché presi da problemi più gravi, tornano a parlare delle domeniche con le attività chiuse: per rispetto dei lavoratori, tutti a casa per godere della festività. Loro insistono, non intendono recedere dal proposito e trovano un forte e corposo argine in chi invece, è decisamente favorevole alle domeniche lavorative. Se c'è lavoro e personale impegnato, rispettando la rotazione e i riposi, ci stanno tutte le aperture possibili e immaginabili. Oggi la gente si è abituata a fare le compere specie nei giorni festivi e negare loro questa possibilità, non è produttivo e conveniente per nessuno. Il giocattolo oggi funziona così, il commercio comune e di vicinato pian piano dovrà limitarsi e convincersi che non può misurarsi con i colossi. Purtroppo, a testimonianza di quanto la scelta dei grillini sia fuori dal tempo e da ogni normale battaglia di progresso a favore di investimenti produttivi, l'IKEA che era pronta ad aprire a Verona e ad Arese, è decisa a tirarsi indietro, con lei anche tutti coloro del comparto ristorazione che avrebbero avviato le loro attività. Non si rendono conto che questo paese langue e scoraggia chi voglia investire; oggi questo manca nel nostro paese, facciamo paura a chi intenda portare soldi e favorire il lavoro. Ormai non è solo un problema di Ikea o altri, questa è una chiara e sconsiderata mossa che in generale, spaventa il segmento economico finanziario del nostro paese. Attrarre e convincere sono i verbi da battere e su cui insistere, ma se parliamo di limitare le giornate lavorative e /o ridurre le aperture per concedere la domenica ai lavoratori, significa che ci siamo fermati a oltre trentanni fa. Io c'ero e mi sono battuto all'epoca, oggi capisco che non avevo capito dove stavamo andando e quali risultati avremmo ottenuto. Indietro non si torna. Amen.

 
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 02/12/19 alle 11:18 via WEB
Ariciao...Perché la proposta del Governo di chiudere i negozi la domenica è un ritorno all'età della pietra :: Blog su Today „E' surreale che il Governo, a fronte dei dati desolanti sui consumi delle famiglie, avanzi la proposta di chiudere i negozi la domenica, invece di aiutare i commercianti rilanciando la capacità di spesa delle famiglie. Con l’Unione Nazionale Consumatori abbiamo le idee chiare: questa controriforma illiberale è un ritorno all'età della pietà che avrà effetti negativi sulle vendite e sull'occupazione! Non è pensabile che gli acquisti fatti la domenica (circa il doppio rispetto a un qualunque giorno della settimana) potranno essere redistribuiti durante i giorni lavorativi; e lo stesso vale per i posti di lavoro (alcune stime raccontano di 30/40 mila contratti a rischio).“Perché la proposta del Governo di chiudere i negozi la domenica è un ritorno all'età della pietra :: Blog su Today „Gli abolizionisti che vorrebbero chiudere i negozi di domenica giustificano l’iniziativa sostenendo la necessità di aiutare i piccoli negozi di prossimità e proteggere i lavoratori vessati da turni esagerati di lavoro festivo; voglio chiarire che si tratta di due priorità che un rappresentante dei consumatori non può non avere a cuore. Tuttavia si tratta di esigenze che non hanno nulla a che fare con gli orari dei negozi: quanto al commercio di prossimità, sono altre le leve da azionare. I dati sulle chiusure dei piccoli negozi snocciolati da Confeserecenti non dipendono certo, come vorrebbero farci credere, dalle aperture domenicali, ma dal fatto che le famiglie hanno finito i soldi e ridotto i consumi al minimo. Non è certo chiudendo i negozi che aumenteranno le vendite, bensì facendo il contrario.“ E considerata l'ora buona preparazione alla degustazione di un buon pranzetto. Bye Sal
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 11:40 via WEB
