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« CHI CERCA.... NON TROVA!DUE PICCIONI CON UNA...FAVA!!!! »

C'E' CHI PUO' E CHI NON PUO' : NOI POTIAMO?

Post n°655 pubblicato il 26 Marzo 2013 da monellaccio19
 

 

 "...Ecco, verosimilmente,  nella  prospettiva deontologica di quanto esperito fin'ora, avremmo la possibilità di estrapolare dal contesto dell' avvenimento, i necessari elementi per argomentare, come se trattasi di  una comunissima sintesi clorofilliana, gli aspetti positivi del probema. In tal senso e potendo, il nostro proverbiale e garantito impegno, non potrà che generare le opportune scelte perchè ciò che si dovrà fare sia fatto subito per il completo e improcastinabile beneficio dei cittadini...". Sapete in che lingua ho scritto? Chi di voi ha detto italiano?  Sì, è lingua italiana, ma in particolare si tratta di politichese! E qualcuno, leggendo, ha capito cosa ho appena scritto? Chi ha detto un caxxo? Ebbene,  lo ammetto, non ho detto un bel niente, bla,bla,bla,  senza dire niente di niente!!!  Ecco il braccio violento, inutile e becero della lingua italiana: il politichese. Lo parlano solo coloro che hanno il nome preceduto da una carica istituzionale, On. Sen. Consigliere, che fanno politica per mestiere e che  devono affidarsi ad un linguaggio recepibile da tutti e doverosamente incomprensibile per tutti. Dire per rispondere, dire per comunicare il nulla, cioè esattamente quello che non fanno e che, invece, dovrebbero fare per rispondere ai cittadini, agli elettrori. Questo momentaccio che stiamo vivendo, in particolare, è il più prolifico per il politichese, ora è il momento migliore per riempirci di chiacchiere e non concludere una beneamata mazza; sono tutti presi dal bla,bla che non riescono a fare discorsi seri e diretti. Al politichese servono in particolare gli "assist" di alcuni verbi, se ne servono e ne abusano perchè sono i più indicati per comunicare intenzioni che non realizzeranno: "è opportuno fare ciò...", "avere la necessità di attuare...", "occorre cogliere l'occasione...". Poi tutta la sfilza dei condizionali sprecati un tanto al kilo: "Si potrebbe... dovrebbero, comincerebbero, accorcerebbero ecc.ecc." .  Poi il futuro di domani mattina:  "Potenzieremo, approveremo, legifereremo, concederemo, penseremo eccetera. Ecco come si costruisce il politichese: servendosi della lingua italiana con piccoli trucchetti del "nonsense" e ricorrendo agli assist  magistrali che i nostri tempi della coniugazione offrono. Ci sarebbe un modo per metterli leggermente in crisi (niente di che intendiamoci, sono troppo sgamati i furboni) e sono gli avverbi di tempo: ai politici che si imbarcano in risposte piene zeppe di verbi ausiliari, verbi occorrenti, tempi futuri e condizionali a iosa, provate  a dire: "E quando?" oppure: "E come?".  Andranno in crisi, si agiteranno un po', faranno gli equilibristi, i funamboli, i contorsionisti, ma alla fine, una risposta ve la daranno:  "Laddove i tempi ci consentiranno di superare gli invalicabili muri della burocrazia, noi potremmo assicurare che nel giro di sei mesi questa struttura sarà abilitata all'uso per cui  è destinata. Ovviamente e semprechè l'iter procedurale, sia commisurato alla verifica consiliare, dove l'assessore potrà porre la firma definitiva, mentre la delibera attuativa procurerà alla commissione di vigilanza un'opportuno documento esplicativo tendente a dimostare la nostra totale buona fede e la completà estraneità nel concorso di colpe a noi attrubuite da una magistratura vigile  ma di parte. Comunque abbiamo fiducia in codesta magistratura e sicuramente andrà tutto a buon fine". Questo è il politichese, io spero di avervi fornito una dimostrazione di quanto sia inutile e sprecato: questo post ne è la prova. Ho scritto un sacco come al solito e non ho detto una cippa!!!!! Cambierò mestiere, farò il...blogger...ops...pardon, il politico a perdere... come i vuoti. 

"Buon politico è chi sa mentire; grande politco è chi sa mentire col credere alle proprie menzogne".   (R. Gervaso)     

 
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graficAntonella
graficAntonella il 26/03/13 alle 11:15 via WEB
In questo periodo sentendo parlare i politici ho sempre sentito la classica frase: se governeremo noi le cose dovranno cambiare... bisogna assolutamente fare qualcosa... ci sono tante cose da fare... questo l'ho capito! Il problema rimane "la cosa"!!! Che cosa c'è da fare? Nessuno che proponga "la cosa"... i nostri politici sono unici!!! Buona giornata Carlo beccati sto "pigia" ciau ciau ^_^ (pigia)
 
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