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« UN'ESTATE AL MAREVECCHIO. DIRANNO CHE SEI... »

CAMBIANO I VERBI MA LA TENTAZIONE RESTA

Post n°3537 pubblicato il 16 Aprile 2020 da monellaccio19
 

 

 

Oltre quindici anni di studi, ricerche, pagine e pagine di testi antichi lette e rilette, commissioni ecclesiastiche, dottori della Chiesa, si sono misurati e confrontati, sulla preghiera più antica e referenziale del mondo cattolico e cristiano: il Padre Nostro. La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha deliberato una correzione essenziale inserita nella preghiera del Padre Nostro: nel nuovo Messale e a decorrere dalla domenica di Pasqua, nell'orazione viene sostituita la frase "...non indurci in tentazione..." con "...non abbandonarci alla tentazione...". In verità la sostituzione è in vigore sin dal novembre 2019, ma si è concesso tempo fino a Pasqua perché tutti i cristiani prendessero atto del cambio epocale e si abituassero alla nuova frase nella preghiera. Il Padre non cambia, la tentazione resta e a cambiare sono i due verbi: indurre e abbandonare. Fortemente voluta anche da Papa Francesco, si è resa necessaria la nuova formula per evidenziare come Dio non possa assolutamente indurre i suoi figli a cadere nella tentazione: chi ci cade non ci cade per colpa del Padre e non viene spinto da Lui, ma da Satana. Siamo noi che tentati dal demonio cadiamo e solo da Dio possiamo ricevere la mano d'aiuto per risollevarci. Quindi, per il cristiano non c'è abbandono e v'è solo la partecipazione del Signore affinché il Suo ruolo sia estraneo alla caduta, concedendoci una partecipazione di correità e di attenuanti generiche. Il conflitto del resto, è sempre quello e si perde nella notte dei tempi: Satana incombe, si intrufola, accusa il Signore Dio nostro come un PM agguerrito pronto a trascinarci in quel deserto dove gli viene facile adescarci, mostrarci la sua potenza terrena e convincerci con i suoi alettanti argomenti. Pertanto Dio non è disponibile a mantenere un ruolo di "induttore", ma prende le nostre difese e non ci abbandona mai, sia nella caduta scivolosa verso il peccato e sia per la prontezza nel cavarci fuori dal peccato. Questa è il grande mutamento, semplice nella struttura sintattica, ma profondo nel senso dei ruoli essenziali: la tentazione è frutto di Satana e solo lui ci induce, al Signore resta il grande amore per tutti i suoi figli e quindi, pronto a non abbandonarci nel peccato. Infine per chi non fosse debitamente informato, ricordo che altre due piccole modifiche sono state istituite per mutare punti molto importanti. Sempre nel Padre Nostro: "...come noi li rimettiamo..." viene così cambiato: "...come anche noi li rimettiamo. Per quanto riguarda il "Gloria": "...pace in terra agli uomini di buona volontà...", la nuova frase è: "...pace in terra agli uomini, amati dal Signore...". Piccoli interventi per rendere le nostre preghiere più pregnanti e legate a nostro Padre che è Dio in terra e i cielo. 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
. il 16/04/20 alle 11:04 via WEB
Amen.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 16/04/20 alle 11:33 via WEB
Breve, conciso e compendioso!!!! Non immagineresti nemmeno quanto sia esaustivo il tuo commento lungo...una sola parola. Quel "AMEN" racconta una intera storia che dura millenni. Grazie e buona giornata.
(Rispondi)
 