Ricordo molto bene, all'epoca che ho citato, come argomentarono i politici favorevoli: per i negozi tradizionali della città, queste aperture dei centri commerciali su ampie superfici, saranno di stimolo e suggeriranno nuove strategie di vendita per essere al passo. Una cazzata pazzesca: è meglio uscire e andare per negozi con grossi problemi di parcheggio, di mezzi pubblici (all'epoca andava male per Bari) camminare magari sotto la pioggia e rischiare in grande? Oppure come nel mio caso: scendo direttamente in garage, non mi bagno, esco con la macchina, raggiungo il mio ipermercato, posteggio nel sotterraneo, salgo e con piacere immenso faccio i miei acquisti generici e alimentari? Poi torno giù carico la macchia e torno a casa sempre asciutto e protetto? Andiamo su, follia, vera follia dire oggi se sia meglio un centro commerciale o un negozio qualunque. Mi spiace dirlo, ma già hanno chiuso in tanti in questi trentanni e molti poco alla volta, chiudono appena scatta la pensione. I giovani non ne vogliono sapere di commercio, al massimo mettono su (e il centro di Bari dove si sviluppa la movida serale) è pieno di locali di tutti i generi: dal pub alla gelateria impegnata, dal ristorante ai bar ecc.ecc. Devo ammettere che per i piccoli commercianti è finita e non c'è più attrattiva per loro. Vendono sempre meno e pagano sempre più tasse. Oggi ho una visione diversa e ammetto di aver valutato male il...futuro. Attirare investimenti, questo è il credo e garantire massima disponibilità a liberare i mercati. In Europa ci sono centri 24/24 h. Ognuno sceglie e fa quello che deve. Buona giornata Sal.
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lascrivana
lascrivana il 02/12/19 alle 11:36 via WEB
Ormai si è avanti anni luce, non funzionerà. Buongiorno Carlo
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 11:45 via WEB
Spero che venga bloccata l'idea folle delle chiusure domenicali. Una frenata notevole che peserebbe sulla nostra economia. I lavoratori siano rispettati con paghe giuste e riposi opportuni. Buondì Laura.
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simona_77rm
simona_77rm il 02/12/19 alle 12:19 via WEB
E' chiaro che l'unica salvezza per l'economia italiana è lavorare di più, anche la domenica. E' così evidente che bisogna soprattutto sviluppare le attività, aiutare le aziende, stimolare la produzione, incentivare le assunzioni, ridurre le tasse!...ma qui in Italia sembra che i nostri governanti NON VOGLIANO far crescere l'Economia. Si aiutano infatti soltanto le banche, le Fondazioni, le Associazioni... per vantaggi di parte e personali! -_-MA FORSE QUESTA GENTE NON SA GOVERNARE!?!!
Non aggiungo altro. Ciao Carlo, buona giornata! Un abbraccio
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 12:39 via WEB
Hai detto il necessario, il vero problema di questo paese! Scoraggiamo a priori quelli che potrebbero investire nel nostro paese, li spaventiamo e ovviamente, a queste condizioni incerte, pochi si azzarderebbero a mettere soldi per intraprendere!!!! Non lo capiscono o non lo vogliono capire, scegli tu!!!! Buon giorno cara, ti abbraccio.
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Spiky03
Spiky03 il 02/12/19 alle 13:41 via WEB
La vita di oggi è troppo diversa da quella di ieri, un tempo c'erano più donne casalinghe che donne che lavoravano e la spesa pensavano loro a farla durante la settimana. Oggi le donne lavorano e la giornata che hanno a disposizione (la domenica) con i compagni o mariti si recano a fare spesa e acquisti. Riportare tutto indietro è come paralizzare tutto. Di Maio in campagna elettorale aveva promesso questo, secondo me senza la minima intenzione a farlo e oggi deve continuare a dire cose di cui sa bene che non può mantenere. Ad essere sincera un po' mi spiace (parlo delle mie parti) vedere tutte quelle serrande tirate giù in una via dove un tempo c'era un gran tripudio di negozi di ogni genere, ma con la concorrenza non c'è via di scampo, non ci sono alternative. Sono d'accordo però con la chiusura degli ipermercati nei giorni di festività, come il Natale, la Pasqua, magari facendo fare solo un turno la mattina e poi tutti a casa con la propria famiglia. Chi ha comprato e acquistato bene, buon per loro e chi no.. che dire? A chi tocca, non s'ingrugna!! Buon inizio settimana carissimo!!
