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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Avrete sentito parlare di patrimoniale in questi ultimi giorni: Letta (PD) è stato il primo a ventilare la possibile introduzione di questa tassa odiosa per molti cittadini italiani. A mio parere, presumo che odiosa sia a giudizio di coloro che posseggono redditi e introiti molto corposi, ovvero: chi guadagna molto sistematicamente, può effettivamente pagare una percentuale più alta rispetto a chi dichiari abitualmente (dipendenti, operai, impiegati) introiti fino a un limite da stabilire. Vi propongo il tema no per conoscere il vostro parere sulla patrimoniale "odiosa", ma perché Alessandro Gassman, uno che le rogne se le va a cercare, ha scritto un tweet scatenando un polemica interessante. Alessandro sostiene, con il beneplacito di molti lettori che la patrimoniale aiuterebbe molti giovani senza lavoro, specie in questo frangente dove il covid abbia segato tanti posti di lavoro. Contro questa proposta, si è scatenata una pletora di commenti in cui si ritiene che ai giovani occorrerebbe lavoro e dignità, ovvero, il governo dovrebbe offrire occasioni reali e concrete per sistemare i giovani. A loro non servirebbero né soldi, né pantofole e nemmeno una poltrona dove perdere il tempo aspettando la Befana. Secondo voi, delle due, quale dovrebbe essere la soluzione e l'eventuale orientamento del governo Draghi?
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