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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Venerdì pomeriggio, mentre si organizzavano i tavoli per il solito e consumato burraco, c’era da andare all’ipermercato per la spesa riguardante la cena del sabato sera che avrebbe coinvolto tutto il viale. Le donne, le più accanite al gioco passatempo in queste serate vacanziere, non avevano alcuna intenzione di mollare e poiché in tre rimanevano fuori dal torneo, ci fu qualcuna che ebbe la infelice idea: “ Carlè, perché non vai con Primaldo e Termidoro all’ipermercato a far la spesa?”. Mia moglie, con una fragorosa risata: “Carlè a far la spesa?...Buono lui…..io vi sconsiglio la scelta scellerata!”. Allora, io a burraco con lei in coppia non ci gioco da una vita: perdevamo sempre, mentre quando gioco con altre persone…perdo sempre!!! Indi, sono io che sono una ciofeca!!!! In tutti i giochi intendiamoci, sono una schiappa. Sfortunato al gioco e fortunato in amore!!!! Mi nascondo dietro ‘sta cazzata e risolvo il problema. Quindi, io Termi’ e Prima’, tre scapocchioni che di spesa ne capiscono quanto un tonno in una scatola: “Ma che ci faccio in questo… ipermercato?”, partono alla volta dell’isola felice per comprare l’occorrente per una cena conviviale e numerosa. Tre persone, due carrelli e una voglia matta di scorrazzare tra le corsie animate e affollate dell’iper. “Carlè, che dici prendiamo questa pasta?. “Prima’, pensi che serviranno bicchieri di plastica in abbondanza?”. “Termì, ecco, lassù ci sono le patatine, prendi una decina di buste da500gr.”. E così, tra una botta a destra, ‘na botta a sinistra, riempivamo i carrelli di tutto ciò che presumevamo potesse servire all’abbuffata della sera successiva. Procedevamo tra lazzi, risate e sbirciate alle gnocche in giro: secondo me dovrebbero proibire l’ingresso alle donne bone in abiti da mare e succinti: troppe nudità in giro, troppa carne esposta e la distrazione è nell’ordine delle cose. “Mo’, guarda che tette….”. “Mado’, hai visto quella che gambe?”. E io: “Calma raga’, siate ragionevoli, se ci fossero le vostre signore qua, non vi comportereste così”. “Ha parlato il Borromeo….ma smettila paraculo, stai sbirciando pure tu Carle’…”. “E’ vero, ma io lo faccio con classe e senza bava alla bocca!”. Mi hanno dato uno spintone da finire addosso ad una bonazza da togliere il fiato: “Voglia scusarmi, la prego, sono imbarazzato e non potrei assolutamente giustificare i miei amici poco educati “. Mi lancia uno sguardo che se fosse stato letale, sarei morto sul colpo! Ekkekaxxo!!! Loro ridevano a crepapelle e io arrossivo come un bambino in vena di marachelle.
Continua...
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