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« E CHE VE LO DICO A FARE?E LE DONNE QUANDO SARANN... »

BUSSATE E VI SARA' APERTO...O NO?

Post n°3544 pubblicato il 26 Aprile 2020 da monellaccio19
 

 

 

Generalmente lavorano in coppia: sono sempre in attività e in tutto il mondo, laddove sono presenti con la loro religione, fanno apostolato porta a porta. Non si scoraggiano mai, la loro fede è granitica e non sarà mai una porta chiusa o socchiusa, ad impedire loro di svolgere il servizio fondamentale e prioritario per raccogliere adepti. La domanda nasce spontanea: "Ma in periodo covid-19, con i divieti e le misure restrittive in atto, come fanno i Testimoni di Geova a suonare ai citofoni, come sia loro abitudine per scambiare qualche parola con i cittadini e proporre la loro religione?". Ormai conoscono tutti (o quasi) quale sia il loro standard lavorativo: entrare  in uno stabile  o edificio, suonare il campanello una porta dopo l'altra e se nella migliore delle ipotesi, una porta si aprisse con la catenella ben inserita, dalla feritoia appena accennata, v'è un breve e insistito scambio tra la "coppia" e la persona che sporgendo appena la testa dalla piccola apertura, espone immediatamente il suo: "No, grazie, non sono interessata/o". E chiude la porta. Non va sempre così intendiamoci:  qualcuno non apre nemmeno, qualcuno risponde senza aprire la porta, altri improvvisano con "abbiamo già dato" e non hanno capito niente. Tanti ancora trovano scuse ignobili per non aprire: "Ho le mani bagnate" oppure "Sono col bambino nudo e non posso aprire" e ancora "Sto poco bene....sto a letto..." e magari e anche vero, se fosse in buona compagnia. Quali sono i motivi veri perché quasi tutti respingano i devoti testimoni di Geova che prendono porte in faccia più che potenziali proseliti? La loro invadenza elegante e gentile ma insistente, è un buon motivo. Poi ci sono buone ragioni perché un cattolico cristiano debba perdere tempo per farsi convincere a cambiare religione. In fondo, se qualcuno volesse o fosse propenso, li chiamerebbe o si rivolgerebbe alla sede più vicina per ascoltarli e decidere se farsi convincere o meno. Il  "NewYork Times" ha affrontato il caso, in America i testimoni di Geova son tantissimi e presenti ovunque, loro segnano una presenza numerosa e molto pesante. In piena crisi si lamentano di non poter fare il loro lavoro casa per casa e lo capisco: questo è un particolare caso critico, in cui le fedi  confessionali possono perdere fedeli e proseliti: il male che ci affligge è tale da far vacillare chiunque e quindi, perdere questo momento fatidico per loro, sta costituendo un caso unico in America: loro vogliono continuare a girare per le case e sperare in "cambi di casacca" proprio per la difficoltà di chi non si sente più protetto da Dio o altri dei. Insomma: la buona salute contro l'assunzione potenziale di nuovi proseliti. Come andrà a finire? Ora c'è più bisogno e ora sono impediti. Quando si dice la sfortuna...o no?

 
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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 26/04/20 alle 09:34 via WEB
Potevano pregare per quaranta giorni nel deserto della loro casa. Lo ha fatto Gesù, potevano farlo anche loro. Buongiorno Carlo
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 26/04/20 alle 10:29 via WEB
Beh ognuno prega a modo suo e professa la propria fede. Per loro questo è un momento particolare per cercare nuove vie da percorrere. Ma ahiloro, non è il momento. Ciao Laura, serena domenica.
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 26/04/20 alle 11:02 via WEB
Ciao. Scusa se mi permetto, ma lo hai scritto tu: "...In piena crisi si lamentano di non poter fare il loro lavoro casa per casa e lo capisco..." Ma la loro è fede, lavoro o qualcos'altro del tipo: la nostra legge non si discute? Serena domenica, Bye Sal
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 26/04/20 alle 17:34 via WEB
Poiché la loro professione di fede, comprende il volontariato apostolico, devono ogni giorno avvicinare persone per interessarle alla loro religione. Destare il loro interesse con piccole ma incisive lezioni davanti alla porta, oppure se davanti a un padrone di casa educato, seduti comodamente in casa. In questo periodo, non ci sono i presupposti per muoversi liberamente e contattare, gente con il "porta a porta". Soffrono perché per loro il momento è un buon viatico per raccogliere adesioni: molta gente perde la fede e magari un cambio di casacca, ci scappa pure. Buona sera.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 26/04/20 alle 13:27 via WEB
Io non ho niente contro i Testimoni di Geova e,spesso, mi sono fermata a parlare con loro o, di buon grado, ho accettato qualche loro stampato. Dio è uno solo per tutti e lo custodiamo soprattutto in noi come qualcosa di immancabile, anche quando evitiamo di ammetterne la presenza. Non mi hanno mai convinta a cambiare la mia fede, talmente è radicata in me. Si può discutere, ma neppure loro si lasciano convincere. In definitiva, sono persone oneste che non fanno male a nessuno, anche se spesso infastidiscono con la loro insistenza e per certi divieti inammissibili che riguardano la salute. Buona domenica serena, Carlo, nella grazia del "nostro" Dio, che sorride anche a loro....
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 26/04/20 alle 17:38 via WEB
Dici bene Mariateresa. Nulla di male. infastidisce la pressione educata e l'insistenza severa. Ma quando du fedi ben salde si incontrano, nessuno viene meno e quindi si può parlare ore e ore, ma nulla cambia. In campo sanitario, una vita non può cessare se occorre una trasfusione di sangue. Nessuna fede dovrebbe prevedere una stretta mortale così spietata. Buona serata Mariateresa.
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nina.monamour
nina.monamour il 26/04/20 alle 17:13 via WEB
Quando mio figlio li vedeva, era picccolo, diceva.."mamma, mamma ci sono i testimoni di Genova" e rideva. Sono un po' noiosi, ma sostanzialmente innocui, ci sono molti do loro che hanno un modo di essere presuntuoso e "oppressivo", ma ciò non significa che tutti lo siano, o che la religione dei testimoni di Geova sia automaticamente "soffocante". Sinceramente non ho nulla contro ma quelli che conosco non li sopporto, sarà per la loro ignoranza, a prescindere dalla loro religione, parlo di quelli che conosco personalmente Carlé, vendono Geova anche se è da apprezzare che rispettino tutto ciò che è scritto nella loro Bibbia, diversa naturalmente da quella cristiana. A differenza di molti si professano cristiani ma in realtà sono atei, buona serata domenicale.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 26/04/20 alle 17:41 via WEB
Come tutti i proponenti, a sentirli, loro sono i depositarti di un verbo che altri non se lo sognano nemmeno. Ognuno fa il suo lavoro attenendosi alle puntuali indicazioni. Pertanto, noi non siamo soliti abbandonare la nostra religione, loro pure e tutti brave persone, ma incontrarsi "inutilmente" per aprire nuove strade, resta un gesto improbabile. Bye Nina, bella serata.
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