lascrivana
lascrivana il 16/04/20 alle 12:16 via WEB
Le parole sono importanti e possono cambiare il nostro modus operandi. Tutti noi siamo esposti a continue tentazioni, e spesso ci lasciamo catturare (altrimenti tu non avresti avuto il diabete e io il colesterolo alto), quindi va benissimo "non abbandonarci nelle tentazioni". Non mi sono mai preclusa il desiderio di rivolgere a Dio la preghiera che più mi si adduce. Buongiorno Carlo
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 16/04/20 alle 12:30 via WEB
E' un cambio epocale che rimette al centro, la posizione di Dio Padre. Un Padre che non indurrebbe mai alla tentazione un figlio. Un figlio che tuttavia, poiché umano, può caderci spesso e volentieri grazie al diavolo tentatore. E' qui che Dio Padre, entra come Soggetto coinvolto dalla nostra preghiera: Lui ci ama e non ci abbandonerebbe mai nel peccato. Buon Pranzo Laura.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 16/04/20 alle 15:04 via WEB
Le parti del discorso sono ininfluenti per il merito che, per la preghiera, ci viene da Dio. Certo, anche il significante è giusto corrisponda al significato, ma il linguaggio importante è quello del cuore che ci fa perdonaee da Dio ogni inesattezza verbale. Il resto è retorica. Buona giornata, Carlo. Ciao
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 16/04/20 alle 17:15 via WEB
Nel rispetto del tuo pensiero, non è retorica: l'errore e frutto dei vari passaggi dal latino al greco, o dal altre "lingue" al latino e/o al greco. Del resto, se sono occorsi circa sedici anni per giungere alla conclusione, vuol significare che la correzione era più che sostenibile. Ci sei arrivata anche tu ad ammetterlo e credimi, io e mia moglie che da novembre citiamo il Padre Nostro debitamente corretto, ormai ci siamo abituati subito proprio perché il cuore ha avvertito la giustezza e la precisa intenzione della preghiera. Ma ognuno è libero di recitarla come meglio crede. Ma non usiamo il vocabolo "retorica" con il nostro Signore. Non è una canzoncina da canticchiare o da interpretare. Buona sera Mariateresa.
(Rispondi)
 
 
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 17/04/20 alle 21:36 via WEB
Scusami,Carlo,io non riferivo alla preghiera il termine "retorica", ma alla puntigliosità della correzione linguistica per far corrispondere un verbo con il suo preciso significato che, per effetto di una traduzione sbagliata della frase latina "ne nos inducas in tentationem" faceva sì che si pensasse ad un Dio complice nelle tentazioni. Credo che questo nessun cristiano l'abbia mai pensato. In sostanza, alludevo al fatto che Dio non bada alla precisione dei termini e accetta la preghiera comunque, purchée parta dal cuore. (Penso a quando le preghiere si recitavano in latino e le parole si biascicavano, storpiate ed incomprensibili, dalla maggior parte dei fedeli).
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 18/04/20 alle 08:47 via WEB
Perdonami, ho interpretato male il tuo intervento. La precisione tuttavia, la reputo importante e nonostante la buona predisposizione del Padre, la interpreto giusta, sincera e leale. Una preghiera la si recita con il cuore e con le parole. Buon giorno mia cara.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 16/04/20 alle 17:09 via WEB
La rivisitazione del Messale è stato un attento studio di teologi, grafici e biblisti.La grande attenzione nel tener fede alle parole nella norma della celebrazione è la formulazione del non abbandonarci nella tentazione.La dimensione divina che comprende il l'uomo terreno.Quel peccato del mangiare il frutto proibito è la tentazione di tutti gli uomini...Buon pomeriggio Mon.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 16/04/20 alle 17:26 via WEB
Esatto, purtroppo sono occorsi anni per risalire ad un errore di traduzione che non colto al tempo opportuno tra greco e latino con influenze di altri "dialetti" poco noti, ci ha portati a condividere un peccato con il il buon DIO. Lui ci induceva e noi cascavamo (senza capire a tempo debito) come fosse anormale che il Signore Dio Padre, potesse mai indurre un figlio a peccare! Fatte le dovute precisazioni e fissato il concetto nella sua forma originale, con il verbo abbandonare siamo a chiedere, noi comuni peccatori, a Dio nostro Padre l'aiuto con la preghiera a LUI rivolta. Buona sera Patty.
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/04/20 alle 18:46 via WEB
Penso che per un credente sia una buona correzione. In fondo ogni verbo, ogni parola, ogni aggettivo, in qualsiasi contesto, ha un suo preciso significato. Buona serata, Carlo :)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 16/04/20 alle 19:23 via WEB
Il lungo tempo depone a favore della correzione più importante: Dio non può indurre e rendersi "colpevole" anche se in parte di un peccato. Il Padre può non amare il figlio? Quindi solo per amore, non abbandonerebbe mai nessuno nel peccato. Ciao Elena dolce serata.
(Rispondi)
 
woodenship
woodenship il 17/04/20 alle 03:59 via WEB
...ma nemmeno un fornello a induzione da declamare mentre si prepara il sughetto? A parte gli scherzi,quel"indurre"ancora da bambino mi suonava strano. Però c'era stata la storia Abramo e Isacco, quindi credevo che fosse possibile un dio che mettesse alla prova i suoi prediletti..........Una notte serena a te........W.......
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 17/04/20 alle 08:37 via WEB
Molto prima dell'avvento di Cristo. Ma da Gesù in poi, la preghiera non a caso l'ha "suggerita" Cristo, qualcosa è cambiata... lassù. Buon giorno Sal.
(Rispondi)
 
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