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 16:47 via WEB
Ci sono feste comandate in cui restano chiusi: Natale, Pasqua, Capodanno ecc.ecc. Ma sull'apertura delle domeniche, come giustamente dici, non c'è da indugiare. Oggi sarebbe una iattura e con le abitudini ormai ricorrenti, si andrebbe a carte quarantotto. Spero non sia presa questa decisione, spero si resti con le chiusure molto rilevanti e con le mezze giornate. Cerchino di non spaventare chi voglia intraprendere in Italia. Ciao Spiky, abbi una lieta serata.
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divinacreatura59
divinacreatura59 il 02/12/19 alle 15:02 via WEB
Pensa un po'!Io vado cercando i negozi che stanno aperti h24 come in america,come la mettiamo?Ma non ci rompano le scatole questi deficienti che c'è gente che ha libera solo la domenica per fare la spesa vedasi il mio compagno.Anzi credo che ci sia altra gente nelle sue condizioni perchè proprio la domenica i supermercati sono pieni.Ciao Carlè pensino a problemi più importanti...Divy.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 16:50 via WEB
E come voi, la maggior parte dei consumatori!!!! Ormai è una abitudine radicalizzata, ben salda e non sarebbe opportuno venir meno, anzi, si attivino affinché altri imprenditori siano invogliati a intraprendere da noi: c'è bisogno di lavoro e di buone occasioni per offrirne. Bella serata Divy.
(Rispondi)
 
woodenship
woodenship il 02/12/19 alle 15:24 via WEB
Vedi, ragazzo mio, non metterei la questione sul piano del"negozi chiusi o aperti la domenica". Casomai girerei la questione in: che tipo di politica industriale vogliamo fare? Come vogliamo che le persone vivano? Ci manca molto la programmazione e la condivisione dei programmi Tutto si risolve sempre in un'accozzaglia di provvedimenti che stanno trasformando il vivere quotidiano in una babele di orari, di esigenze e di bisogni che confliggono tra loro. Questo non per dire che sia contrario alle aperture domenicali degli esercizi commerciali,bensì per cercare di razionalizzare qualcosa che, altrimenti, finisce per risultare soltanto alienazione per molti dipendenti in primis.........Abbraccine......W......
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 16:54 via WEB
Chi si alza prima la mattina, quello decide. E'un corsa a chi la spara più grossa mentre giustamente e come sostieni, c'è da programmare come impostare le politiche socio economiche per garantire lavoro e investimenti. Questi come aprono la bocca, c'è subito chi si spaventa e scappa. Comunque, così non si va avanti e l'improvvisazione non paga. Bella serata Sal.
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e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 02/12/19 alle 18:23 via WEB
Lavorare anche la domenica è lavorare di più e magari vendere di più e, nel piatto della bilancia, magari guadagnare di più. A volte anche sulle spalle dei lavoratori che troppe volte hanno proprio la domenica turni estenuanti. Ma siamo in gioco e continueremo a giocare; indietro non si torna. Ciao Carlo :)
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 18:52 via WEB
L'importante è che siano rispettati i diritti e i salari dei lavoratori. Con appropriate turnazioni, si può fare. Il ritorno non è di poco conto: lavorare e soddisfare i mercati, spronare a investire e creare sempre nuovi posti di lavoro. Qui cincischiano ancora, non sanno che pesci prendere e si va ancora a tentoni. Svegliaaaaaaaaaaaaaaaa.... Buona sera carissima Elena. Molto piacere nel rileggerti.
