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ETNIE: FERRO FUOCO E FIAMME

Post n°1227 pubblicato il 01 Dicembre 2014 da monellaccio19
 






Dopo l'uccisione di Michel Brown a Ferguson nel Missouri, ancora un giovane afro americano di 12 anni è stato uccciso da un poliziotto mentre brandiva una pistola, risultata in seguito un'arma giocattolo. Vedendo il filmato in TV di questo ennesimo delitto ingiusto, mi ha preoccupato molto l'atteggiamento spavaldo di questo sedicenne: spaventava i passanti puntando l'arma e faceva finta di sparare. Tutti correvano terrorizzati e lui, imperterrito, spadroneggiava lungo la strada seminando paura. Avverita la polizia e suggerendo che forse la pistola fosse un  giocattolo, è arrivata la macchina con il poliziotto pronto ad intimare al giovanissimo ragazzo di colore di posare l'arma (giocattolo????). Disattendendo l'ordine, il giovane ha puntato l'arma verso l'agente per fintare, come aveva fatto con gli altri passanti, un colpo verso di lui. A quel punto il poliziotto ha sparato con la sua pistola e ha ucciso il malcapitato reo di aver maneggiato un...semplice giocattolo. Torniamo a Ferguson e al caso ancor più eclatante, perchè un notissimo cantante di colore, molto vicino alle comunità afroamericane d'America, Pharrell Williams (Happy è il titolo di un suo noto tormentone canoro), prima ancora della sentenza che scagionasse Darren Wilson il poliziotto che ha ucciso Michael Brown, ha rilasciato una dichiarazione piuttosto dura e pesante sul povero ragazzzo ucciso e per cui si è scatenato l'inferno non solo a Ferguson, ma in altre città americane: contestazioni violente con vere e proprie guerriglie in città e prese di posizioni verbose e minacciose contro la polizia. "L'atteggiamento del ragazzo era quello di un teppista e a me crea fastidio. Non che ce l'abbia con lui, ma dovremmo riflettere su tutto ciò che è accaduto nella sua vita tanto da fargli pensare che comportarsi così fosse giusto, perché non parliamo di questo?".Questa dichiarazione intellettualmente onesta, è scoppiata come una provocazione nella comunità afroamericana e dimostra come il pregiudizio razziale non conceda sconti nemmeno ai personaggi di colore.  Insomma, come dimostrato, il giovane Michael Brown non era poi proprio uno stinco di santo, il furto compiuto appena prima della sua morte e ripreso dalla telecamera del market dove ha rubato dei sigari, è indicativo di una situazione molto difffusa: tutti bravi ragazzi e tutti bulletti di quartiere all'occorrenza. "Credo che l'agente debba pagare e essere messo in prigione, la sua risposta è stata eccessiva. Ma se un agente ti dice di fermarti e per di più dopo che hai aggredito un negoziante, allora sei in cerca di guai". E con questa conclusione del sincero e onesto cantante Pharrell Williams, mi sembra che nonostante tutto, non manchino i pretesti per scatenare violenza e guerra civile tra americani stessi, tra etnie che sono sempre sotto la stessa bandiera di una grande nazione. Il pregiudizio razziale, da chiunque venga espresso e manifestato, resta sempre una delle più gravi masse tumorali che affliggono il nostro tempo. Il pianeta soffre, tutti vogliono vincere e nessuno magari vuol rispettare regole, norme e soprattutto leggi!!! 

 
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Kitham_Worth
Kitham_Worth il 01/12/14 alle 18:42 via WEB
Carlo, ho capito perfettamente cosa intendi, ma qui son venute meno le regole BASILARI d'ingaggio. Hai mai visto qualche telefilm americano? Cosa fanno gli sbirri? Si piazzano a distanza di sicurezza, in modo tale da proteggere se stessi e tenere sotto tiro il malvivente, gli ordinano di posare l'arma, di alzare le mani e di distendersi a terra, e se è il caso chiamano rinforzi! In questo caso, i poliziotti hanno sparato non perchè il ragazzino fosse effetivamente pericoloso, ma perchè con l'auto si sono avvicinati troppo e non avevano scelta!
 
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