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mariateresa.savino
mariateresa.savino il 02/12/19 alle 18:43 via WEB
Ciò che posso dirti è che,personalmente, abitando in pieno Centro, ho quasi sempre fatto la spesa in negizi ubicati nei pressi della mia casa dove,per comprare, c'è di tutto e di più per ogni merce, oltre che farmacie, ambulatori medici, parucchieri,tabacchni,ecc... ed anche qualche Market non estesissimo che vive da anni. Qualche piccolo negozio di alimentari ha chiuso per anzianità dei gestori.In compenso, proprio sotto il mio condominio, da anni ha aperto un Fruttivndolo che, pian piano, ha daciso di vendere anche generi alimentari e che è aperto anche di domenica...Per la situazione generale e nazionale, ti do ragione: "Ubi magnus..." Buona serata, Carlo,ma non dare troppa soddisfazione a quell'imbecille matricolato, per colpa del quale i nostri commenti restano sospesi nel limbo dei Santi Padri.Ciao.
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/12/19 alle 18:58 via WEB
Anche nelle immediate vicinanze di casa mia c'è di tutto, per gli acquisti veloci e improvvisi, ci serviamo di attività nei dintorni e si va a piedi. Ovviamente le grandi spese, gli acquisti corposi, il facciamo al centro commerciale e credimi meglio non potrebbe andare. Comodità, parcheggio, pulizia, convenienza, sia per la galleria commerciale che per gli alimentari. Come si fa a cambiare oggi queste condizioni? La domenica questi luoghi sono affollatissimi e si dimostra come le famiglie prediligano il giorno festivo anche per impedimenti in settimana. Tranquilla MT, l'amico Fritz sta al posto suo e per ora non lo sentiamo nemmeno ronfare. Buona e bella serata mia cara.
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 02/12/19 alle 20:35 via WEB
Bye...Abbiamo tutti diritto a un giusto addio. Qualcuno che prima di chiudere si volti ancora una volta. E ci dia un cenno di saluto, una parola, un’ultimo sguardo. Ci vedo gentilezza, rispetto. Ci vedo umanità. (Fabrizio Caramagna) Sorriso per una serena notte, Sal
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/12/19 alle 08:06 via WEB
E quindi, abbi una serena giornata Sal.
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Vince198
Vince198 il 03/12/19 alle 07:43 via WEB
A me, personalmente, fa comodo avere questi grossi centri che funzionano anche nei giorni festivi anche se il tempo per far spese "inderogabili" è da me prevalentemente utilizzato nella mattina o pomeriggio del sabato. Non ti nascondo che alcuni piccoli negozi (es. la macelleria, il panificio etc.) li frequento perchè conosco i proprietari da decenni e mi fido della loro serietà (mai preso fregature finora), dei loro prodotti di ottima qualità e dei loro prezzi equilibrati. Per il resto utilizzo il web laddove trovo più comodo acquistare beni che hanno prezzi molto più accessibili (sono cliente amazon da parecchi anni e anche di altre "istituzioni internautiche" accessibili al pubblico). Unica osservazione: non so se nei grossi centri commerciali viene messa in atto, tuttavia una turnazione del personale addetto nei giorni di sabato e domenica la trovo utile, corretta: anche loro hanno diritto a godersi il riposo nei giorni festivi. Ciao Carlo, buona giornata ^___^
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/12/19 alle 08:18 via WEB
Il commercio di vicinato a questo serve: a parlare!!!! Il macellaio è sempre un amico e il tempo della frequentazione testimonia come il rapporto sia fidelizzato. Ci si va a occhi chiusi e si sa prima cosa compriamo per qualità e trattamento. L'iper ha una funzione diversa, la grande struttura consente la socializzazione, permette l'educazione: quando sono lì dentro, pronuncio tanti di quei "Mi scusi...o Prego..." di quanti ne pronunci in una settimana. E' il mondo che ormai non pratichiamo più, è la società solida che ci è sfuggita di mano. Dall'accoglienza al contesto, tutto è bello, tutto è piacevole e il tuo vicino di banco o di scelta, è una persona con la quale puoi socializzare senza essere permaloso e snob. Insomma, oggi al contrario di trentanni fa, c'è ragion d'essere e riconosco che avevo visto male per quei tempi. Sappi tuttavia che i negozi di vicinato scompariranno e non difficilmente resteranno in vita. Infine: è una priorità caro amico, che il personale delle grandi strutture goda di stipendi giusti e di turnazioni comode e rilassanti. Altrimenti saremmo ancora alla schiavitù! Una serena giornata Vince.
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Vince198
Vince198 il 03/12/19 alle 12:58 via WEB
Oddio la socializzazione uno la mette in pratica un pò dappertutto: mica solo in grossi centri di distribuzione per imparare a relazionarmi.. Figurarsi: ci mancherebbe pure questa! Per tuttta la mia vita lavorativa ho avuto a che fare con persone di ogni genere, ergo non mi serve questo eventuale affinamento..
Il tutto da non confondersi con l'eventuale amicizia che può sussistere dopo molti anni di frequentazione: lo stile di vita DEVE imporre il tratto in qualsiasi circostanza secondo il mio modo di vedere e di pormi con chiunque.
Del resto ho già fatto le mie esperienze nei supermarket et similia scegliendo quello che mi conviene comprare o meno. Sicuramente non perderò l’abitudine di andare dal macellaio o dal panettiere, dal barbiere, così come far quattro chiacchiere con il comandante della stazione dei cc quando possibile o con il dottore, come andare dal giornalaio (oggi c’è chi si abbona e legge le notizie sui tablet o smartphone: della serie io ai miei occhi, finché possibile, ci tengo..), vista la qualità di quello che certi servizi/negozi mi offrono e che soddisfa le mie esigenze. Persone queste - tutte - con cui il lei è di prassi.
Pensa che nel paesino vicino al mio c’è una persona che ancor oggi ripara le calzature! Da non credere ai nostri giorni.. Ho alcune paia di scarponi che uso quando vado in giro nelle campagne o in montagna e quando consumo le suole vado da quella persona che mi procura il vecchio e sempre valido vibram (incollato e inchiodato alla tomaia) che mi offre garanzie di tenuta etc.
Il resto della pelle è in ottimo stato: la curo personalmente con il grasso di balena o di foca e a distanza di anche 6 e più anni sono in perfetta forma.
Non vedo pertanto la necessità dopo tre o quattro anni di acquistare nuovi scarponi (che costano ad abundantiam se si scelgono quelli “fatti bene” e non certe robette che vedo in vendita proprio nei market) perché chi li fabbrica oltretutto calcola che devono durare tot tempo etc. Questo come per qualsiasi altra merce in vendita afferente vestiario, tempo libero etc.
Sicuramente la globalizzazione andrà avanti a discapito delle pmi che, ad oggi, sono il motore per il 90% della nostra economia e spesso vengono bistrattate da governi inginocchiati alla grande distribuzione con impoverimento di chi è costretto a lasciare il proprio lavoro per mancanza di acquirenti. Il personale impiegato nelle pmi sarà probabilmente assorbito dalle multinazionali con turni di lavoro pesanti e molto probabilmente con retribuzioni poco esaustive (le multinazionali su questo contano moltissimo: manodopera che costi poco, anche proveniente dall’estero, oltre il fatto che stanno sperimentando robot che sostituiscano l’uomo in certe operazioni semplici..). Bella prospettiva per chi cerca lavoro, nevvero?
Con le multinazionali poi, c’è poco da scherzare: appartengono alla categoria del prendere o lasciare, visto che ho potuto constatare che molti prodotti non sono di ottima qualità, ovvero il minimo accettabile che peraltro poco mi convince in alcuni casi.
Nel mondo dell’olio d’oliva, ad es., da circa 10 anni acquisto olio da una ditta pugliese "proprietaria", il prodotto è di ottima qualità, mentre ci sono multinazionali che premono perché l’Italia acquisti olio d’oliva (tunisino) al glifosato (noto erbicida velenoso, sparso sotto le piante che lo assorbono), venduto nei supermercati a prezzi molto bassi. Una qualità di ...
Per non parlare del riso proveniente da paesi asiatici: una schifezza in confronto al nostro delle risaie piemontesi che spesso hanno merce invenduta per la concorrenza poco leale dello stesso prodotto orientale, prodotto con manodopera a costi molto bassi! E così di seguito..
Ma non voglio tediarti troppo: sono certo che fin quando vivrò le multinazionali non avranno il completo sopravvento, pertanto mi godo quest’ultimo periodo della mia vita in perfetta serenità “circondato” dalle mie vecchie abitudini che spesso mi portano a frequentare mercati rionali, pur non disdegnando di tanto in tanto una “visita” a supermercati etc.. Ciao, stammi bene ^_____^
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/12/19 alle 16:11 via WEB
Scusami, ma forse mi sono spiegato male: non vado all'iper per socializzare, ci mancherebbe altro, dicevo che sei "costretto" a comportamenti molto particolari specie nelle giornate di grande movimento: tra scontri con carrelli, gente distratta e urti non voluti, si sprecano le scuse. Per il resto mio caro Vince, sono d'accordo con te, ovvero, quello che mi hai raccontato è esattamente ciò che io e altri della mia "parrocchia", paventavamo come sciagura sociale e imprenditoriale. Il tempo ahimè, ci ha dato torto, il tempo che nessuno può fermare, ci ha in un certo modo smentito e portato in questi tempi. Ricordo proprio a proposito del "Voglio Vivere alla Coop" un articolo che scrissi sulla Gazzetta ove, immaginai un fantastico mondo dove vivere in una di queste realtà, lavorarci, abitarci, mandare i figli a scuola e svolgere tutta una giornata tipo, in quella grande immensa struttura. Vivere e consumare tutto lì, senza fare troppa strada. Concludevo il pezzo, immaginando la sera dalle 23.00 in poi, tutti gli scaffali chiusi e ben protetti, con le corsie e i corridoi deserti e fuochi accessi lungo i percorsi, con le puttane a disposizione per chi volesse cogliere anche quel tipo di...consumo!!!!! Caro mio, ho dovuto in questi trentanni, prendere atto che non sarò io o altri come me, a cambiare questo incalzante progresso: andrà sempre peggio e prenderne atto dopo aver tentato la "rivoluzione", non credo sia peccato mortale. Ciao Vince, sto diventando vecchio anche per i.....mulini a vento!
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andrea il 11/12/19 alle 20:23 via WEB
la penso esattamente come te vince , che nostalgia delle botteghe dietro a casa , quando si andava a scuola si passava nella piccola bottega a farsi il panino per la merenda e passava mamma a pagare, c'erano dei rapporti cristallini con loro e ci si conosceva tutti. ma tornando alle grandi distribuzioni , la cosa peggiore cosa che noto , e' che gli ipercoop danno in affitto i loro spazi a prezzi folli e poi all'interno dell'area dove si fa la spesa hanno creato punti di ristoro che fanno concorrenza ai loro affituari che hanno la medesima attivita', cose da pazzi, ma ditemi se questo e' giusto. gli iper hanno monopolizzato tutto ed io non sono per niente daccordo.probabilmente saro' retro' pure io ma preferisco i vecchi tempi.
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monellaccio19
monellaccio19 il 12/12/19 alle 08:05 via WEB
La nostalgia, specie quando è strettamente legata al nostro vissuto passato, è dura a morire e lo capisco. Purtroppo questo dovevamo subire e solo al loro avvento potevamo contestare e contrastare. Farlo oggi è impossibile: il fenomeno è ben radicato sul territorio e il servizio offerto da questi centri è insostituibile ormai per tutti. Crescono a nascono a vista d'occhio: si comprano e si vendono tra loro, pesce grande divora pesce piccolo e nulla potrà cambiare oggi. E' il progresso, pare sia già in evoluzione con proposte sempre più audaci e sempre sbalorditive. Battersi è inutile e non ci resta che adeguarci pensando al salumerie vicino casa che ci passava il panino, certo che la mamma sarebbe passata a pagare. Questa è vera relazione sociale, questo è vivere realmente senza che di mezzo ci sia alcuna forma che odori di virtuale. Grazie Andrea, buona giornata.
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